26 ottobre 2017
APPUNTI RICCIONE SOCIAL
La tragedia in diretta Facebook I pm: «Pubblicazione oscena»
Grazia Buscaglia Alessandra Nanni RIMINI LA MORTE in diretta su Facebook è arrivata in procura. Ieri mattina è stata aperta un’inchiesta sui tre video e le foto raccapriccianti che ritraevano un ragazzo di 24 anni, Simone Ugolini, agonizzante a terra a Riccione dopo un incidente stradale con il suo motorino a pochi metri da casa. Al momento il fascicolo di indagine è a carico di ignoti e l’ipotesi di reato paventata è quella di ‘pubblicazione di immagini oscene’. A filmare e postare in diretta su Facebook quei video è stato Andrea Speziali, esperto d’arte e candidato al consiglio comunale alle ultime elezioni amministrative. PROPRIO Speziali ieri mattina, accompagnato dal padre, è stato sentito dalla polizia stradale. Distrutto e sconvolto, ha detto di essere molto pentito per quel gesto assurdo che ha fatto il giro del web e ha ribadito di non essere stato il primo ad arrivare sul luogo dell’incidente. «C’erano già dei ragazzi che mi hanno detto che i soccorsi erano stati già chiamati da un taxista e da altri», ha ribadito agli inquirenti, continuando a chiedere scusa per quello che aveva fatto. La polizia gli ha sequestrato il telefonino. Toccherà ora alla postale ricostruire, attraverso i tabulati telefonici e le telecamere della strada quello che è veramente accaduto dopo lo schianto fatale. VERRÀ sentito anche il taxista e se la versione data da Speziali fosse vera, il ragazzo non incorrerebbe nel reato di omissione di soccorso. Ma il procuratore capo Paolo Giovagnoli si sta muovendo anche su un altro fronte, quello di verificare se in questo caso, ossia postare su Facebook il filmato di un giovane agonizzante, si possa ravvisare il reato di pubblicazione oscena, nel senso di immagini raccapriccianti ed impressionanti. Sui social, intanto, Speziali è diventato il bersaglio numero uno dell’odio di massa. Dagli insulti sempre più volgari si è passati ad autentiche minacce ed auguri di morte, ovviamente «sempre filmata». INTANTO i genitori di Ugolini, il giovane vittima del tragico incidente e filmato agonizzante, stanno rientrando dalla Finlandia dove stavano trascorrendo un periodo di vacanza dopo le fatiche estive. La famiglia gestisce a Riccione un punto vendita. Solo nei prossimi giorni, dopo i funerali del loro amato Simone, decideranno se e come agire per vie legali nei confronti dell’autore dei video postati in diretta su Facebook. Il Comune di Riccione, invece, ha già deciso. In un’eventuale causa, fa sapere il sindaco Renata Tosi, «si costituirà parte civile. È stato un gesto gravissimo incomprensibile». Ma ora è solo il tempo del dolore e del rispetto per la famiglia di Simone.
***
«Smetti di filmare quel ragazzo». Ma Speziali disobbedisce alla Polizia–
«Metti via quel telefonino. Quel ragazzo sta molto male, smettila di filmarlo». Glielo hanno ripetuto più volte gli agenti della Polizia stradale che erano accorsi in viale Veneto, a Riccione, sull’incidente in cui ha poi perso la vita Simone Ugolini. Prima con le buone, poi con toni più accesi. Ma Andrea Speziali, l’esperto d’arte di ventinove anni, candidato alle ultime elezioni amministrative, ha continuato, imperterrito, con il suo smartphone in mano, la sua diretta Facebook, trasmettendo gli ultimi minuti di vita del ventiquattrenne. Ha ripreso ogni istante di quel dramma senza fine, persino le delicate procedure di rianimazione, facendo anche infuriare gli operatori che stavano tentando l’impossibile per strappare Simone alla morte. Poi un paio di agenti, esasperati da quel comportamento irriguardoso per un morente, lo hanno allontanato. Ma Speziali, stando a quello che sta emergendo dall’indagine, avrebbe continuato, anche da lontano, a riprendere. Adesso l’esperto d’arte dovrà rispondere alla giustizia, oltre che alla sua coscienza, del suo comportamento di quella notte. E’ stato, infatti, iscritto nel registro degli indagati, per pubblicazione di immagini oscene nel senso di raccapriccianti. Non lo è, invece, per omissione di soccorso. La registrazione della sala operativa ha confermato che un’altra persona aveva già chiamato i soccorsi quando Speziali aveva cominciato la sua telecronaca di una morte in diretta. E’ stato un taxista di Riccione che transitava per viale Veneto ad allertare le forze dell’ordine e chiedere aiuto per quel ragazzo caduto dal suo motorino mentre stava tornado a casa. Il taxista aveva già confermato tutto: «Sono stato io ad avvertire i soccorritori, ero il primo sulla scena dell’incidente», aveva detto subito agli inquirenti, ribadendolo. Questa mattina sarà sentito ulteriormente a Rimini dagli uomini della Polizia stradale. Anche la Polizia postale sta continuando nelle sue indagini. Verrà ora esaminato il cellulare, che è stato sequestrato ad Andrea Speziali per risalire all’ora esatta della trasmissione e verificare quanto da lui dichiarato. Anche ieri sul web è continuata la gogna mediatica contro di lui con insulti e minacce di morte. L’esperto d’arte aveva subito chiesto scusa alla famiglia per il suo gesto: «L’ho fatto per attirare l’attenzione sul ragazzo, volevo fare qualcosa per lui, non cercavo uno scoop o consensi. Ho sbagliato, se potessi tornare indietro non lo rifarei più, ma contro di me si è scatenata una cattiveria troppo grande», aveva detto, piangendo, al telefono domenica al Carlino.
Grazia Buscaglia
***
LA PROCURA di Rimini ha aperto un’inchiesta contro ignoti. Per il momento si ipotizza il reato di pubblicazione e spettacoli osceni. Cosa ne pensa avvocato? «Trattandosi di una indagine informatica è logico che si apra un capitolo di indagini volte a utilizzare strumenti specifici», attacca Marco Sforzi, penalista bolognese specializzato in reati informatici, che venerdì sarà relatore a Rimini al convegno ‘Cybercrime, la criminalità viaggia sul web: riconoscerla e difendersi’. «Credo si tratti di un tentativo – aggiunge Sforzi – da parte della Procura, di inquadrare la fattispecie di reato, nata in un altro contesto». Si riferisce alla ‘pubblicazione di spettacoli osceni’? «Sì, il concetto di osceno, in un contesto così drammatico, dove chi ha filmato ha ‘dato in pasto’ a tutti quei momenti... Mi chiedo: si può definire oscena l’agonia? Mi sembra difficile. Ma d’altra parte è normale che il magistrato apra un’indagine da una fattispecie in attesa di un maggiore e più accurato inquadramento. Per spettacoli osceni è prevista una sanzione amministrativa e pecuniaria, da 10mila a 50mila euro. Diventa delitto - da tre mesi a tre anni di reclusione - se lo spettacolo è ‘allo scopo di forme di commercio’». Che qui sembrano proprio da escludere. «Non c’è commercio: io metto a disposizione di tutti in rete un video, per una vasta platea di utenti». A suo avviso quale potrebbe essere l’inquadramento che meglio definsce la situazione che si è creata, le videoriprese di un’agonia mortale, poi pubblicate sul web? «Ad esempio l’ipotesi di reato di diffamazione potrebbe essere più calzante. Diffondere l’immagine di una persona in una situazione così tragica... Ma per la diffamazione mancava ovviamente la querela. E forse mancava un ‘set’ di aggravanti che la trasformasse in reato perseguibile d’ufficio». Una giungla. «Questo tipo di situazione di pone davanti a nuove sfide, che le piattaforme del web lanciano al nostro ordinamento, non sempre preparato alla gravità dei fatti. Dobbiamo usare gli strumenti che abbiano, e non sempre sono sufficienti». A suo avviso profili di comportamento illecito da parte dell’autore del video ci sono? «I profili di illegittimità possono essere svariati, il problema è individuare quello calzante». Mario Gradara
***
LA SCUSE non bastano. Sul filmato di Andrea Speziali, che in diretta su Facebook ha mostrato il corpo del 24 enne Simone Ugolini, riverso sull’asfalto in viale Veneto, arriva la dura condanna del sindaco Renata Tosi che avverte: «Siamo pronti fin d’ora a costituirci parte civile, un atto doveroso per un episodio che ha ferito l’intera città». Questo nell’ambito delle indagini aperte sul caso. Nessuno sconto, dunque, da parte della prima cittadina che definisce questo atto «inumano, più che folle». A proposito incalza: «Quello che è accaduto la notte tra sabato e domenica ha colpito profondamente la comunità riccionese. La morte di un ragazzo di 24 anni è una perdita indicibile, che toglie il fiato. Una tragedia alla quale purtroppo ha fatto seguito un gesto gravissimo, incomprensibile, inumano, che in molti in queste ore hanno definito folle: ma follia è un termine attenua un agire invece freddo, lucido e pronto, quello di un altro giovane che invece di chiamare i soccorsi e fermarsi impietrito davanti ad un dramma immane, la prima cosa che fa, senza esitazioni, è postarlo sul suo profilo social alla ricerca di una miserabile visibilità». Parole durissime, ma la Tosi rincara ancora la dose, sottolineando ulteriormente la sua profonda indignazione su quanto è accaduto: «Vogliamo condannare con sdegno questo voyeurismo estremo e malato che troppo spesso irrompe barbaramente a violentare vite e diritti». La Tosi rivolge quindi il pensiero alla famiglia del giovane Simone, porgendo a nome di tutta l’amministrazione comunale «cordoglio, vicinanza e sostegno». La famiglia di Speziali intanto si è chiusa nel silenzio, mentre sui social si sono si sono moltiplicati commenti e critiche nei confronti del figlio che comunque, riconosciuto l’errore, ha chiesto pubblicamente scusa, dichiarando tra l’altro che i soccorsi erano già stati chiamati, prima che girasse il video. Ieri pomeriggio intanto, dalla Finlandia dove si trovavano in vacanza dalla famiglia materna, sono tornati i genitori di Simone, straziati dal dolore. Mai e poi mai avrebbero immaginato che quella vacanza, per una settimana condivisa con i due figli, tornati a Riccione in anticipo, sarebbe stato l’ultimo periodo felice condiviso insieme. Dietro l’angolo li aspettava la tragedia. Gli amici della giovane vittima continuano intanto a fare la spola sul luogo dell’incidente, accanto all’albero che nel punto di collisione con il motorino ha perso la corteccia, nel tardo pomeriggio di ieri hanno attaccato uno striscione con su scritto: «Sempre con noi» accompagnato con un cuore. Lì accanto anche un mazzo di fiori, un ricordino e tante lacrime versate. Nives Concolino
***
HA fatto la diretta su Facebook di un suo coetaneo che stava agonizzando sull’asfalto dopo un incidente stradale. Adesso quegli stessi social da lui tanto ‘amati’, lo stanno massacrando. Andrea Speziali, l’esperto d’arte, già candidato al consiglio comunale di Riccione nelle ultimne elezioni amministrative, da due giorni è sottoposto ad un’autentica gogna mediatica. Agli insulti, irripetibili e sempre più volgari, adesso si sono aggiunte le minacce e gli auguri di morte. Ovviamente filmata e postata su Facebook, proprio come ha fatto lui con Simone Ugolini, il ventiquattrenne vittima dell’incidente di domenica mattina a Riccione, in viale Veneto mentre stava rientrando a csa, in sella al suo motorino. SPEZIALI si è chiuso nel silenzio, sconvolto dalla ferocia e dalla rabbia che sono state scagliate contro di lui. L’esperto d’arte, raggiunto al telefono dal Carlino domenica, aveva una voce devastata da quello che aveva fatto ed aveva subito chiesto scusa. «Ho sbagliato e chiedo scusa a tutti– aveva detto, piangendo–.Volevo solo condividere il mio dolore, volevo poter fare qualcosa per il ragazzo. Mi avevano già detto che avevano chiamato i soccorsi, io non potevo più fare nulla per lui. Ero disperato e preso dal panico». Il ventinovenne esperto d’arte aveva anche aggiunto prima ancora che l’odio contro di lui esplodesse e crescesse a dismisura: «Sui social mi stanno attaccando, c’è tantissima cattiveria contro di me, so di aver sbagliato e chiedo scusa. Ora dovremmo solo pregare per Simone e la sua famiglia», aveva concluso, aggiundendo di aver «chiamato il Vaticano per far dire una preghiera in memoria di Ugolini». Ma le sue parole ed il suo pentimento non sono servite a bloccare il popolo degli haters che per tutta la giornata di ieri ha continuato ad augurargli la morte, «la più atroce possibile e sempre filmata». Grazia Buscaglia
***
Rispetto al giugno 2015 sono raddoppiate le ore passate dagli italiani su Facebook ogni mese: da 12 a 24. Fb è il social nettamente più utilizzato nel nostro Paese, con circa 25 milioni di utenti unici a giugno. Tra gli altri siti volano Instagram e Linkedin