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 2017  ottobre 25 Mercoledì calendario

Juventus, mezzo miliardo di ricavi

Dice un adagio, molto in voga tra i manager, che quando si arriva in cima, si può solo rischiare di cadere in basso. Andrea Agnelli in realtà deve ancora far conquistare alla Juventus il trofeo più ambito e dunque arrivare in cima: quella Champions League, inseguita da troppi anni e mancata per un soffio negli ultimi tre anni. Ieri all’Allianz Stadium, l’assemblea degli azionisti ha celebrato l’ingresso della Juventus nell’Olimpo (economico) dei grandi club: migliore bilancio degli ultimi 50 anni, con il giro d’affari sopra il mezzo miliardo e un utile di 42 milioni, numeri che nessuna squadra può vantare in Italia. Ma Agnelli rimane coi piedi per terra e guarda già avanti: nel momento in cui si celebra il suo quinquennio alla guida del club bianconero che ha incoronato la Vecchia Signora come l’imperatrice d’Italia, si rende anche conto è stato un lustro per certi versi irripetibile, riconosce anche è difficile fare di meglio nei prossimi anni. Nel 2010 la Juve era un club di medio livello con un giro d’affari di 172 milioni. Sono esplosi a 341 nel 2016, fino al record di quest’anno, sotto la gestione di Beppe Marotta. Quando si raddoppia il fatturato, fare altrettanto negli anni successivi, ha allertato Agnelli, è molto più difficile: dovesse riuscirci, Agnelli avrà agguantato il Manchester United che oggi veleggia sui 700 milioni di ricavi ed è il club sul primo posto del podio.
La stagione 2016-2017 sarà un “unicorno” perché ha beneficiato della mega-plusvalenza per la vendita di Paul Pogba al Manchester United, il trasferimento più costoso nella storia del calcio (ma record già battuto la scorsa estate con l’addio di Neymar al Barcellona e l’approdo al PSG per 400 milioni), che ha movimentato 100 milioni (e che ha permesso anche di ridurre i debiti a 162 milioni). Già da quest’anno i numeri torneranno a essere più “normali”, attorno ai 400 milioni di ricavi (senza tenere conto del cammino in Champions League, dove la Juve fa i budget scontando l’approdo almeno ai quarti, nel G8 del calcio europeo).
Nonostante gli ottimi numeri, non ci sarà alcun dividendo ai soci: quei 42 milioni di utili saranno messi a riserva.