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 2017  ottobre 25 Mercoledì calendario

Bologna, nuovo centro meteo. Sarà il più grande del mondo

ROMA Il più grande centro al mondo per la meteorologia: sorgerà a Bologna nel Tecnopolo (area dell’ex Manifattura Tabacchi). L’Italia supera l’Inghilterra, il Lussemburgo, la Finlandia e l’Islanda, portando davanti al Council del Centro europeo per le previsioni meteo a medio termine (Ecmwf), che ha sede a Reading nel Regno Unito, una proposta che è stata valutata la migliore sotto il profilo tecnico e finanziario. Il progetto ha la firma del Miur, della Difesa, del Mef, degli Esteri e dell’Ambiente, e permetterà al nostro paese di diventare punto di riferimento nel settore meteo per i 22 paesi membri aderenti all’Ecmwf, e per i 12 Stati cooperanti. Funzionerà come ente di ricerca e come ente operativo, e vorrà dire la possibilità di attrarre investimenti internazionali. L’indotto della spesa in meteorologia, infatti, è calcolato in molti studi, con un ritorno di un fattore 6 su ogni euro speso.
I REQUISITI
Una grande occasione, dunque, per l’Italia che, per una volta, ha giocato d’anticipo, quando l’Ecmwf si è reso conto che lo spazio universitario messo a disposizione dalla Gran Bretagna, non era più sufficiente, davanti all’enorme sviluppo tecnologico. Si è deciso di procedere con una competizione internazionale, visto che la proposta di localizzazione alternativa fatta dall’Inghilterra non aveva soddisfatto i rappresentanti dei 22 Stati. Il 20 dicembre 2016, il Consorzio Ater, sostenuto dal Governo italiano, dalla regione Emilia Romagna, dal comune di Bologna, e da tutto il sistema accademico e di ricerca, ha deciso di presentare un piano made in Italy. In gara anche altri quattro paesi. Le proposte sono state esaminate da un panel indipendente che ha indicato l’Italia.
Da quel momento sono partiti gli incontri, le riunioni operative, ma soprattutto si è proceduto ad approvare la legge di ratifica dell’accordo che ha già avuto l’ok del Senato il 5 ottobre, e che ora è al voto alla Camera. La sede designata è in via di ristrutturazione anche perché gli ambienti vanno adeguati a elaboratori particolari e che scaldano molto. L’accordo ha già ricevuto nel complesso 40 milioni di euro di finanziamenti, e la struttura avrà a disposizione un’area di 9 mila metri quadri, compresa la zona per i supercomputer al piano terra e per gli uffici. Una disponibilità di spazi che potrà essere ulteriormente ampliata, con altri 6 mila metri quadri, e con la possibilità di ospitare ulteriori attività di ricerca correlate. La data di inizio è prevista per luglio del 2019, mentre la struttura sarà completamente operativa dall’inizio del 2020.
IL COMITATO
Ma non è tutto, perché è allo studio del Governo anche un’Agenzia con competenze unitarie nella meteorologia, che dovrà funzionare come interlocutore unico rispetto agli organismi internazionali e al contesto di ricerca nel settore delle previsioni meteo, climatiche e marine. Verrà costituito un Comitato che avrà il compito di rappresentare l’organo di indirizzo nazionale delle politiche di settore, al contrario di quanto avvenuto finora. Sarà composto da tredici esperti del settore, designati dal capo del Dipartimento della Protezione civile, e da una serie di ministeri. La regione Emilia Romagna ha dato la sua disponibilità a garantire una sede all’Agenzia nell’ambito del Tecnopolo, dove sarà collocato anche il Data center. La piena operatività è considerata importante dagli esperti perché lo sfruttamento dell’indotto garantirà alla spesa nazionale di essere produttiva.