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 2017  ottobre 23 Lunedì calendario

Ma le banche non mollano carbone e cannoni

Alzi la mano chi sa dove investe la banca a cui affida i suoi denari. Nel gran dibattito decennale che ha seguito la crisi finanziaria la pubblica opinione si è mostrata molto interessata alla tutela del risparmio o agli afflati morali (specie legati ai compensi dei banchieri), ma quasi nessuno all’impatto su ambiente e comunità dei miliardi che le banche spostano dall’uno all’altro settore. Per questo la mossa di Bnp Paribas, istituto leader in Europa che ha appena deciso di non finanziare più le fonti fossili più “estreme” di idrocarburi per i francesi, quelli ottenuti dal trattamento chimico di scisti (shale), dalle sabbie bituminose e dalle profondità artiche – lascerà il segno. Altri grandi operatori in Francia, paese tra i più sensibili al riscaldamento globale, la imiteranno presto, cercando di contenere sotto i 2 gradi il riscaldamento globale entro il 2100. L’ottava edizione del Banking on climate change, a cura della non profit americana Rainforest action network (Ran), mostra un calo del 22% nei finanziamenti più rischiosi per il pianeta e i suoi equilibri: ma il merito, più che alla sensibilità dei banchieri, sembra da attribuire al crollo del prezzo del greggio, che inchiodato sui 50 dollari a barile ha prodotto tagli netti di investimenti nel settore, specie i più costosi e rischiosi. Non è una grande consolazione che nel 2016 il plafond delle 37 più attive banche mondiali si sia ridotto a 87 miliardi di dollari; anche perché nel triennio i miliardi ammontano a 290. Di questi, quasi un terzo sono stati destinati a esplorazioni marine profonde, di cui metà nelle sabbie bituminose (dove Royal Bank of Canada è leader) e il resto in acque remote, dove conduce Jp Morgan. Per le ricerche nell’Artico ci sono invece 9,1 miliardi, e davanti a tutti è Deutsche Bank. Poi ci sono i finanziamenti alle miniere di carbone, pari a 58 miliardi nel triennio ed erogati soprattutto dalle banche di Stato cinesi a partire da Bank of China (Deutsche Bank è la prima delle occidentali).