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 2017  ottobre 21 Sabato calendario

Di cosa si parla a Parigi. La nuvola profumata

In tempi di grande inquinamento atmosferico qualcuno ha catturato una nuvola e l’ha messa in una stanza di vetro.
Una nuvola purissima e profumata. L’hanno imprigionata proprio di fronte alla Tour Eiffel, dalla quale è divisa dalla Senna. La stanza con la nuvola è una installazione all’aperto sul grande spazio davanti al Palais de Tokyo – Museo di Arte moderna di Parigi – dove rimarrà fino a lunedì. L’hanno chiamata “Osni 1. Le nuage parfumé”, la nuvola profumata. Perché i francesi non dicono Ufo. Troppo americano. Dicono Ovni: oggetto volante non identificato. La nuvola è il primo Object sentant non identifié, oggetto olfattivo non identificato. Per entrare nella stanza si aspetta in coda per due. Al centro c’è una scala a chiocciola senza un piano di arrivo. Si sale nel e verso il vuoto. La nuvola è immobile, sospesa a metà della scala. Ai primi gradini l’atmosfera è fresca. Testa nella nuvola, il profumo è inebriante. Salendo più in alto fa caldo. L’installazione è opera di Mathilde Laurent, “naso”di Cartier e creatrice di “L’envol”, ultimo profumo maschile della maison. Quello, appunto, racchiuso nella nuvola. Né sopra, né sotto. Soltanto in quel vapore onirico. Ma anche i sogni oggi possono essere tecnologici: l’acchiappanuvola è la Transsolar, una agenzia tedesca i cui ingegneri, fisici e architetti lavorano attorno a concetti climatici ed energetici.