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 2017  ottobre 23 Lunedì calendario

Ma mi faccia il piacere

Povera Asia. “Cara Asia, ti dico: resta ion Italia, la gente è con te’” (Laura Boldrini, SI, presidente della Camera, Corriere della sera, 19.10). Non bastava Weinstein, pure la Boldrini: le molestie non finiscono mai.
Il suo canto libero. “Banca Etruria è colpa di Visco” (Matteo Renzi, segretario del Pd, La Stampa, 19.10). Boschi abbandonati e perciò sopravvissuti vergini si aprono, ci abbracciano…
Sanitari. “Ieri abbiamo incontrato Renzi e gli abbiamo regalato un piccolo cessetto, un piccolo water di 15 cm di altezza e 8 di larghezza, con lo stemma di Civita Castellana. Renzi ha apprezzato molto” (Lorenzo Rossini, titolare di Azzurra Ceramica, dopo l’incontro con Matteo Renzi in tour ferroviario a Civita Castellana, Un Giorno da Pecora, Radio 1, 18.10). Tutto è pronto per il governissimo prossimo venturo: il cesso lo mette lui, il bidet lo porta Berlusconi.
Le grandi riforme. “Gli italiani muoiono troppo tardi e ciò incide negativamente sui conti dell’Inps” (Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, Libero, 18.10). Lui, per dire, è ancora vivo.
Tonno Palamara. “Ieri mi sembrava di essere alla festa del Fatto Quotidiano e non al Congresso dell’Anm, ho sentito troppi facili populismi” (Luca Palamara, pm romano, membro del Csm e capocorrente di Unicost, 22.10). Qualcuno sabato deve aver detto troppe verità.
Notti agitate. “Ognuno ha i suoi sogni: il mio è quello di avere Renzi premier e Gianni Letta sottosegretario alla presidenza del Consiglio” (Denis Verdini, senatore e leader di Ala, il Giornale, 13.10). Mangiato pesante, eh?
Non è golpe suo. “C’è un sentimento isterico nel carattere di Renzi che talvolta lui domina, ma più spesso ne è dominato. Speriamo che riesca a guarire dall’isterismo. Altrimenti deve mettersi nelle mani d’un neurologo che tenti di curarlo. Faccio voti affinchè avvenga” (Eugenio Scalfari sull’assalto dei renziani al governatore di Bankitalia Ignazio Visco, la Repubblica, 19.10). “Credo che Renzi abbia agito d’impulso, anzi peggio: che abbia studiato la mossa cedendo a quel demone che lo ha tradito più di una volta” (Corrado Augias, la Repubblica, 22.10). Lui è buono, giusto, saggio, infallibile. Come il Duce. Solo che Benito era rovinato da chi lo circondava. Invece Matteo è malato, o forse posseduto.
Vietato alle maggiori. “’Il film di Sorrentino? Un attacco politico’. Silvio teme per la sua immagine di moderato” (Il Messaggero, 19.10). Uahahahahahah.
Lo Statista. “Berlusconi arruola i giovani industriali: ‘Seguitemi, io in campo per disperazione’” (La Stampa, 21.10). Stavolta è la nostra.
L’Economista. “Non si esce dall’Euro, su questo ho convinto Salvini, ma per sostenere i consumi delle famiglie occorre introdurre una seconda moneta come si è fatto nel Dopoguerra con le Amlire. Avrei voluto chiamarla Silvia, ma invece si chiamerà Lira” (Silvio Berlusconi, presidente FI, La Stampa, 21.10). Chiamarla Ruby pareva troppo anche ai ladri.
Scampato pericolo. “Sventata la manovra di Di Matteo: il boss Graviano non parla” (il Giornale, 21.10). Omertà! Omertà!
Colpa di Virginia. “Dossier sul declino Capitale: meno 20% d’investimenti. ‘Soldi spesi per gli stipendi’” (la Repubblica, 19.10). Incredibile: adesso nella Capitale si pagano addirittura gli stipendi.
Colpa di Chiara. “Sono sempre stato un convinto garantista, tantopiù per gli avversari. Mi auguro che certe esperienze insegnino a tutti che governare è difficile” (Piero Fassino, ex sindaco Pd di Torino, sull’invito a comparire per falso recapitato dalla Procura alla sindaca M5S Chiara Appendino, 17.10). Specialmente se governi dopo che ha governato dopo Fassino: lui fa i debiti, tu ti becchi gli avvisi di garanzia.
Il titolo della settimana/1. “Ma perchè Dell’Utri è in carcere?”, “L’anomalia italiana è che Dell’Utri sia in carcere” (Piero Sansonetti, Il Dubbio, 17.10). In effetti, in quale altro paese del mondo un condannato definitivo a 7 anni per mafia sarebbe in carcere?
Il titolo della settimana/2. “La danno via, poi frignano e fanno finta di pentirsi. Cedere alle avances del boss per fare carriera è prostituzione, non stupro” (Libero, 13.10). Ma non era una cena elegante?
Il titolo della settimana/3. “Asia Argento confessa: ‘Un regista e attore mi molestò in roulotte’” (Libero, 16.10). La fellona ha confessato: ora pene esemplari.