Il Messaggero, 22 ottobre 2017
Bitcoin, la corsa è senza freni: ora vale più di Goldman Sachs
NEW YORK La prima volta che i bitcoin furono usati per fare un acquisto, nel 2010, ne servirono 10 mila per comprare due pizze. Oggi, con quella cifra si potrebbero comprare una decina di appartamenti a New York. In questo banale calcolo si riassume la storia, lunga appena nove anni, della moneta virtuale, che venerdì ha oltrepassato la soglia psicologica dei 6 mila dollari. La più famosa delle criptovalute supera così una capitalizzazione totale di oltre 100 miliardi di dollari. Come nota la rivista Forbes, «a questo livello, Bitcoin vale più della banca di investimenti Goldman Sachs Group, e di nomi famosi come eBay Inc».
IL RUOLO DELLO ZIMBABWE
La valuta digitale corre dunque al galoppo, ma nessuno riesce a spiegare cosa ne stia causando questa corsa. Girano ipotesi diverse. In questi ultimi giorni ha sicuramente giocato un ruolo la crisi dello Zimbabwe, dove dieci anni di tempeste economiche e instabilità delle monete hanno spinto la gente a comprare bitcoin per raggiungere un minimo di stabilità. C’è anche la voce che presto Amazon accetterà la moneta come pagamento, nonché la possibilità che Goldman Sachs apra un desk dedicato al trading delle criptovalute. Ma a sentire Ryan Rabagalia, primo operatore della Octagon Strategy Limited, a rafforzare la moneta è il fatto che se ne parla tanto: «Ci sono una moltitudine di fattori, ma nessuno è tanto evidente quanto la straordinaria quantità di attenzione che la moneta riceve dai media». La marcia di bitcoin è dunque in avanti, come è quella di Wall Street, ma ne va ricordata anche la volatilità che spinge gli esperti a invitare gli investitori alla cautela. La stessa rivista Forbes spiega che si tratta di «un investimento altamente speculativo», e chi lo sceglie «dovrebbe essere preparato alla possibilità di perdere l’intero investimento». Se venerdì la moneta ha superato quota 6 mila dollari, infatti, negli ultimi due mesi è stata sulle montagne russe: a settembre era quotata 5 mila dollari, poi è scesa a 3.200 davanti a una serie di divieti adottati dalla Cina. Solo il 17 ottobre, ha perso l’8,4% quando la Commodity Futures Trading Commission ha pubblicato una guida alle monete virtuali in cui si insiste che esse dovrebbero essere sottoposte a controllo.