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 2017  ottobre 22 Domenica calendario

JFK

L’assassinio di John F. Kennedy, Dallas, 22 novembre 1963, è come il tunnel del Coniglio Bianco di Alice nel Paese delle Meraviglie : si scivola nell’oscurità a proprio rischio e pericolo, con il timore di non ritrovare più l’uscita. Cinquantaquattro anni di ipotesi, teorie cospiratorie più o meno incredibili alimentate dalla grandezza della vittima e dalla pusillanimità del presunto colpevole, e da un’indagine che – anche se non vi fosse stata cospirazione – colpisce ancora oggi per faciloneria e incompetenza (il sospettato che viene interrogato senza registrare o prendere appunti e viene poi lasciato abbattere a colpi di pistola sotto gli occhi di due stolidissimi sceriffi durante un trasferimento).
Al cinema, Oliver Stone con il suo JFK proprio 25 anni fa scelse come colpevoli la Cia, e l’industria bellica che voleva a tutti i costi una guerra in Vietnam. Ma cosa può uscire, realmente, dai documenti la cui diffusione Trump ha promesso di non bloccare (con lui non si sa mai, fino all’ultimo) e che faranno arrivare Natale in anticipo per il popolo globale che si appassiona alle teorie cospiratorie?
Di sicuro gli storici saranno in grado di capirci di più su una questione rimasta finora marginale – è in effetti molto bizzarro – nelle varie indagini, e cioè il viaggio durato sei giorni di Lee Harvey Oswald – secondo la versione ufficiale l’unico colpevole – a Città del Messico, poco prima dell’attentato. Cosa faceva Oswald all’ambasciata cubana, e in quella dell’Unione Sovietica? Chiedeva visti? Pianificava il delitto su mandato castrista e/o sovietico e preparava la successiva fuga a Mosca o all’Avana?
Nel ’63, molti diplomatici americani compreso l’ambasciatore in Messico e numerosi agenti dell’intelligence propendevano per questa ipotesi, sulla quale mai davvero seriamente si indagò (peraltro una delle teorie cospiratorie che almeno spiegherebbe questa stranezza è la seguente: il successore di Kennedy, Lyndon Johnson, avrebbe scelto di insabbiare l’indagine sui mandanti perché se si fosse scoperta la responsabilità cubana o peggio ancora sovietica sarebbe scoppiata la Terza guerra mondiale – JFK immolato sull’altare della Realpolitik per evitare un’apocalisse nucleare, Washington non avrebbe potuto fare altro che prendere atto della dichiarazione di guerra da parte di Mosca).
La spiegazione più innocente : la Cia ostacolò le indagini su Oswald in Messico per evitare che emergessero i suoi numerosi tentativi di assassinare Castro (chi crede alla «pista cubana» pensa che Castro fece uccidere Kennedy come rappresaglia per i tentativi della Cia di eliminarlo).
Altri interrogativi su Oswald che potrebbero trovare se non una soluzione almeno qualche elemento in più: come mai gli fu permesso, in piena Guerra Fredda, e era pure un ex marine, di tornare senza problemi negli Stati Uniti dopo essere fuggito in Russia per aderire al comunismo sovietico? E le sue strane «balie» che lo aiutarono sempre, in momenti decisivi, erano spie? La vicina di casa di Oswald e di sua moglie Marina, Ruth Paine che parlava perfettamente russo e ospitava nel garage di casa il fucile con il quale Oswald (o qualcun altro?) sparò al presidente?
E George de Mohrenschildt, altro amico di Oswald di origine russa tanto attento alle sue necessità da essere sospettato, da molti, di essere una spia sovietica? E Clay Shaw, l’uomo d’affari di New Orleans sulle spalle del quale Stone nel suo film (era interpretato da Tommy Lee Jones) rovescia il peso del ruolo di organizzatore dell’agguato di Dallas? Shaw è l’unico a essere mai stato processato per il delitto Kennedy e – come si vede nel film di Stone – fu assolto. Nel 1979 l’ex direttore della Cia Richard Helms ammise che Shaw aveva lavorato per la Cia in America Latina.