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 2017  ottobre 20 Venerdì calendario

Psycomune

Al Comune di Roma arrivano gli psicologi. Avranno il compito, secondo la decisione della giunta, di contribuire al benessere dei dipendenti. Il presupposto è che per lavorare bene non si debba essere soltanto in salute fisica ma anche mentale, e cioè testa sgombra, buonumore. Allora sarà tutto uno smaltimento di pratiche, un’applicazione omerica alla scrivania, una riscrittura al rialzo, nei rapporti col pubblico, del Galateo di monsignor Della Casa; sarà, per fedeltà al testo del Campidoglio, «la valorizzazione delle risorse umane dell’Ente». Non vorremmo darvi l’idea di un eccesso di ironia: l’esperimento è già stato provato a Pisa, a Parma, a Udine, malgrado non se ne conoscano i risultati, e ben venga a Roma. Soltanto che è ignoto quanti saranno gli psicologi e quanto costeranno: si vedrà più avanti. Però il Comune ha 23mila dipendenti, meglio saperlo quando si muoveranno le truppe freudiane. Sebbene sia giusto sottolineare che 23mila è un numero teorico, visto che il tasso di assenteismo è del 22.9 per cento (si sono fatti la settimana corta da soli), e quindi ogni giorno, fra malattie, ferie, permessi sindacali eccetera, restano fuori ufficio più di 5mila dipendenti, senza contare quelli che timbrano e vanno al bar o al mare. Per darvi un’idea, a Napoli, con la fama che ha, il tasso d’assenteismo è del 16 per cento. Può finire solo in due modi. Che poi toccherà assumere altri psicologi per risollevare il morale agli psicologi, o più probabilmente che, quando ne servirà uno, sarà in permesso sindacale.