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 2017  ottobre 20 Venerdì calendario

L’amaca

Merita gratitudine il filosofo Diego Fusaro, secondo il quale Mani Pulite fu “un colpo di Stato liberista”. (Lo ha detto in televisione al povero Di Pietro, che a momenti gli viene un colpo, non figurando in alcune delle sue carte processuali l’ipotesi formulata dal Fusaro). La gratitudine dipende dal fatto che a venticinque anni di distanza – un quarto di secolo, ragazzi! – ancora non si era capito bene e fino in fondo e nei dettagli, che cosa è stato esattamente quello sconquasso. Neppure una fiction a puntate, con tanto di sceneggiatori documentati e brillanti, era riuscita ad appurarlo con certezza; e gli storici e i politici ci litigano da sempre; e si discute ancora di come e perché, quasi senza preavviso, la Prima Repubblica collassò, come un edificio fradicio, e Craxi se ne dovette fuggire, e il craxiano Berlusconi si preparò a farne le veci, e tutto cambiò perché molto poco, a conti fatti, cambiasse.
Soltanto ora, finalmente, si capisce che cosa è effettivamente successo. Grazie a Diego Fusaro, che essendo molto più giovane di noi non è coinvolto emotivamente; e conservando lucidità può finalmente dirlo: fu un colpo di Stato liberista. Io non ci avevo mai pensato, ve lo devo dire. Quasi a tutto, avevo pensato. Ma al colpo di Stato liberista, no.