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 2017  ottobre 19 Giovedì calendario

Ricchi e poveri

La Lombardia e il Veneto hanno due cose in comune. Prima, domenica terranno un referendum consultivo per ottenere più autonomia. Seconda, sono fra le poche regioni italiane tornate – e andate oltre – al pil del 2008, cioè di inizio crisi (senza contare l’inflazione, che però è minima). La Lombardia è sopra i 36 mila euro di pil pro capite, meglio della Germania. Il Veneto nel 2008 era a 30 mila, adesso va verso i 32 mila, quasi come la Francia. Con un po’ di sfacciato ottimismo, si direbbe che la crisi è superata. Con un po’ di sereno realismo, si capiscono meglio le richieste di emancipazione fiscale. Non si tratta più della vecchia ed estenuante questione settentrionale contrapposta a quella meridionale, si tratta di un approccio al mondo e al suo spirito: il mondo del 2008 tracollava perduto davanti all’economia senza confini, lo spirito del 2017 ha cominciato a prendere le misure e ha saputo reagire. La Lombardia e il Veneto, con un garbo anticatalano, ci stanno dicendo che loro si sono rialzate e hanno ripreso a camminare, agganciate all’Europa. Il resto d’Italia chissà. Ma, infine, c’è un’ultima considerazione da fare: con tutto il rispetto per Zaia e Maroni, per i sindaci di Milano e Venezia, Sala e Brugnaro, e per tutti i predecessori, beh, nessuno di loro è Bismarck. Non esercitano secondo regole speciali, ma secondo le regole comuni. Per dire quanto sia stucchevole prendersela solo con la politica se l’economia non va: l’economia comincia a funzionare se tutti ci si rimbocca un po’ le maniche.