Washington Post, 19 ottobre 2017
Come sfruttare Trump
Donald Trump farà un importante viaggio in Asia il mese prossimo, e David Ignatius si diverte a immaginare cosa i servizi di intelligence stanno scrivendo per preparare i loro governi alla complessa fenomenologia del presidente Usa. L’analista del WaPo ci ricorda un elemento che a volte ci sfugge: «I governi stranieri non sono scioccati e offesi da Trump tanto facilmente quanto i giornalisti americani. Sono abituati ad autocrati bulli. Osservano il circo senza fine del presidente, probabilmente con sgomento, ma devono prendere decisioni politiche, non dare giudizi di valore». È forse un pro memoria utile anche agli europei: «Non devono valutare quanto Trump sia adatto al ruolo, o se ha violato la Costituzione. Devono affrontare il fatto che è stato eletto, che probabilmente ha più di tre anni di mandato davanti e che finora neanche gli stranieri l’hanno capito bene, a loro rischio». Ecco dunque i punti che un bravo analista non americano dovrebbe fissare come parametri essenziali: 1) «Trump ama creare caos». Non è un problema di staff modesto o di tweet-mania. «L’uomo ama la disruption e l’umiliazione occasionale degli altri». Pensa che questo spiazzi gli avversari e apra spazio al negoziato; 2) «Trump ha un’alta tolleranza del rischio», soprattutto quando non si muove solo. Si vede da come gioca a golf: «Uno contro uno è estremamente attento, aspetta che gli avversari facciano errori e si sconfiggano da soli. Se invece ha un compagno e può permettersi anche un brutto tiro, lo prova»; 3) Questo lo rende più pericoloso nella gestione del nucleare. Con la Nord Corea, infatti, tende a pensare la Cina come un partner. E in generale è convinto che i suoi predecessori fossero troppo spaventati dal rischio nucleare; 4) «Per Trump, tutto è personale». È vanesio e ama essere adulato. I migliori rapporti li ha con sauditi, cinesi e giapponesi. Trump ha fatto una campagna dai toni anti cinesi, ma ora tiene in grande considerazione il gigante asiatico e il suo leader Xi Jinping: «Un tipo della sua stazza, un autocrate populista, uno che prende rischi e confonde gli avversari». Sono le cose che uno straniero non deve dimenticare, se vuole non farsi travolgere da Trump, e semmai «usarlo» per i propri interessi.