Linkiesta, 19 ottobre 2017
«Visco va accompagnato alla porta»
La mancata vigilanza di Bankitalia: un parere (molto duro) su Visco Ma lui: «Ho informato il governo e anche le autorità giudiziarie» (g.merc) Mattarella è «indignato», Gentiloni «esterrefatto», Padoan «non ci poteva credere», Calenda tace «per carità di patria». Francesco Giavazzi, sul Corriere di ieri, l’ha stroncato come «un’entrata a gamba tesa, inutile e dannosa». Antonio Polito, sul Corriere di oggi, parla di «gara a chi è più populista». Ma il siluro di Matteo Renzi a Ignazio Visco non poteva non incontrare anche applausi convinti. Convintissimi sono quelli di Francesco Cancellato su Linkiesta: «In un Paese normale la conferma di Visco come governatore della Banca d’Italia non sarebbe nemmeno in discussione: lo si accompagnerebbe alla porta con i dovuti onori, ma senza troppi complimenti. Non ci sarebbe nemmeno da spiegare, in un Paese normale: basterebbe chiedersi, molto tranquillamente, perché, Montepaschi a parte, tutti gli scandali e le crisi bancarie di questo Paese – Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca. Etruria, Carife, Marche, Carichieti, Carim, Caricesena e prossimamente, forse, Popolare dei Bari e Carige – si sono palesate agli occhi dell’opinione pubblica a partire dal 2014, ossia da quando la vigilanza del sistema bancario italiano è passata da Palazzo Koch, Roma a Eurotower, Francoforte». Cancellato si chiede perché «ad esempio, nell’ispezione del 2012 Bankitalia non si accorge delle azioni baciate di Banca Popolare di Vicenza – acquistate cioè in corrispondenza di un finanziamento – per un controvalore pari a circa il 30% del capitale della banca, ma invece si accorge di un’operazione analoga, da 300 milioni, di Veneto Banca, suggerendole – ironia della sorte – di farsi comprare da una “banca di alto standing“come quella vicentina, cosa che suggerisce pure a Banca Etruria, a quanto pare». Oppure «perché nonostante le ispezioni nessuno, a Via Nazionale, si sia accorto che Banca Etruria era sull’orlo del crac». O ancora «perché le sofferenze lorde dei crediti concessi dalle banche italiane sono aumentate dai 118 miliardi di inizio 2012 ai 212 miliardi di maggio 2017 quando da Bankitalia e dintorni l’unica spiegazione che arriva è che le banche hanno risentito della crisi economica, senza chiedersi se c’entrino qualcosa il capitalismo di relazione e i rapporti personali e fiduciari tra chi gestisce le banche e chi ha bisogno dei loro soldi». Cancellato prevede che, nonostante tutto questo (e altro), Visco sarà confermato per altri sei anni. Lo sapremo a fine mese. Di certo il governatore si difende: ieri ha portato in Parlamento 4.200 pagine d documenti. E Francesco Verderami anticipa nel suo retroscena di oggi quale sarà la sua linea di difesa: in ogni passaggio nell’attività di controllo del sistema creditizio «ho tenuto informato il governo e all’occorrenza anche le autorità giudiziarie».