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 2017  ottobre 17 Martedì calendario

APPUNTI VARI PER METRO RIMINI NUMERO 16

URB001 QQRIMINI


Barriere architettoniche, la black list «Percorso a ostacoli per i disabili» I giovani democratici di Riccione preparano un dossier

HANNO percorso i viali principali di Riccione per identificare le barriere architettoniche con l’intento di comporre un dettagliato dossier. A segnalare marciapiedi senza scivoli, accessi inagibili e situazioni che rendono difficoltoso, se non impossibile, il transito di persone in carrozzina sono stati i giovani democratici di Riccione che, tramite il loro consigliere comunale Christian Andruccioli, nel prossimo consiglio comunale presenteranno uno specifico ordine del giorno, per impegnare l’amministrazione comunale a fare una mappa dei punti critici, per intervenire. «Già due anni fa avevamo presentato un analogo documento in consiglio comunale per sollecitare l’amministrazione a mettere in atto questo piano, però visto che anche in pieno centro tante situazioni permangono come prima, torniamo a risollevare il problema – spiega il consigliere – Purtroppo su tanti marciapiedi le carrozzine dei disabili non riescono proprio a passare e a volte neppure a salire o a scendere per la mancanza di scivoli». Poi l’elenco dei punti critici come il sottopassaggio pedonale davanti alla chiesa Stella Maris, che collega la parte a mare con quella a monte della Flaminia, la rampa è ripidissima e da tempo i residenti ne reclamano il rifacimento. Nella black list diversi tratti di marciapiedi dei viali Tasso, Dei Mille, Panoramica e Diaz, tra Piazza Unità e Corso Fratelli Cervi. Proprio in quest’ultima strada un tratto di marciapiede finisce con un gradone al pericoloso incrocio con Viale Lazio. «Situazioni del genere si trovano un po’ ovunque», osserva Andruccioli, così pure a Villa Alta e a San Lorenzo dove, a pochi passi dalla chiesa, un marciapiede privato a uso pubblico finisce addirittura con un muretto, costringendo le persone che non riescono a scavalcarlo (diversi anziani sono caduti) a zigzagare tra le auto sulla strada. Altre situazioni critiche si trovano in viale Corridoni, dove per l’incredibile dissesto della strada qualsiasi persona rischia di cadere e di finire all’ospedale,tanto più chi gira in carrozzina e nei parchi pubblici. Nives Concolino



Rimini, vittoria griffata Buonaventura Senza pietà I biancorossi rifilano cinque gol alla Vigor Carpaneto, quattro realizzati dal bomber–

Rimini 5 Vigor Carpaneto 2 RIMINI (3-4-3): Scotti; Brighi, Cola (1’ st Righini), Petti; Viti, Montanari (36’ st Di Stefano), Variola (1’ st Giua), Abdoul; Arlotti, Buonaventura (26’ st Dormi), Cicarevic (7’ st Ambrosini). A disp.: Cavalli, D’Addario, Protino, Mazzavillani. All.: Muccioli. VIGOR CARPANETO (4-4-2): Errera; Fogliazza, Alessandrini, Riceputi, Barba; Rossi, Mastrototaro (15’ st Lucci), Mauri (1’ st Colla), Tinterri; Rantier (36’ pt Terranova), Franchi. A disp.: Mercuri, Zuccolini, Zito, Bonini, Murro, Imprezzabile. All.: Rossini. Arbitro: Sanzo di Agrigento. Reti: 5’ pt Rantier, 14’ pt Abdoul, 33’, 41’ (rig.) pt e 19’ e 22’ st Buonaventura, 45’ st Franchi (rig.). Note – Spettatori 2.342 abbonati, 235 paganti. Angoli 3-5. Ammoniti: Fogliazza, Mastrototaro, Petti, Viti. Donatella Filippi Rimini CINQUE volte Rimini, quattro volte Buonaventura e la Vigor Carpaneto è letteralmente spazzata via. Il mercoledì è da leoni per il Rimini al ‘Romeo Neri’. Cinque gol, dopo aver concesso il vantaggio agli emiliani dopo appena cinque minuti. Una bella conferma, dopo il successo di domenica scorsa sul campo della capolista Villabiagio. E pensare, come già detto, che la strada si era messa tutta in salita. Petti perde palla sul pressing di Rossi. Cross rasoterra al centro e per Rantier è tutto facile. Ed è solo grazie a un contropiede da manuale che i biancorossi trovano praticamente subito il gol del pari. Abdoul suona la carica e supportato da Arlotti si trova solo davanti a Errera. E non sbaglia. La squadra di Muccioli prende coraggio e, prima Variola, poi Abdoul si vedono sbarrare la strada da Errera. Il coraggio si trasforma ancora in gol al minuto 33. Cross dalla destra di Viti, il colpo di testa di Buonaventura sul secondo palo è puntuale e micidiale. Ribaltone completato e arrotondato nei minuti finali del primo tempo. Capitan Fogliazza non usa modi dolci in area su Arlotti. L’ARBITRO segna il dischetto e Buonaventura può timbrare ancora. Rimini che rischia grosso qualche istante più tardi. Cambio di gioco di Rossi, Tinterri mette giù solo davanti a Scotti e il numero riminese si salva mettendoci i piedi. Nella ripresa il primo acuto è del Carpaneto e in verità anche il secondo. Da lontano ci prova Tinterri (para Scotti), da vicino Franchi (sopra la traversa). Ma al gol ci pensa ancora una volta il Rimini. Viti spara su Errera, sulla ribattuta Buonaventura c’è. E sono quattro, tre firmati dal bomber. Ma l’attaccante di Pordenone non è ancora sazio. Al 22’ il tiro violento è di Arlotti, la parata di Errera e in agguato c’è sempre lui, Buonaventura. A RENDERE un po’ meno dolce la festa c’è quel gol subito al novantesimo. Come sempre, verrebbe da dire. Terranova finisce steso in area. Petti giura di non averlo toccato, ma per il direttore di gara è rigore. Franchi davanti a Scotti non sbaglia.


Muccioli: «Alex ha voluto esagerare...»

Rimini SE LA GODE, ma non dimentica quello che ancora c’è da migliorare l’allenatore del Rimini Simone Muccioli. «Siamo stati bravi perché ci siamo trovati sotto – spiega –, ma non ci siamo fatti prendere dall’ansia e non abbiamo avuto fretta. Abbiamo pareggiato su una ripartenza con i nostri due uomini migliori dal punto di vista della velocità. Poi c’è stata solo crescita e questo mi fa ben sperare». Un elogio particolare, naturalmente, lo merita Buonaventura. «Sono felice per Alex – dice Muccioli – se lo merita e oggi ha davvero voluto esagerare...». Poi ci sono i difetti da correggere. «Quello iniziale di Petti penso sia stato un infortunio che può capitare – dice Muccioli ripensando al primo gol subito. Ma è nella gestione dei minuti finali che dobbiamo assolutamente migliorare. Ammonizioni, ripartenze subite. Non va bene».


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Gianmaria studia da fenomeno, a soli 9 anni è campione d’Italia Motociclismo Il piccolo Ibidi a segno con i monomarca Ohvale GP-0

Rimini HA INIZIATO la quarta elementare da un mese, Gianmaria Ibidi, e per quasi tutte le cose è un bambino come gli altri coetanei, che si gode la spensieratezza della sua verdissima età. Il ‘quasi’ si riferisce alla sfrenata passione per le due ruote (a motore), passione confortata dai risultati. Sì, perchè Gianmaria da Santa Giustina di Rimini, 9 anni compiuti, si è appena laureato campione nazionale categoria monomarca Ohvale GP-0, dove i baby centauri corrono su mini-moto di 110 cc e 7 cavalli a presa diretta. Dopo aver preso parte alle selettive dalla scorsa primavera (cinque prove, con due manches in ogni appuntamento), Ibidi ha disputato la finale sul ‘Circuito del mare’ di Cecina, sul Tirreno. Primo in gara1, Gianmaria si è poi classificato secondo in gara2: esattamente gli stessi risultati, però invertiti, ottenuti dal suo più tenace avversario, il veneto Daniel Bertazzi. A quel punto, per decretare il vincitore, era fondamentale la pole position centrata dal giovanissimo riminese. Un ‘dettaglio’ che faceva tutta la differenza del mondo. MA QUANDO ha scoperto il rombo dei motori, questo campioncino in erba? «Ha iniziato a 6 anni con le mini-moto nel campionato Uisp», fa sapere l’appassionata zia, Susanna Merlanti. E la scintilla come si è accesa? C’è stata la complicità di un familiare? «Ha fatto tutto da solo – ribatte Merlanti –. E’ andato a vedere un amico con la mini-moto, ha voluto provare e da quel momento non è più sceso, si è innamorato subito». Alessandro Del Bianco, pilota in Civ (campionato italiano velocità), e naturalmente Valentino Rossi sono i suoi idoli, così come Gianmaria è solito ‘divorarsi’ in tivù tutto quello che attiene al motociclismo. In questa stagione, con il Team Open Experience Romagna, ha gareggiato a Pomposa e a Trento, ad Adria e in Friuli, nel ‘pavese’. Ma chi lo accompagna, così piccolo, in giro per il Belpaese? «Suo babbo Corrado, gli fa da meccanico, allenatore, tutto quanto», fa sapere la zia Susanna, che a sua volta segue con trepidazione le imprese del nipote, atteso nel 2018 a un cambio di rotta. «Sì, farà il campionato italiano velocità 110 4 Speed, con moto monomarca però a marce, non più a presa diretta», le notizie provengono sempre da Merlanti. Per allenarsi, per farsi trovare pronto alle gare Gianmaria due-tre volte a settimana va a ‘girare’ al Go-Kart di Riccione, al Jeeper Kart di Cattolica e a Galliano di Forlì, dove la pista è più grande. Aspettando le nuove, stimolanti sfide. alb.cresc.



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Riccione, Cna per Natale chiede casette “trasparenti”

Per le casette di Natale serve un «bando trasparente». A mettere le mani avanti è la segretaria di Cna Daniela Angelini, dopo l’incontro che si è svolto ieri tra le categorie e con l’assessore al Turismo Stefano Caldari affiancato da Simone Bruscia come referente del tavolo degli eventi comunale. L’argomento erano le iniziative natalizie. Non sono emerse novità rispetto a quanto già detto, ovvero la partecipazione agli eventi di Radio Deejay e una conferma del format pista pattinaggio e mercatino con casette. Ma è proprio su queste che Cna ha puntato il dito. «Attendiamo il bando e chiediamo sia trasparente per evitare il caos e le lamentele che si sono verificate lo scorso anno. Abbiamo chiesto lumi all’assessore che ci ha rassicurato sul coinvolgimento dei comitati locali. Auspichiamo vengano coinvolte anche le attività riccionesi negli spazi di occupazione delle casette». L’assessore non si è sbilanciato sul progetto ma le casette dovrebbero essere circa una trentina, meno di un anno fa.



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Rimini, in arrivo nuovi vigili

Arrivano i nostri. Sei vigili saranno assunti dal Comune a tempo pieno attingendo alle graduatorie della mobilità. A questi si aggiungeranno due nuovi ispettori, assunti con lo stesso metodo. Oltre a questa dotazione, il Corpo di pm «si rafforzerà - spiega l’amministrazione comunale - trasformando a tempo pieno il rapporto di sei dei 12 operatori che attualmente sono assunti con parte time verticale durante la stagione estiva». Questa serie di assunzioni consentirà al Corpo di aumentare, nel prossimo anno, il proprio organico di otto figure professionali nei mesi estivi e di 14 nei mesi invernali. Riqualificazione e videosorveglianza in arrivo anche a San Vito: progetto da 145mila euro per vari interventi in un’area tra via San Vito e via Toniolo.


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Rimini, sui banchi delle ‘Ferrari’ un bimbo su due è straniero –
IL CASO di una scuola di Modena, dove una mamma ha scoperto che la figlia era l’unica italiana fra i 19 alunni, si è già risolto. La bimba verrà trasferita in un’altra scuola. Ma la vicenda ha riaperto il dibattito dell’integrazione fra i banchi, proprio mentre si discute sulla legge per lo ius soli. E a Rimini, come stanno le cose? I numeri dicono che la concentrazione di stranieri nelle classi, qui, è meno alta che altrove. Anzi, stando ai dati aggiornati all’inizio di questo anno scolastico Rimini è in regione quella dove si contano meno classi dove la presenza di stranieri supera la soglia del 30%. Oltre a quella percentuale è necessaria la deroga del provveditorato. A Rimini sono 76 le classi in deroga, sulle 1.915 totali, dalla scuola primaria fino alle superiori. La percentuale delle classi con ‘troppi stranieri’ è pari al 4% a Rimini (la più bassa in regione), mentre ci sono realtà come Piacenza (24% di classi in deroga) o la stessa Modena (quasi il 18%) dove l’incidenza degli alunni stranieri è altissima. Nel Riminese fra l’altro il numero delle classi in deroga è in leggero calo, mentre altrove cresce: lo scorso anno infatti erano 80. Un fenomeno che, secondo il Comune di Rimini, si spiega da un lato con una migliore distribuzione degli alunni nelle scuole, dall’altro con una popolazione più bassa (rispetto ad altri territori) di minori stranieri. ANCHE qui non mancano ovviamente le eccezioni. Basta fare un giro nelle scuole dell’istituto comprensivo del centro storico di Rimini, tra le più multietniche della provincia. «Alle elementari ‘Ferrari’ – conferma la preside Lorella Camporesi – ben oltre la metà dei nostri alunni non ha la cittadinanza italiana. Anche se bisognerebbe imparare a distinguere fra gli stranieri veri e propri, e i bambini nati qui, che sono riminesissimi ma non hanno ancora la cittadinanza perché figli di immigrati». Alle ‘Ferrari’ sono molte le classi in deroga, mentre la presenza degli stranieri sui 1.368 alunni totali dell’istituto (che comprende sei scuole, dalle materne fino alle medie) è di poco superiore al 10%. «Ma in questi anni, specie alle ‘Ferrari’, non abbiamo mai avuto problemi con i genitori. E facciamo tante iniziative per favorire l’integrazione, in particolare nelle materne e nelle elementari. Da dicembre partirà un progetto speciale alle ‘Ferrari’, dove la ludoteca diventerà un luogo di incontro con iniziative e laboratori che coinvolgeranno sia gli alunni che i genitori, italiani e stranieri. Sarà un modo per conoscersi reciprocamente e per abbattere pregiudizi e barriere». Manuel Spadazzi

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L’assessore: «A Rimini non abbiamo classi ghetto» SI FA presto a parlare di integrazione fra i banchi. Ma per l’assessore alla Scuola Mattia Morolli non ci sono dubbi: «I dati ci dicono che Rimini emerge in regione per una migliore organizzazione delle classi. E nelle nostre scuole gli stranieri sono in buona parte già integrati, perché cresce il numero di minori nati e cresciuti da noi da famiglie di immigrati, ma parlano e padroneggiano l’italiano». E per Morolli «se venisse approvata la legge sullo ius soli, le classi in deroga nella nostra realtà verrebbero drasticamente ridimensionate». Rimane «centrale, in ogni caso, il lavoro di integrazione svolto dalle scuole, dal Comune e dalle associazioni, sia per quanto riguarda i corsi di lingua italiana sia per la socializzazione e il sostegno. A Rimini abbiamo un modello che nonostante alcune criticità funziona. Non abbiamo classi ghetto».


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Il Comune di Rimini: «Vigilantes privati per la movida»

Come per gli eventi in zona mare, il Comune intende far dotare i locali di vigilantes privati: «quello che accade all’esterno ma nelle vicinanze di un locale, è responsabilità del locale», afferma l’assessore Jamil Sadegolvaad, dopo la commissione sul degrado in centro storico. Noti i problemi: spaccio, schiamazzi, abuso di alcol, movida molesta e ‘bisognini’ dove capita. Tra le novità annunciate dal Comune, progetti di ‘pubblicità progresso’ nelle scuole, ‘controlli adeguati da parte delle cooperative che gestiscono l’accoglienza dei profughi’. Perché, come ha ammesso lo stesso assessore, sono profughi africani buona parte dei ‘frequentatori’ del Parco Cervi. Contro lo spaccio, è l’auspicio, «magari si potessero rimpatriare gli stranieri colti in flagrante, che minano l’integrazione». «Comunque abbiamo chiesto più controlli alle cooperative». Tra le richieste della minoranza nuove telecamere (Rufo Spina, Renzi), unità cinofile (Renzi), assunzione di agenti giovani perché l’anzianità è eccessiva (Erbetta). Bertozzi (Pd) concorda che si deve «riappropriarsi dei parchi pubblici in mano agli spacciatori», ma «il problema non si risolve con repressione e telecamere». Alcuni dati. Nel 2017 controllate 379 attività: 102 infrazioni con sanzioni per oltre 106.567 euro. Di queste 22 per alcol; 32 per musica fuori orario; 48 per occupazione di suolo pubblico; 13 per gli esercizi di vicinato. Bivacco, questuanti, musica in strada e vagabondaggio: 432 controlli con 57 verbali. Infine 508 servizi di controllo nel centro storico, 327 chiamate per interventi e 2.107 verbali per violazioni del codice della strada.



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La famiglia di Sic torna a Sepang. Rimini, tutti in Malesia per la Moto3 – 

RIMINI Sono trascorsi sei anni dal 23 ottobre del 2011. Quel giorno, poche curve dopo il via della gara di MotoGp a Sepang in Malesia, finì il sogno di un ragazzo che si chiamava Marco Simoncelli. Da sei anni a questa parte si è continuato a correre sul circuito di Sepang, ma la prossima gara sarà diversa. Per la prima volta la famiglia Simoncelli tornerà in quel luogo dove tutto è cambiato. Per papà Paolo l’arrivo a Sepang era una logica conseguenza di una scelta di vita: tornare alle corse in Moto 3 con il team ‘Squadra corse Sic 58’. Ma la passione per il mondo delle corse non poteva bastare nell’affrontare l’incontro con quei terribili metri di asfalto. SIMONCELLI lo aveva già fatto in Qatar e al Mugello. Aveva voluto la famiglia unita per affrontare quelle situazioni; momenti intensi, ricordi ed emozioni che bloccano il respiro. Lo ha fatto anche questa volta. Al momento della partenza per il trittico di gare in Oriente, Motegi in Giappone, Philippe Island in Australia e Sepang il 29 ottobre in Malesia, da Coriano (Rimini) è partita l’intera famiglia. Già in Giappone con Paolo c’erano mamma Rossella e la figlia Martina. Domenica sera la famiglia e il team sono partiti alla volta dell’Australia dove la squadra corse correrà in questo weekend. Il giorno successivo, il 23 ottobre, ricorrerà l’anniversario della scomparsa di Marco e in quelle ore la famiglia Simoncelli dovrebbe prendere l’areo che la porterà in Malesia, a Sepang, per la gara successiva su quel circuito dove si spense il sorriso del Sic. Per il papà, la mamme e la sorella sarà una montagna da scalare. DEL SIC si è detto tanto e tanto ha raccontato lo stesso Paolo in tutti questi anni. Eventi, interviste, tv, ma questa volta è diverso. Nessun commento da Paolo, solo una richiesta: il silenzio. Il perché lo fa intendere il sindaco di Coriano, Domenica Spinelli, quando dice: «Silenzio e rispetto per la volontà della famiglia. Quel giorno (il 23 ottobre) sarebbe da cancellare. Noi tutti ricordiamo Marco tutti i giorni dell’anno, ma non quello». Così sarà a Sepang. Così sarà a migliaia di chilometri di distanza in quel paese sui colli riminesi che si chiama Coriano, dove Marco è nato e cresciuto.
LUNEDÌ prossimo sul paese calerà il silenzio. «Volontariamente non abbiamo previsto alcuna iniziativa – premette Aldo Vanni per i 58 Boys – come accade da sei anni a questa parte per rispetto nei confronti della volontà della famiglia». Un anno fa il 23 ottobre venne di domenica e il paese venne invaso da 600 motociclisti, un’ondata inattesa e improvvisa. Anche allora i corianesi mantennero il voto del silenzio. Accadrà la medesima cosa il 29 ottobre quando si correrà il Gran premio di Sepang. A Coriano tanti guarderanno le corse a casa propria o al bar come fosse un Gran premio qualunque, ben consapevoli che così non sarà. Mentre in silenzio verranno portati fiori al monumento del Sic.

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Più autonomia, ci metto la firma. L’Emilia dribbla le urne leghiste. Bonaccini-Gentiloni, intesa anti-referendum. 

BOLOGNA Pià autonomia regionale attraverso accordi diretti con Roma, senza passare per il referendum indetto nel lombardo-veneto leghista. Detto e firmato, guarda caso presa a ridosso della consultazione di domenica sopra il Po. Il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ieri a Roma ha sottoscritto con il premier Gentiloni una dichiarazioni d’intenti che avvia il percorso ai maggiori poteri dell’amministrazione regionale. Aprendo però un fronte alla sua sinistra, perché in maggioranza il gruppo Si si irrita per tanta fretta di firmare del governatore. ««Sconfessa gli accordi assunti in aula, avevamo dato mandato al presidente di avviare una trattativa, tornare in aula a riferire e poi sottoscrivere – sbotta il capogruppo di Sinistra italiana, Igor Taruffi – Non conosciamo i dettagli concreti. Non stiamo facendo un percorso serio, ma uno spot in previsione dei referendum di domenica». Di spot parlano naturalmente anche della Lega e dei Cinquestelle: «L’unico obiettivo di Bonaccini era quello di fare la figura del primo della classe», ridacchia la capogruppo grillina in Regione, Raffaella Sensoli, mentre il suo collega leghista Alan Fabbri parla di farsa: «Non vi è alcun impegno romano per garantire all’Emilia-Romagna competenze aggiuntive, né per trattenere risorse sul territorio. Bonaccini non chiede maggiore autonomia su temi fondamentali quali porti e aeroporti, commercio estero, grandi reti di trasporto, distribuzione dell’energia». MA CHE cosa si è firmato di preciso a palazzo Chigi? La formula è un po’ fumosa: «A seguito della risoluzione adottata il 3 ottobre dal Consiglio regionale dell’Emilia Romagna – si legge nel testo – , al fine di ottenere forme e condizioni particolari di autonomia, il Governo e la giunta regionale intendono dare corso a tale proposito, anzitutto mediante i necessari approfondimenti con tutti i Ministeri interessati, tenendo conto delle possibilità e dei limiti stabiliti dalla Costituzione». Di conseguenza, «le materie interessate saranno oggetto di ogni necessaria valutazione, da compiere anche in forma bilaterale».

«Un accordo supercazzola», lo definisce brutalmente Gianni Fava, coordinatore per la giunta lombarda sul referendum per l’autonomia. Macché, «una bandiera ben piantata per terra – ribatte Bonaccini –. Il futuro Governo e il futuro Parlamento, qualsiasi maggioranza abbiano, dovranno tenere conto di questo percorso: io busserò alla porta un minuto dopo». I tempi tecnici? «Non so quali saranno – ammette – la partita è grossa, ma le premesse, vista la velocità con cui siamo stati ricevuti, mi sembrano positive». I soldi in più che rimarrebbero in Emilia-Romagna? «Può anche darsi qualche miliardo, ma non mi avventuro in una discussione che potrebbe essere roboante». Insomma, di punti fermi ce ne sono pochini, ma c’è chi festeggia: «Con una maggiore sburocratizzazione e rapidità dei processi decisionali, la nostra Regione può davvero diventare la locomotiva del paese», dice Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia-Romagna.



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Crabs Under 20, nulla da fare con la Mens Sana - 
I Granchietti a Siena giocano un gran secondo quarto, ma negli altri tre spezzoni di gara subiscono, pure pesantemente, la Mens Sana, che finisce per imporsi 88-68 in questa seconda giornata del campionato under 20 d’eccellenza. All’intervallo il match è ancora lì, con i toscani avanti col minimo scarto, ma nella ripresa matura un prolungato break di 45-26 che toglie ogni incertezza al finale. Venti minuti difficili per i ragazzi allenati da Radulovic, che soffrono pure la fisicità dei rivali (ben 17 rimbalzi offensivi per la Mens Sana). Nei Crabs fa il suo debutto Padovano, autore subito di una ‘doppia doppia’ da 23+13. Il tabellino: Toniato 12, Dolzan 2, Padovano 23, Mladenov (foto) 9, Signorini 8, Tartaglia 6, Trunic 5, Galassi 3, Clementi, Fiusco. All.: Radulovic. Parziali: 24-13, 43-42, 66-52. Lunedì i biancorossi torneranno a esibirsi al Flaminio contro la Virtus Siena (h. 18.30).

UNDER 18. Hanno osservato il loro turno di riposo a rotazione, gli under 18 d’eccellenza di Casoli. Il prossimo impegno è in calendario domani, alle 21, in quel di San Lazzaro (1-2 il record dei ‘bolognesi’, 1-1 per i biancorossi).

UNDER 16. Ancora disco rosso, per i granchietti, nel torneo under 16 d’eccellenza. Dopo il -48 all’esordio, i riminesi cedono in casa all’Assigeco Piacenza (53-68 lo score). Una partita comunque battagliata, con i Crabs a -1 a poco meno di 8’ dalla fine. Sul più bello, però, la squadra di Luongo si pianta e gli emiliani, che piazzano un 14-0, scappano via. Il tabellino: Sacchi, Baroni 20, Cesarini, Rosario Cruz 9, Rinaldi ne, Montanari 2, Corsetti 6, Casoli 4, Zammarchi. All.: Luongo. Parziali: 12-20, 25-36, 39-47. Domani sera, alle 19.50, l’incrocio è con San Lazzaro. Il TVB (Titano Villanova Basket) ha riposato: la compagine allenata da Massimo Padovano sarà di scena sabato a Reggio Emilia (h. 19.50).

UNDER 15. Bel successo per l’Ibr, che batte in volata il Pontevecchio (61-59). A 15’ dalla fine i padroni di casa sono sotto di 10, ma risalgono, riacciuffano i ‘bolognesi’. E nell’ultimo giro di lancette fanno le cose giuste. Prima Rossi segna il canestro del +1, quindi, dopo una buona difesa, Zanotti blinda in cassaforte la vittoria dalla lunetta (1/2, con appena 2’’ sul cronometro il secondo libero viene sbagliato apposta). Il tabellino: Scarponi 31, Zanotti 17, Rossi 9, Betti 3, Mancini 1, Carletti, Mulazzani, Ricci, Nuvoli, Pasquarella, Magnani, Angelini. All.: Intorcia. L’Ibr tornerà in campo mercoledì 25, con la Reggiana ospite alla Carim (h. 18).

alb.cresc.



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Serie D. E in Coppa Italia per i biancorossi c’è il Matelica - 

E in Coppa Italia il Rimini prosegue la propria avventura ai sedicesimi di finale in casa del Matelica. Mercoledì 6 dicembre, infatti, i biancorossi se la vedranno con la corazzata marchigiana che in campionato occupa un posto d’onore nella classifica del girone F. 


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Chiesa di Sant’Agata in fiamme, scatta la denuncia. Il sindaco: «Servono 150mila euro»- 

«Siamo sconvolti per ciò che è successo. Tutto il paese. Ora bisogna rimboccarsi le maniche e trovare i fondi per riportare allo splendore la nostra piccola chiesa». Il sindaco di Sant’Agata Feltria, Guglielmino Cerbara, dopo il rogo che ha distrutto parte della struttura, chiede aiuto a Regione, curia, comitati, associazioni, aziende. «I responsabili della Sovrintendenza _ dice Cerbara _ ci hanno rassicurato che i danni non sono ingenti, ma serviranno 150mila euro. E le casse comunali non possono sostenere questa spesa». La Sovrintendenza si è già detta disponibile a sostenere parte dei costi di riparazione. Ma non basta. Cerbara contatterà anche il vescovo Turazzi e la Regione. All’interno della struttura settecentesca sono rimasti intatti affreschi, oggetti preziosi e l’antico organo del ’600, restaurato pochi anni fa. Dietro l’abside è crollato il solaio e si sono rovinati parte degli arredi e il fumo ha creato problemi un po’ dappertutto. Oltre che agli enti, Cerbara vuole lanciare un appello anche alla vallata per raccogliere soldi. «Questa piccola chiesa è un patrimonio storico di tutta la Valmarecchia. Ci informeremo anche per attivare una campagna online di raccolta fondi, prima si trovano i soldi, prima partono i lavori. Speriamo di poter riaprire la chiesa già a inizio 2018». 

Intanto, il sindaco ieri mattina si è presentato in caserma per sporgere denuncia contro ignoti. «Ancora non ci sono conferme _ spiega _ ma crediamo che l’incendio sia doloso. Non è la prima volta che le fiamme si scatenano in quella zona del paese. Altri atti di vandalismo erano capitati in passato e non si era mai trovato il colpevole. Non ho idea di chi possa avere fatto una cosa del genere, ma siamo tutti convinti che quel maledetto rogo sia stato causato da qualcuno». Dall’ospedale è stato dimesso ieri il vigile del fuoco rimasto ferito durante i soccorsi. Per lui brutte contusioni ma nulla di grave. Rita Celli



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Riccione, Radio Deejay firma le feste. Si torna a puntare sul Capodanno - 


Brindisi di San Silvestro firmato Radio Deejay. Dopo l’estate Linus firmerà anche il Natale. Il progetto Deejay on stage si trasformerà in Deejay on Ice sbarcando a Riccione il 9 dicembre, dando il via al mese di eventi natalizi con incontri, musica, dj set, animazione e il coinvolgimento del dream team della radio. Ogni sabato, a partire dalle 17, il palco in piazzale Ceccarini ospiterà uno spettacolo diverso a cui si aggiungeranno due special event. A questo punto l’indice di attenzione cresce. Infatti sarà Radio Deejay a confezionare la notte di San Silvestro. Di fatto Riccione torna a puntare sulla notte del brindisi dopo alcuni anni nei quali l’attenzione si era spostata su altri momenti delle festività. Una piccola tradizione nata quando a Rimini c’era il Capodanno televisivo della Rai e a sud del Marano preferivano non disperdere troppe energie e risorse rischiando di finire nell’ombra mediatica. 

Questa volta ci penserà Radio Deejay a far tornare la luce, e concederà il bis il giorno successivo, il primo gennaio, sempre alla sera. Dopo il successo dell’estate prosegue quindi la collaborazione con l’emittente milanese capitana da Linus, che di Riccione è ormai il testimonial più accreditato. DA definire nel dettaglio il cartellone, ma la scelta di puntare sul Capodanno apre uno spiraglio al rinnovato rapporto con Rimini. Lo straordinario successo degli eventi di San Silvestro centrati dal capoluogo deve aver fatto riflettere gli amministratori riccionesi.


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Riccione, Arcangeli e la carica dei 101: «Pd al governo nel 2022»

Riuscirà Alberto Arcangeli a rilanciare il Pd? Questa la domanda che gli iscritti si fanno dopo il congresso di lunedì sera. Arcangeli è il nuovo segretario dei democratici. Per lui 101 voti favorevoli, 7 contrari e 2 schede bianche. Due gli elementi da tenere in considerazione: i pochi votanti (110); i nove voti di dissenso, un timido segnale. «Quel segnale non è il mio», prende le distanze William Casadei, che fino all’ultimo ha cercato di rientrare nella rosa dei candidati. «Ora vedremo cosa saprà fare Arcangeli. Se verrà data alle persone la possibilità di essere coinvolta in un percorso di apertura verso la città, saremo lieti di parteciparvi. Purtroppo questo non è accaduto negli ultimi tre anni. Oggi non solo il Pd non riesce più a dialogare con le realtà imprenditoriali, ma non comunica più nemmeno con i cittadini. Aprirsi è fondamentale, d’altronde questa è la linea che intende dare Stefano Giannini al provinciale, e che mi trova concorde». Per la cronaca Giannini ha ottenuto 105 voti favorevoli e 5 contrari. 

La serata è servita anche per eleggere i segretari di circolo. Si tratta di Piero Barbanti per il Circolo sud, Marino Masi per il Paese, Mario Zannoni per il Circolo nord e Devis Paiardini per il Circolo San Lorenzo. Il congresso si è trasformato in una passeggiata per Arcangeli. Nessun intervento critico. Lo stesso William Casadei e Andrea Piccioni (ritirato dalla candidatura pochi giorni fa) non sono intervenuti. Così non rimane che cogliere alcuni passaggi nel discorso di Arcangeli. «Costruiremo un progetto politico che abbandoni definitivamente la nostalgia di ciò che è stato, che accolga il nostro ruolo di minoranza come un’occasione di rilancio. Parlo di una rinascita del Partito democratico per tornare a governare nel 2022, anche attraverso la costruzione di un gruppo dirigente umile e impegnato nella riattivazione delle relazioni con il territorio e i quartieri, e il suo prezioso tessuto associativo e imprenditoriale». 

 A Coriano il Pd ci riprova. Perse le elezioni e con un numero di iscritti ai minimi storici, il congresso ha espresso il nome di Simone Amati come futuro segretario. «Dobbiamo fare sentire che ci siamo - dice Amati -. Il Pd deve tornare ad essere percepito come il partito della gente, che sta vicino alle persone e le supporta nell’affrontare la quotidianità e i problemi».

Andrea Oliva


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Riccione,  termosifoni accesi a scuola Mamme in rivolta: bimbi a rischio


«I bambini hanno caldo, sudano e puntualmente si ammalano una volta usciti dall’aula». Perché? «Per i caloriferi accesi». A sentire le mamme, non tutte hanno preso bene l’accensione dei termosifoni nelle scuole. Come è possibile, si chiedono, che con un tempo simile si accendano i caloriferi a scuola? D’altronde l’hanno definita l’estate d’autunno. Una manna per le famiglie che possono ritardare l’accensione del riscaldamento in casa e risparmiare sulla bolletta. 

Ma non si può dire la medesima cosa per le scuole comunali. In questo caso il calendario ‘termico’ pone una data: il 15 ottobre. Superata questa soglia temporale le caldaie si attivano e i caloriferi entrano in azione. Ed è quanto accaduto, spiegano dal municipio. Ma non tutti hanno gradito. 

Dalle mamme si sono alzate lamentele non solo per il rischio raffreddore. A riscaldare le scuole sono i soldi pubblici. Non tutte le aule sono esposte al sole, ma dove i raggi battono le caldaie potrebbero starsene in letargo per qualche giorno ancora. Si è posta la questione anche l’assessore alla Pubblica Istruzione Alessandra Battarra, quando ha saputo delle lamentele delle mamme. Le verifiche fatte nelle scuole hanno portato al seguente responso: «Il riscaldamento è stato regolarmente acceso nelle prime ore del mattino in attesa che i bambini arrivino nelle classi», precisa l’assessore. In seguito, spiega la Battarra, i caloriferi vengono spenti. Questo accade nelle scuole comunali, perciò in nidi, materne, elementari e medie.

«Le maestre – riprende l’assessore – hanno il recapito del responsabile di Geat a cui segnalare temperature troppo alte nelle classi nel caso si verifichino. Al momento non sono giunte segnalazioni». Ma per alcune mamme della scuola Floreale, a San Lorenzo, le cose non stanno proprio così. Dopo un colloquio avuto con le maestre è emerso, ci spiegano, che la richiesta di spegnimento sarebbe stata avanzata, ma senza successo. Così i bambini oltre a rischiare il malanno di stagione sono anche molto più nervosi nel fare attività in aula, «per non parlare dello spreco», ci dice una mamma.

 Andrea Oliva



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Dopo il corso al mercato ‘assunti’ i profughi macellai - 

Hanno fatto un corso per macellai di 40 ore, con 13 lezioni a settimana da inizio agosto alla macelleria Migani, al mercato coperto. Corsi voluto e finanziato direttamente dalla Caritas. Nei giorni scorsi due dei sei ragazzi africani e asiatici, tutti profughi o richiedenti asilo affidati al Cas, Centro di accoglienza straordinaria, hanno ottenuto un ingaggio vero e proprio. Non un’assunzione, ma un contratto di tirocinio. «Staranno con me per tre mesi – spiega Marco Migani – rinnovabili per altri tre. Poi vedremo se si potrà fare un’assunzione effettiva». I neomacellai professionisti sono Karra Ceesay, 18enne del Gambia, e Daniel Abumere, 22enne nigeriano. «Sono molto bravi – continua Migani – anche se non ancora ‘macellai finiti’. Ma fanno una serie di lavori come pulire la carne, fare gli hamburger, le salsicce, preparare e razionare polli e conigli».


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Università, in cattedra salgono i tagli: 350mila euro di contributi in meno


Gli studenti continuano a crescere. E a breve sarà inaugurato il restaurato complesso del ‘Leon Battista Alberti’, uno dei pezzi più importanti della cittadella universitaria. Il vero problema dell’università a Rimini oggi sono le risorse. Ed è emerso con molta chiarezza ieri, nella commissione consiliare che ha visto partecipare il presidente del campus universitario di Rimini Sergio Brasini, il presidente di UniRimini (il consorzio pubblico-privato a sostegno dell’ateneo) Leonardo Cagnoli e l’assessore Eugenia Rossi di Schio. Più che la paventata uscita del Comune di Riccione da UniRimini, a cui versava soltanto 13mila euro all’anno («Avremo un incontro con il sindaco Tosi a giorni», anticipa Cagnoli), spaventa il drastico, inevitabile calo del contributo erogato dalla Fondazione Carim. «La Fondazione, che finora deteneva il 42% di UniRimini, scenderà al 10%, facendo venire a mancare 350mila euro sul bilancio (su 1,1 milioni)», ha fatto i conti ieri Cagnoli. Un bilancio che negli anni si è più che dimezzato, ma con la vendita di Carim al gruppo francese Crédit Agricole la Fondazione non può fare altrimenti. «Riusciremo a far quadrare i conti comunque, con sacrifici e qualche sforzo», ma adesso il maggiore sostenitore dell’università diventa il Comune di Rimini. I soldi non sono l’unica criticità: c’è anche la questione dei docenti. «A Rimini ne abbiamo 150, ne servirebbero 200. Ci stiamo lavorando», ha assicurato ieri Brasini. Ma le riforme degli atenei non hanno aiutato Rimini, perché «hanno portato a uno spostamento, a favore di Bologna, dei poli della didattica». 

 L’ALTRA QUESTIONE sul tappeto ieri è stata quella delle sedi. Attualmente sono quasi una ventina con le lezioni e gli studenti sparpagliati da una parte all’altra del centro storico. Serve «una razionalizzazione degli spazi», ha osservato l’assessore. Per questo si lavora alla nuova sede del dipartimento di Scienze della qualità della vita, che sarà finanziata con 10 milioni direttamente dall’Alma Mater. E si attende anche la risposta del ministero sul progetto di riqualificazione dell’ex palazzo Lettimi, destinato a diventare uno studentato, uno spazio per la didattica e anche la nuova sede della biblioteca universitaria. 

 TUTTO QUESTO per sviluppare e rafforzare l’università a Rimini, che oggi è uno dei campus più in salute della Romagna. «Rispetto all’anno scorso abbiamo un piccolo incremento di iscritti – conferma Brasini – E l’11% dei nostri studenti è straniero (circa 550 sugli oltre 5mila)». Questo grazie anche ai corsi internazionali in lingua inglese: sono 6 sui 19 presenti a Rimini. E chi si laurea qui con la triennale, trova più facilmente il lavoro. A un anno dalla laurea infatti il 57,4% è occupato, contro la media complessiva del 40,9% degli studenti dell’Alma Mater.

 ma.spa.



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Stesso mare, nuova spiaggia Torre Pedrera avrà il suo Nettuno - 


In spiaggia adesso ci sono solo le macerie delle cabine. E’ quel che resta del bagno 70 e 71 di Torre Pedrera, e tra poco spariranno anche quelle... Chiusi gli ombrelloni, si sono messe in azione le ruspe nella zona gestita da Stefano Lappi e Chiara Cenci, che hanno deciso di investire centinaia di migliaia di euro per rifare completamente il loro stabilimento balneare. «E finalmente anche noi avremo il nostro ristorante in spiaggia», ricorda Lappi, che ha ingaggiato e vinto (in primavera) la lunga battaglia contro il piano spiaggia varato dal Comune di Rimini, che proibiva l’apertura di nuovi chioschi sull’arenile.

LA GRANDE NOVITÀ del nuovo stabilmento sarà però la terrazza vista mare, che verrà realizzata proprio sopra il ristorante. «Sarà un piccolo Nettuno», come lo storico locale sulla spiaggia di Marina centro. Il nuovo bagno di Torre Pedrera sarà anche il primo ad abbracciare la ‘filosofia’ del nuovo lungomare di Rimini. «Abbiamo deciso – conferma Lappi – di allestire un vero e proprio giardino all’ingresso dello stabilimento. Una fascia verde, larga una decina di metri, che attraverserà tutto lo stabilimento balneare e sarà collocata tra il strada e i servizi di spiaggia, per una superficie totale di 1.400 metri quadrati». Il nuovo bagno sarà dotato anche di due vasche idromassaggio, con acqua salata. Il progetto all’ingegnere Alessandro Lombardini e all’architetto Silvia Fabbri, prevede inoltre «l’uso del legno e materiali innovativi, nonché di tecnologie e impianti ecologici e per il risparmio energetico».

INVESTIRE sulla sabbia è diventato raro di questi tempi sulla Riviera, vista l’incertezza sulle concessioni balneari. La discussione alla Camera per il voto della nuova legge è iniziata proprio lunedì. Ma Lappi, come molti altri bagnini di Torre Pedrera, non deve attendere la legge: il suo stabilimento non è su demanio pubblico, ma su un’area privava (fa parte dei terreni ex Ceschina). E non è un caso che proprio a Torre Pedrera, nel 2013, venne inaugurato un altro stabilimento, completamente ricostruito. «Non c’è dubbio – osserva Lappi – che per noi è meno rischioso investire, rispetto ai colleghi che fra qualche anno – quando ci saranno i bandi di assegnazione delle spiagge – potrebbero non gestire più gli attuali stabilimenti. Ma se ci siamo lanciati in questa costosa avventura, l’abbiamo fatto soprattutto per riqualificare l’area e dare sempre più servizi e comfort ai turisti». Il nuovo stabilimento sarà inaugurato probabilmente già a fine maggio.

MANUEL SPADAZZI



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L’ADRIATICO È IL MARE DELLE TARTARUGHE – 
ADRIATICO, il mare delle tartarughe. Chi lo avrebbe detto che al largo delle spiagge e dei locali della notte ci fosse una silenziosa e numerosissima popolazione di tartarughe. Nel 2004, le stime fatte per l’Adriatico parlavano di 50mila esemplari di cui la quasi totalità della specie Caretta Caretta. Con il passare degli anni quelle stime sono state riviste. D’altronde nell’ultimo decennio sono aumentati esponenzialmente i ritrovamenti di esemplari spiaggiati morti e quelli di tartarughe ferite in mare per effetto, spiegano dalla Fondazione Cetacea, della pesca. Aumenti spiegabili con una crescita sensibile della presenza delle tartarughe nell’alto Adriatico. Il mare tra il Conero e Trieste è diventato una sorta di casa per migliaia di esemplari. Una presenza variabile tra i 25mila e i 45mila esemplari che sta diventando anche un’opportunità di conoscenza attraverso l’ospedale delle tartarughe della Fondazione a Riccione. La visita è diventata un prodotto per tour operator.

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La tragedia di Cevoli finisce in Procura. I figli: «Diteci come è morto nostro padre» -  


«DITECI come è morto. Vogliamo sapere qual è stata la causa del decesso», chiedono adesso i figli di Valter Cevoli. Perché quando l’ex pugile riminese è stato portato in ospedale, domenica sera, le sue condizioni non erano gravi da far pensare che, di lì a poco, si sarebbero aggravate tanto da provocare la morte. Per questo la famiglia di Cevoli, attraverso i suoi legali, ha depositato ieri un esposto in Procura per sollecitare l’autopsia sul corpo dell’ex campione italiano dei medio-massimi.

 «NON VOGLIAMO fare polemiche, non puntiamo il dito su nessuno – precisa Erika Cevoli, la figlia più piccola del pugile (l’altro figlio è Andrea) – Ma ancora non sappiamo cosa ha causato la morte di nostro padre. Quando lo abbiamo portato in ospedale domenica, dopo aver consultato la guardia medica, sembrava avesse solo un problema intestinale, un’occlusione. Nulla che potesse far immaginare che di lì a poco nostro padre sarebbe morto. La situazione poi è improvvisamente precipitata, e nel giro di poco più di un’ora è deceduto». E le cause della morte di Cevoli, che aveva soltanto 59 anni, sono ancora un mistero. Da qui la decisione di presentare un esposto alla Procura. «Chiediamo soltanto di capire come è morto nostro padre, se ci sono state complicazioni. E’ un nostro diritto...». E l’autopsia si farà. Anche perché gli stessi medici che hanno curato Cevoli domenica «non hanno saputo dirci, almeno fino a oggi, le cause della morte». E anche l’Ausl vuole capire cosa ha causato il decesso dell’ex pugile.

LA MOGLIE di Valter, Giovanna, e i figli, sono sconvolti dal dolore. Da lunedì sono stati raggiunti da moltissimi messaggi di cordoglio, da parte di tanti amici riminesi e naturalmente di ex pugili che hanno condiviso insieme a Valter l’amore per il ring. Non potevano mancare le condoglianze di Maurizio e Loris Stecca, che furono protagonisti con lo stesso Cevoli della stagione d’oro della Libertas Rimini diretta dal maestro di boxe Elio Ghelfi. E a chi chiede loro quando ci saranno i funerali, i familiari di Cevoli continuano a rispondere che «la data deve essere ancora fissata». Occorre attendere prima gli esiti dell’autopsia. Le esequie si svolgeranno quasi sicuramente alla chiesa del Suffragio, in piazza Ferrari. La famiglia spera di poter celebrare i funerali entro la fine di questa settimana: dipenderà tutto dall’autopsia.

MANUEL SPADAZZI



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RICCIONE, IL COMUNE DA’ I NUMERI: BILANCIO A  BASE ZERO -

Il Comune dà i numeri: Bilancio a base zero

L’AMMINISTRAZIONE comunale riccionese sperimenta e introduce il ‘Bilancio a base zero’. Si tratta di una sperimentazione frutto della collaborazione tra gli uffici comunali e un team di Sda Bocconi. Con questo nuovo metodo si possono meglio gestire, spiegano dal municipio, le risorse in base alle priorità. Già oggetto di presentazione nell’ambito delle due giornate presso Sda Bocconi dedicate agli Action Learning Project, il ‘Bilancio a base zero’ dovrebbe diventare la prassi per tutti gli enti. «Questa amministrazione - spiega l’assessore al Bilancio Luigi Santi - è sempre attenta alle nuove prospettive e conferma la volontà di partecipare a progetti innovativi. Il Bilancio a base zero si colloca in continuità con altre sperimentazioni che anche la precedente amministrazione Tosi ha recepito». Il caso di Riccione sarà al centro di un seminario di Sda Bocconi venerdì 20 ottobre dal titolo ‘Il processo di budgeting e rendicontazione del Comune di Riccione: proposte a supporto delle decisioni della nuova Giunta’.


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RICCIONE, RUSPE ALL’HOTEL AQUILA, RASO AL SUOLO IN 5 SETTIMANE –

Ruspe sull’Aquila, rasa al suolo in 5 settimane MARTELLI pneumatici e pareti che crollano. Sono ripresi ieri i lavori di demolizione all’ex hotel Aquila d’oro, nel cuore del salotto’. La sede carrabile di viale Ceccarini si è ristretta per consentire le operazioni di demolizione. «Nei primi giorni i camion con le macerie – spiega Maurizio Metto presidente del Consorzio Ceccarini – percorreranno viale Ceccarini. Poi con il proseguire deim lavori i camion passeranno in viale Corridoni, questo ci è stato assicurato». I commercianti si dovranno armare di pazienza, d’altronde prima o poi le demolizioni sarebbero arrivate ed anzi il gruppo Colombini titolare della struttura, ha atteso mesi collezionando un forte ritardo. Le ruspe, infatti, si erano messe in moto in gennaio trovando un problema con una centrale elettrica da spostare. Quando tutto era risolto, alla fine di maggio le ruspe sono tornate in azione, ma ben presto la benzina è finita. Proteste per polveri e rumori, e il dirigente comunale (oggi lontano dal municipio) che firmava lo stop. E’ trascorsa l’estate e ieri i lavori sono ripresi. Cinque settimane circa per la demolizione, poi inizieranno i lavori per realizzare un hotel pluristellato. Il piano interrato assieme al piano terra ospiteranno un’ampia galleria commerciale di 1.200 metri quadrati. Al primo piano ci sarà la terrazza dell’hotel sul viale. I quattro piani superiori ospiteranno 25 grandi suite. In un primo momento la proprietà pensava che nel Natale del 2018 per l’inaugurazione. I ritardi accumulati faranno slittare il tutto al 2019. a.ol.
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Rimini. Immigrati, 73mila euro per il sostegno scolastico

ATTIVITA’ di sostegno scolastico, linguistico e sociale degli immigrati. L’integrazione inizia dietro ai banchi e il Comune ha stanziato 73mila euro per l’intercultura a scuola con progetti differenti di sostegno ai giovani migranti. La cifra si aggiunge ai 109mila euro già erogati dalla Regione. Lo scorso anno sono state 1.607 le ore di lezione svolte dagli 871 iscritti ai 33 corsi attivati per la scuola di italiano della Casa dell’intercultura di via Toni. Una presenza, quella degli immigrati nelle scuole riminesi, che è in crescita numericamente ma che è sempre più integrata anche grazie ad azioni trasversali di sostegno, come quelle avviate per lo studio della lingua italiana o per l’aiuto nello svolgimento dei compiti. «L’intercultura rappresenta un’opportunità per la scuola e la società – spiega Gloria Lisi, vicesindaco con delega alla Protezione sociale – Si tratta di esperienze e progetti strutturati che vedono nella Casa dell’intercultura un importante centro di coordinamento». Il vicesindaco evidenzia che «integrare le famiglie straniere che lavorano da anni nel territorio significa aumentare la qualità del tessuto sociale della città nel suo complesso». Anche per questo motivo Lisi ha aderito a ‘Ero straniero, l’umanità fa bene’, la proposta di legge di iniziativa popolare per nuove norme sull’inclusione sociale di cittadini stranieri.



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Vaccini, i dubbi della maggioranza: «Discriminazione tra i bambini»

«APPLICHEREMO la legge, ma quanto prescritto dalla norma in materia di obbligo vaccinale e scuola, mostra delle criticità». Questo il sunto dell’ordine del giorno che si preparano a presentare in consiglio comunale i gruppi di maggioranza, «disponibili a condividerlo con la minoranza». L’ordine del giorno chiede al sindaco di presentare al governo le perplessità enunciate. La premessa è che «non è nostra intenzione prendere posizione contraria nei confronti della legge» tuttavia «intendiamo segnalare alcune criticità sorte e che sorgeranno in seguito all’emanazione della legge». Dunque, «il tema è quello dell’esclusione dei bambini della fascia d’età 0/6 dai percorsi scolastici ed educativi. Non si vuole entrare nel merito della validità dell’obbligo vaccinale per questi minori, ma di fatto i bambini che non saranno vaccinati e per i quali non verrà manifestata una chiara volontà di sanare la loro posizione, non potranno andare a scuola. Chi fra questi aveva già iniziato il percorso didattico non potrà tornare all’interno del gruppo classe, riallacciare rapporti con compagni e insegnanti. I bambini in regola con le vaccinazioni o sulla strada per regolarizzarsi potranno andare a scuola, come pure i bambini della fascia 0/6 non in regola. E’ dunque evidente come di fatto si verrà a creare una disparità di trattamento, una discriminazione fra bambini. Questo aspetto ci riguarda, soprattutto perché in una piccola comunità come la nostra».



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Meno olive, ma di ottima qualità «Avremo un olio eccezionale» La raccolta è partita in anticipo: «Si annuncia un’annata da record»

LA FEBBRE dell’oro giallo contagia la provincia di Rimini. I produttori confermano: quest’anno avremo olio d’oliva di qualità straordinaria. Anche se la quantità complessiva sarà lievemente inferiore rispetto al passato. «In quarant’anni di attività raramente avevo assaggiato un olio di questo livello: dall’aroma al retrogusto, è tutto eccezionale». Parola di Silvano Pasquinoni, dell’omonimo oleificio con sede a Cerasolo. «Proprio in questi giorni abbiamo compiuto le prime moliture con il nostro nuovo protoreattore, un macchinario di ultima generazione, e il risultato supera ogni più rosea aspettativa. A una qualità elevata si accompagna poi una resa particolarmente alta: i primi test hanno restituito valori che vanno dai 13 ai 14,6 chili per quintale, contro i 9 o 10 dell’anno scorso. Non nascondo che siamo molto soddisfatti». Merito, secondo Pasquinoni, «di un’estate caldissima, che ha tenuto alla larga i parassiti come la mosca dell’oliva». Frutti in perfette condizioni, dunque, e con trattamenti ridotti al minimo. «Certo, con le temperature dei mesi scorsi le piante hanno sofferto la siccità, ma le piogge settembrine sono state un’ottima cura e hanno sicuramente limitato i danni. A partire dalla prossima settimana il frantoio entrerà a pieno regime: abbiamo calcolato che arriveremo a lavorare mille quintali di olive al giorno». E per quanto riguarda i prezzi? «E’ ancora presto per fare delle stime. Direi comunque che dovrebbero essere grossomodo quelli dell’anno scorso, forse con un leggero rincaro. Si va da un minimo di 50 euro per lattina a un massimo di 62». «Quest’anno la raccolta delle olive è cominciata con largo anticipo – spiegano Enrico e Sandro Santini, dell’omonima Tenuta –. Un tempo si aspettava almeno fino alla fine di ottobre, ma grazie al clima favorevole in questi giorni molti produttori si sono già messi all’opera. E’ vero, forse quest’anno avremo meno olive rispetto al passato. Parliamo di una flessione del 15-20%, dovuta senza dubbio alle ondate di calore di quest’estate, che però hanno anche contribuito a salvare le piante dall’infestazione della mosca. Crediamo che questo piccolo scarto sarà comunque compensato dall’elevata qualità». Dello stesso avviso anche Mario Zaghini, dell’azienda agricola ‘Il Borgo’ di Verucchio. «La qualità del prodotto è fuori discussione. Sembra di essere tornati indietro di parecchi anni, quando ancora la mosca dell’olivo non rappresentava una minaccia. Forse i raccolti non saranno abbondantissimi, ma la cosa potrà essere bilanciata da una resa particolarmente alta». Lorenzo Muccioli


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Prostituzione, la crociata del vescovo «Un’ordinanza che colpisca i clienti» La richiesta di monsignor Lambiasi nel discorso di San Gaudenzo

DAL VESCOVO arriva l’invito al Comune di Rimini a «seguire l’esempio di Firenze» ed emettere un’ordinanza contro lo sfruttamento della prostituzione e la riduzione in stato di schiavitù». Un’ordinanza che, è bene precisarlo, prevede maximulte e fino a tre mesi di arresto per i clienti delle lucciole. E’ un passaggio del tradizionale discorso del vescovo Francesco Lambiasi in occasione della festa di San Gaudenzo. Per Lambiasi bisogna approfittare delle possibilità offerte dal «decreto Minniti», che «consente ai sindaci di emettere un’ordinanza contro chi ottiene prestazioni sessuali a pagamento». Il vescovo ha sottolineato che «da qualche tempo anche a Rimini si registra un’inversione di tendenza che mostra di voler affrontare la piaga vergognosa della prostituzione per il verso giuto, secondo il cosiddetto ‘metodo nordico’». Ovvero, si è cominciato a sanzionare «il cliente, protagonista nella catena di sfruttamento delle donne che, se arrivano sulla strada, sono già state oggetto di compravendita, soprusi e umiliazioni. Lo stupro che subiscono non è un un atto contro il pubblico pudore, ma un crimine orrendo». Mano pesante annunciata di recente anche dal sindaco, nell’assemblea di Miramare sulla sicurezza: dopo i diecimila euro di multa arriverà l’arresto dei clienti. Parole forti da monsignor Lambiasi anche sul tema dei nomadi. «Sono andato a visitare il campo nomadi di via Islanda, ed è uno scandalo insopportabile che degli esseri umani debbano vivere da bestie selvagge». Lambiasi invita le istituzioni a fare qualcosa per risolvere la situazione del campo. E chiede «cosa possiamo fare perché questo dramma si possa risolvere», invitando a «conoscerci più da vicino, anziché continuare a litigare», in modo da «avere qualche muro in meno e costruire qualche ponte in più per cominciare a dialogare. No alla guerra tra poveri», conclude il vescovo. Un corposo intervento, suddivisi in quattro capitoli, fortemente imperniato sulla figura di don Oreste Benzi. IL PRIMO è dedicato interamente al prete ‘con la tonaca lisa’, e al concetto di gratuità, con l’invito a non fermarsi solo al profitto. «Per società del gratuito – ha detto il vescovo – intendo dire che il lavoro è lo strumento attraverso il quale l’uomo si mette in comunicazione con Dio e con il prossimo». Al centro della società del gratuito c’è l’uomo, perché «al centro c’è Gesù e l’uomo, per il quale Gesù è morto». Il lavoro non è lo scopo... il motivo del lavoro è il bene della comunità umana... In quest’ottica l’imprenditore investirà per creare nuovi posti di lavoro e per sè tratterrà la paga dell’ultimo dei suoi operai». Stoccata ai sindacati: «Gli stessi sindacati, pur avendo dato un importante contributo alla promozione dell’uomo, non sono ancora usciti da una logica egoistica di protezione delle categorie forti e delle caste». Il secondo e terzo blocco è su nomadi e profughi, e la necessità di non escludere nessuno. Mario Gradara


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Oscar del turismo, L’ateneo premia Rimini

C’È anche Rimini tra le migliori quattro destinazioni turistiche d’Italia. Lo ha stabilito uno studio curato dal professor Andrea Guizzardi, docente dell’Università di Bologna - campus di Rimini, che ha preso in esame gli elementi che influiscono in maniera efficiente o non efficiente sulla soddisfazione della clientela internazionale. Lo studio ha consentito di costruire un ranking delle destinazioni turistiche, il cosiddetto «Oscar delle destinazioni». UDINE, Ancona, Trento e Rimini sono ai vertici della classifica: brand image, prezzi e qualità dell’offerta sono in linea con le aspettative dei turisti. Rimini ha brillato soprattutto sul fronte dell’ospitalità e dell’accoglienza, ottenendo valutazioni eccellenti. Lo studio è stato presentato venerdì scorso durante il convegno dal titolo «Trend, performance e innovazione: la ricerca scientifica per le destinazioni in transizione», promosso da Uni.Rimini e andato in scena al TTG Italia. Davanti ad una platea gremita, sono intervenuti, oltre al professor Andrea Guizzardi, Renato Medei e Laura Vici, docenti dell’Università di Bologna-Campus di Rimini, e Veronica Bortoluzzi, borsista dell’Università di Bologna-Campus di Rimini, che hanno illustrato una serie di ricerche che hanno avuto come focus la destinazione turistica e le modalità per analizzarne i trend, valutarne le performances e promuoverne l’innovazione.



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Volley C En plein per le donne

Rimini E’ SUBITO tripletta, per le formazioni del ‘riminese’, nel campionato di volley C femminile, torneo che ha celebrato la sua prima giornata. A Serravalle è tutto facile per la Banca di San Marino, che rifila un perentorio 3-0 alla Flamigni Sammartinese (18, 16, 15 l’arido raccolto delle ‘forlivesi’). Una partita senza storia, con le padrone di casa sempre in controllo. Buona la ripartizione di punti nel gruppo allenato da Nanni (Tomassucci 15, Bacciocchi 10, Fiorucci 9). Con lo stesso risultato la spuntano pure il Cattolica, che tra le mura amiche ha ragione del Rubicone In (21, 22, 22 lo score), e la Gut Chemical Bellaria, che a Bologna va a prendersi lo ‘scalpo’ della quasi omonima Pgs Bellaria (0-3, 22, 20, 21). DAL TRIS delle ragazze ai soli 3 punti raccattati dalle nostre squadre in C maschile. L’unica formazione capace di imporsi è la Romagna Banca Bellaria, che a Igea batte al tie-break Conselice risalendo da 0-2 (3-2, 25-27, 21-25, 25-18, 27-25, 15-9 i parziali). Un punticino lo cattura poi la Titan Services, che era di scena a Cesena (3-2 per i cesenati, 25-21, 22-25, 25-12, 23-25, 15-11). Un po’ troppi alti e bassi per i sammarinesi, che hanno ricevuto un eccellente contributo da Farinelli (ben 36 pt a referto). La Pagnoni San Giovanni, infine, cade a San Mauro (3-1 per il Rubicone In, 25-23, 25-19, 22-25, 25-13).


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SANTARCANGELO È BUIO PESTO  -

IL RESTO DEL CARLINO, LUNEDì 16 OTTOBRE
SANTARCANGELO (4-2-3-1): Bastianoni; Toninelli (10’ st Maloku), Bondioli, Briganti, Sirignano; Dhamo (1’ st Obeng), Gaiola; Moroni, Bruschi (10’ st Tommasone), Bussaglia; Piccioni (19’ st Palmieri). A disp.: Moscatelli, Addario, Dalla Bona, Luciani, Soumahin, Broli, Spoliarits. All.: Angelini. Arbitro: Fontana di Siena. Reti: 13’ pt Berardocco (rig.), 38’ e 42’ pt Costantino, 15’ st Frascatore (rig.), 24’ st Gyasi (rig.). Note – Spettatori 500 circa. Angoli 1-2. Ammoniti: Dhamo. Bolzano DISASTROSO in difesa e troppo impalpabile in attacco il Santarcangelo per non uscire dal campo un’altra volta con le ossa rotte. Questa volta a cantare vittoria contro i gialloblu è il Sudtirol e in maniera anche fin troppo agevole. La squadra di Angelini è morbida e già nel primo tempo alza bandiera bianca davanti ad un avversario aggressivo al punto giusto. Poi cala la notte anche nella ripresa. Il Sudtirol parte a razzo e il Santarcangelo è costretto a rintanarsi in difesa fin dalle prime battute. La prima occasione dei padroni di casa arriva dopo appena tre giri di lancette. Mancino di Gyasi sul quale Bastianoni ci deve mettere i guanti. Al 12’ l’episodio che sblocca il match. Toninelli sgambetta in maniera evidente Gyasi in area e il direttore di gara indica il dischetto. RIGORE solare e nessuna protesta. Berardocco dal dischetto spiazza Bastianoni. Nei minuti finali c’è anche il raddoppio. Cross di Gyasi dalla sinistra, Costantino si infila tra Briganti e Sirignano e di testa supera Bastianoni. Quattro minuti dopo anche il tris e il Santarcangelo sprofonda. Il cross questa volta è di Tait ed è dalla destra, in agguato c’è sempre Costantino che tocca il pallone quel che basta per mandare fuori giri Bondioli e mettere ancora una volta in ginocchio Bastianoni. Nella ripresa non cambia il copione. Nemmeno le sostituzioni operate da Angelini smuovono i clementini. E al 15’ i bolzanini calano il poker, ancora dal dischetto. Bondioli nel tentativo di fermare Gyasi tocca il pallone con una mano in area. Dai 16 metri Frascatore spiazza Bastianoni. IL DISASTRO gialloblu è completato al 24’ quando Sirignano si fa platealmente scavalcare dal pallone che arriva così a Vinetot. Questo prima di stendere l’avversario in area. Per la terza volta in poco più di 50 minuti l’arbitro segna ancora il dischetto. Tocca a Gyasi questa volta buttarla alle spalle di Bastianoni. Una crisi, quella del Santarcangelo, che sembra sempre più profonda con i clementini che non riescono a uscirne. E adesso si torna al ‘Mazzola’ per i novanta minuti contro il Teramo.

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Angelini: «Siamo entrati in campo con troppe paure»

Bolzano «SIAMO entrati in campo con troppe paure, troppi timori». Beppe Angelini è onesto. Se con la Sambenedettese al tecnico riminese il suo Santarcangelo era piaciuto, nonostante la sconfitta, sul campo del Sudtirol tutto è andato storto. «Abbiamo proprio sbagliato partita – dice – soprattutto dal punto di vista mentale. I ragazzi dopo il primo gol subito sono andati in difficoltà, poi più passava il tempo e più le cose peggioravano. A fine primo tempo la partita era già praticamente finita». Angelini prova a cercare delle spiegazioni. «In questo momento i risultati negativi, la posizione in classifica e tutto il resto – analizza l’inizio di campionato tutto in salita Angelini – ci blocca. I ragazzi non riescono a liberarsi da questo fardello». Meriti anche agli avversari. «OBIETTIVAMENTE sono stati più bravi di noi in tutto – spiega – fisicamente, tecnicamente, mentalmente. In questa occasione non c’è niente da dire. Noi siamo partiti subito timorosi e non capisco il perché. Ne parlerò con i ragazzi in settimana per rendermi conto di cosa sia realmente successo». La cura giusta Angelini la conosce. «Lo ripeto ormai da un po’. Ci servirebbe qualche risultato positivo per prendere un po’ di fiducia. Ma per fare risultato bisogna avere anche un atteggiamento diverso da quello che abbiamo avuto sul campo del Sudtirol». Oggi i gialloblù avranno il tempo di riposarsi e di riflettere, ma da domani il tecnico del Santarcangelo richiamerà tutti sul campo. E’ evidente che ora anche la società dovrà ‘scendere in campo’ per cercare di rinforzare una rosa che ha troppi limiti per pensare di non soffrire ogni maledetta domenica.


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IL RESTO DEL CARLINO, MARTEDì 17 OTTOBRE
Cinque gol subiti che fanno male. Più di altre volte. Il Santarcangelo non riesce ad ingranare e domenica in casa del Sudtirol ha fornito probabilmente la peggior prestazione stagionale. Un ko pesante e non solo nel punteggio. Capitan Briganti e compagni sin dal primo minuto hanno reso la vita facilissima a un avversario affamato, ma sicuramente non insuperabile. Troppi gli errori nella fase difensiva, troppe le titubanze a centrocampo. Per non parlare di un attacco che praticamente non è mai riuscito nemmeno a fare paura alla difesa bolzanina. Un passo indietro per i gialloblù dal punto di vista della prestazione. Perché se con la Reggiana e con la Sambenedettese la squadra di Angelini aveva dato prova di essere viva, contro il Sudtirol i clementini hanno alzato bandiera bianca sin dalle prime battute. Oggi la truppa gialloblù tornerà al lavoro per iniziare a preparare i novanta minuti in programma domenica prossima al ‘Valentino Mazzola’ contro il Teramo.

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«Questi sono due punti che conteranno» L’analisi di Maghelli «Bravi i ragazzi a rimanere sempre concentrati, anche dopo i due tecnici»

Rimini DICIAMOLO chiaramente: la vittoria dei Crabs Nts sulla Virtus Padova, a 5’ dalla fine, non l’avrebbero neppure quotata a un centro scommesse, tanto la formazione veneta, forte di 9 lunghezze di margine, sembrava tenere la situazione sotto controllo. E invece, come ben sanno gli appassionati, le cose sono andate diversamente in quel residuo spezzone di gara, con i granchi che hanno strappato con le unghie e coi denti il referto rosa piazzando un break di 12-0 in quella specie di overtime. «E’ stata una partita vera, questa è una vittoria importante: sono due punti che conteranno», sostiene coach Maghelli ed è francamente difficile dargli torto. Due punti contro pronostico, che vanno ad aggiungersi ai due gentilmente offerti da un Lecco privo di giocatori senior nella giornata inaugurale per un pasticcio nei tesseramenti, per una più che confortante posizione in classifica. «Questa è una stagione nella quale dovremo combattere – continua il ‘Mago’ –. Noi abbiamo dimostrato che se facciamo il nostro lavoro potremo riuscirci, anche sbagliando qualcosa in attacco. I ragazzi sono stati bravi a mantenere la concentrazione, anche dopo i due falli tecnici che ci hanno fischiato: potevamo perdere la testa e invece niente, siamo rimasti sul ‘pezzo’». IL MARCHIO di fabbrica sulla vittoria è ovviamente la difesa. D’altronde Rimini ha messo sotto l’attrezzata Padova pur senza toccare quota 70, tirando col 40% dal campo e col 61% dalla lunetta. «E’ stata una gara intensa, combattuta – è Busetto che parla –. Alla fine eravamo cotti, ma soddisfatti. A livello emotivo, mentale conta davvero tanto vincere così, nel finale. Speriamo di attirare sempre più pubblico», è l’auspicio del 21enne play-guardia trevigiano. «Siamo giovani e inesperti, però spero che il pubblico si innamori di noi», è sulla stessa lunghezza d’onda lo ‘zio Charlie’, quel Francesco Foiera che ha il doppio degli anni di Busetto, che peraltro non è neppure il più giovane nella nidiata biancorossa, anzi è il quarto più maturo del gruppo. «Con questo successo abbiamo fatto un bel pieno di fiducia per il prosieguo del campionato – prosegue il 42enne centro cesenate della Nts –. Non dobbiamo fare progetti, piuttosto pensare a un incontro alla volta». E il prossimo impegno sarà il primo derby romagnolo, con i granchi che sabato sera saranno chiamati in causa in quel di Lugo contro l’Orva, realtà che sin qui ha perso entrambe le trasferte (a Olginate e Crema), mentre in casa ha rullato Palermo (+25). alb.cresc.



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Calcio. Rimini, forte nelle difficoltà e ora sotto con il Carpaneto

Rimini MODO migliore il Rimini non avrebbe potuto trovare per dimenticare la prima sconfitta stagionale contro la Sangiovannese e per dare il là in maniera positiva all’ennesima settimana impegnativa della stagione. La vittoria di domenica sulla capolista Villabiagio lontano dalla Romagna è di quelle che pesano. Pesano sul morale e anche sulla classifica, anche se questo lungo campionato è soltanto all’inizio. Nella domenica perfetta, nonostante le diverse difficoltà legate all’infermeria, i biancorossi hanno anche altre gioie da condividere con i propri tifosi. Alex Buonaventura ha scelto la gara clou per tornare al gol e lo ha fatto volendo esagerare, con una doppietta che non ha lasciato scampo agli umbri che, comunque, continuano a comandare la classifica del girone D. Anche se le inseguitrici si sono avvicinate. Il Rimini ora è staccato di soli tre punti dalla vetta della classifica e da quel Villabiagio al quale la squadra di mister Muccioli è stata capace di dare la prima delusione della stagione. Ma non c’è tempo per cullarsi troppo sul successo domenicale, perché in vista c’è il secondo impegno infrasettimanale dell’anno calcistico. SENZA tregua. Domani pomeriggio capitan Scotti e compagni saranno già in campo per affrontare, questa volta al ‘Romeo Neri’, la Vigor Carpaneto, avversario da prendere con le molle nonostante la posizione di classifica. I piacentini sin qui hanno messo insieme 7 punti, uno solo nelle ultime 5 gare. La Vigor è reduce dalla sconfitta di misura casalinga contro il Montevarchi, ma le cose migliori in questo inizio di campionato più avaro di soddisfazioni di quanto il club si augurasse, le cose migliori gli emiliani le hanno fatte vedere lontano dal terreno amico battendo in viaggio Colligiana e Mezzolara. COSTRUITA per stare al vertice della classifica, la squadra di Carpaneto si presenterà in Romagna con il chiaro intento di invertire la rotta. Cosa che il Rimini non dovrà permettere per rendere dolci anche le domeniche dei tifosi del ‘Romeo Neri’. Ieri la truppa di Muccioli è tornata subito al lavoro. Tanti i giocatori acciaccati da tenere sotto controllo, ma per la nona di campionato il tecnico di Longiano potrà tornare a contare su Abdoul che ha appena scontato un turno di squalifica.


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VILLABIAGIO 2 - RIMINI 3

IL RIMINI riscatta subito la sconfitta interna con la Sangiovannese, firmando l’impresa di giornata. L’undici di Muccioli espugna Castiglione della Valle rifilando il primo ko interno alla capolista Villabiagio che difende comunque il primato. Ora sono 3 le lunghezze di distacco dal primo posto. L’altra nota positiva, in casa Rimini, è il ritorno al gol di Buonaventura, mattatore indiscusso con una doppietta. Sette minuti e il Rimini è già in vantaggio. La punizione di Cicarevic viene murata dalla barriera ma la palla finisce sui piedi di Buonaventura che non perdona e porta il Rimini sull’1-0. La replica del Villabiagio è affidata al tentativo di colpo di testa di Brunori e al destro di Montanucci allontanato con i pugni da Scotti. Al 34’ Brighi mette giù Cardarelli. Dal dischetto va Brunori che non sbaglia: parità ristabilita ma occhio al Rimini che si riaffaccia subito dalle parti di Vitali al 35’ con Arlotti e al 41’ con la punizione a fil di palo di Buonaventura. E proprio a 30 secondi dall’intervallo i romagnoli mettono di nuovo la freccia con Viti che approfitta dell’uscita sciagurata di Vitali per firmare il terzo gol in campionato e il 2-1 del Rimini. SI RICOMINCIA con Cangi che regala palla ad Arlotti, Vitali riscatta l’errore precedente mettendo in angolo la volèè di Buonaventura. Il portiere del Villabiagio rischia poi tentando l’uscita su Mazzavillani, poi tocca a Cola sprecare di testa l’assist di Cicarevic da calcio piazzato. Il Villabiagio però colleziona due palle gol clamorose per pareggiare. Minuto 61: Rinaldi pennella su punizione, sembra gol ma Cangi da metri zero non riesce a deviare in rete. Sull’angolo che ne segue Rinaldi cerca Cangi sul primo palo, palla che spiove ma Cardarelli non trova lo specchio. In gol ci va ancora il Rimini al 70’ quando Cicarevic dribbla Ubaldi, uno-due con Arlotti, Buonaventura controlla, ringrazia e timbra la doppietta personale che porta i romagnoli sul 3-1. In pieno recupero il Villabiagio rischia di riaprirla: prima Scotti vola sull’incornata di Cangi, poi Brunori non perdona sul secondo tiro dalla bandierina di Rinaldi. Nel finale rosso per Trequattrini e la festa è tutta del Rimini. Nicola Agostini


«I miei hanno carattere» Spogliatoio Muccioli elogia la squadra: «Peccato solo per i gol subiti»

Castiglione della Valle SIMONE Muccioli se ne sta con i piedi per terra ma si presenta ai microfoni con la consapevolezza di chi sa di aver compiuto una piccola impresa che rilancia alla grande le ambizioni del suo Rimini: «Voglio fare i complimenti ai ragazzi – sottolinea il tecnico del Rimini – perché abbiamo dimostrato di essere una squadra con gli attributi. Attenzione però perché non eravamo brocchi domenica scorsa contro la Sangiovannese e non siamo fenomeni oggi che abbiamo vinto in casa della capolista. Di buono però c’è soprattutto l’approccio. Siamo entrati in campo subito con la determinazione giusta e abbiamo fatto la partita per tutti i 90 minuti. Peccato per il secondo gol subito in pieno recupero, ma, nel finale, il Villabiagio portava molti uomini a saltare». ALTRA nota positiva il fatto che Buonaventura si sia sbloccato: «Sono molto contento per Alex – sottolinea Muccioli – ma noi sappiamo bene di avere giocatori importanti in rosa. Per valorizzare le nostre individualità però serve un collettivo importante. La parola d’ordine era e resta il gruppo. Quando questo gruppo fa quello che proviamo in settimana e quello che sa fare, ecco che arrivano i risultati». VILLABIAGIO e Rimini le squadre più forti del girone? «Io guardo in casa mia. So della forza della mia squadra ma dobbiamo sempre scendere in campo con la giusta umiltà e la giusta concentrazione, altrimenti tutto diventa complicato. Ripartiamo da questi tre punti senza mollare un centimetro».


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Rimini forte nelle difficoltà e ora sotto con il Carpaneto

Rimini MODO migliore il Rimini non avrebbe potuto trovare per dimenticare la prima sconfitta stagionale contro la Sangiovannese e per dare il là in maniera positiva all’ennesima settimana impegnativa della stagione. La vittoria di domenica sulla capolista Villabiagio lontano dalla Romagna è di quelle che pesano. Pesano sul morale e anche sulla classifica, anche se questo lungo campionato è soltanto all’inizio. Nella domenica perfetta, nonostante le diverse difficoltà legate all’infermeria, i biancorossi hanno anche altre gioie da condividere con i propri tifosi. Alex Buonaventura ha scelto la gara clou per tornare al gol e lo ha fatto volendo esagerare, con una doppietta che non ha lasciato scampo agli umbri che, comunque, continuano a comandare la classifica del girone D. Anche se le inseguitrici si sono avvicinate. Il Rimini ora è staccato di soli tre punti dalla vetta della classifica e da quel Villabiagio al quale la squadra di mister Muccioli è stata capace di dare la prima delusione della stagione. Ma non c’è tempo per cullarsi troppo sul successo domenicale, perché in vista c’è il secondo impegno infrasettimanale dell’anno calcistico. SENZA tregua. Domani pomeriggio capitan Scotti e compagni saranno già in campo per affrontare, questa volta al ‘Romeo Neri’, la Vigor Carpaneto, avversario da prendere con le molle nonostante la posizione di classifica. I piacentini sin qui hanno messo insieme 7 punti, uno solo nelle ultime 5 gare. La Vigor è reduce dalla sconfitta di misura casalinga contro il Montevarchi, ma le cose migliori in questo inizio di campionato più avaro di soddisfazioni di quanto il club si augurasse, le cose migliori gli emiliani le hanno fatte vedere lontano dal terreno amico battendo in viaggio Colligiana e Mezzolara. COSTRUITA per stare al vertice della classifica, la squadra di Carpaneto si presenterà in Romagna con il chiaro intento di invertire la rotta. Cosa che il Rimini non dovrà permettere per rendere dolci anche le domeniche dei tifosi del ‘Romeo Neri’. Ieri la truppa di Muccioli è tornata subito al lavoro. Tanti i giocatori acciaccati da tenere sotto controllo, ma per la nona di campionato il tecnico di Longiano potrà tornare a contare su Abdoul che ha appena scontato un turno di squalifica.



Riccione si tuffa nella cioccolata –
A Riccione torna CiocoPaese, che celebra il matrimonio tra frutta e cioccolato. Da venerdì a domenica sera in corso Fratelli Cervi, piazza Unità e nelle piazze Matteotti e Parri, degustazioni, laboratori, spettacoli a tema che faranno da cornice ai ciocostand. Sono una ventina quelli delle cioccolaterie, ai quali se ne aggiungeranno altri con prodotti e articoli diversi, ma sempre legati al cioccolato. Per l’occasione la piazza del mercato ospiterà un villaggio giochi, mentre dai balconi del corso partiriranno le note delle canzoni che hanno fatto la storia dello Zecchino d’oro. Organizzato dal Comitato Riccione Paese in collaborazione con l’Agenzia Promo D, Cna e Comune, CiocoPaese prenderà il via venerdì alle 15,30 con l’apertura degli stand gastronomici, dalle 18.30 spazio al Bistrot degli chef, cooking show a cura dell’Associazione Cuochi Romagnoli, e una special edition della Movida de Pais, la Cioco-Movida di bar e ristoranti con aperitivi a tema. Sabato dalle 10 alle 22: doppio appuntamento per il Bistrot degli chef, alle 11.30 e alle 18.30, si parlerà delle origini del cioccolato e delle sue virtù. Assaggi e performance alle 15,30 accompagnate dalla Very young vocal academy del maestro Fabio Pecci per poi lasciare spazio ai ritmi degli anni ’70 con Radio Sabbia in piazzetta Parri e al sax di Filippo Dionigi in piazza Matteotti. In viale Diaz si terrà l’esibizione della Taekwondo Riccione Academy. Nives Concolino

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I nuovi autovelox già abbattuti E a Santarcangelo restano spenti Atti vandalici contro gli impianti di Poggio Torriana

DURA LA VITA per gli autovelox... Nemmeno il tempo di montarli in strada, che subito finiscono nel mirino dei vandali. Dopo i ripetuti atti contro quelli installati in via Savina a Santarcangelo, l’accanimento contro i Velook (le colonnine arancioni che servono a fare i controlli con gli autovelox mobili) si è ripetuto domenica a Poggio Torriana. Uno degli impianti installati lungo la Santarcangiolese è stato divelto da ignoti, costringendo la polizia municipale a intervenire. Il Comune di Poggio Torriana ha già chiesto alla ditta di sostituire il Velook danneggiato. GLI ATTI vandalici si stanno ripetendo un po’ ovunque, anche perché sono sempre di più le strade ‘presidiate’ dai nuovi autovelox mobili. A Santarcangelo si sta ultimando il montaggio degli impianti in via Celletta dell’olio dopo che sono stati piazzati già in via Tomba a San Martino dei Mulini, e sono stati sostituiti i vecchi Velook in via Savina e in via Provinciale Uso con quelli nuovi. In tutto si tratta di 12 apparecchi. Eppure i controlli contro la velocità non sono mai cominciati. Gli impianti sono infatti ancora spenti, nonostante a più riprese l’amministrazione avesse annunciato di voler partire finalmente coi controlli. Niente da fare: per ora i Velook sono disattivati. Ma anche da spenti stanno comunque raggiungendo il traguardo sperato dal Comune, visto che la velocità media di percorrenza delle auto, lungo le strade dove sono presenti i vari impianti, si è sicuramente ridotta. PERÒ in via Celletta dell’olio, oltre ai controlli contro la velocità, l’amministrazione comunale aveva promesso una nuova pista ciclopedonale. Il progetto però non è ancora pronto, e al momento «non è possibile stabilire con precisione i tempi di realizzazione». Manuel Spadazzi



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L’arte usata dai ragazzi per abbattere le barriere –

Sono affetti da disabilità psicofisiche, ma attraverso la musica, il canto, la danza, il teatro e l’arte hanno imparato a fare cose che prima non facevano, fino a esibirsi in pubblico su un palcoscenico. Così quattordici ragazzi non vedenti, down e autistici, tra i 15 e i 40 anni, anche quest’anno tenteranno di migliorare le proprie condizioni di vita con il progetto La Fenice, messo in campo dall’associazione Ondasonora, presieduta da Francesco Savino. In programma, da ottobre a maggio, lezioni di varie discipline, che termineranno con la messa in scena, allo Spazio Tondelli, del musical ‘I sogni sono desideri’, storia revisionata della mitica fiaba Alice nel Paese delle meraviglie, interpretata da una giovane non vedente. Lo anticipa il professore di pianoforte Stefano Raffaelli, responsabile del progetto La Fenice, che ha dato il nome anche alla compagnia teatrale, nata in seno all’associazione. «Attraverso spettacoli e corsi di canto, musica e movimento in programma ogni venerdì pomeriggio, da ottobre a maggio nella residenza Felice Pullé (dove teniamo anche i corsi riservati alle persone affette dall’Alzheimer), i giovani impararano a interagire e a integrarsi nel contesto sociale, migliorano le capacità di attenzione e di concentrazione, nonché l’autostistima». Ne da conferma il presidente Savino che ha dato il via a questo progetto nel 1999 con giovani individuati dagli operatori sociali dell’Ausl di Rimini. Al suo fianco l’insegnante di canto Niki Mion. ni.co.



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Riccione, il figlio del bagnino che ha domato le onde –

Ha cominciato a surfare su una tavola realizzata dal babbo all’età di otto anni. Domenica scorsa ha vinto la medaglia d’argento ai Campionati europei che si sono svolti in Norvegia. Si chiama Matteo Fabbri, e da quella prima volta sono trascorsi venti anni. «Ho iniziato a surfare spinto da amici quando ero ancora un bambino. Lo facevo nel mare di Riccione, nella zona del porto quanto tirava lo scirocco. Oggi posso dire di avere realizzato un sogno». Matteo è nato tra la spiaggia e il mare, figlio dei titolari del bagno 95. Ha cominciato a conoscere le onde con la pazienza che serve per trovare quella giusta nel calmo mare che bagna Riccione. A 18 anni era campione italiano con la tavola lunga, «sono stato il primo campione proveniente dalla costa adriatica». Fabbri, cosa si prova a partire da Riccione e diventare vice campioni europei? «Una soddisfazione grandissima. In passato ero arrivato vicino a questo risultato, senza riuscirci. Due anni fa arrivai in finale ma ruppi la mia tavola preferita e il risultato non arrivò. Questa volta le condizioni del mare erano davvero difficili: vento a 20 nodi e tanto freddo. Ma è andata bene, sono contento. Per me non è facile, io vivo a Riccione e le occasioni per surfare non sono tante». Poche ma buone? «Diciamo così, serve attenzione e bisogna saper leggere il mare e le condizioni per cercare l’onda buona. Altrove è più semplice». Si confronta con campioni che sfidano gli oceani. Cosa accade quando dice loro da dove arriva? «Non ci credono. Mi guardano stupiti e mi chiedono se davvero dove vivo ci sono le onde. Ed in effetti non hanno tutti i torti, io riesco a surfare molto meno di loro tanto che pensavo che questo risultato non arrivasse più. Ho ventotto anni e con il tempo ho visto gli avversari surfare sempre e crescere mentre io non riuscivo ad allenarmi come loro. Oggi sono doppiamente felice e torno a casa». Cosa farà una volta arrivato? «Festa, e in novembre andrò in Portogallo, sulle onde ovviamente». Fa la dieta dello sportivo o preferisce quella romagnola? «Romagnola. Appena arrivo pasta, piadina e anche pizza cucinate dalla mamma. In Norvegia non è stato semplice alimentarsi». Realizzato un sogno quale sarà il prossimo? «Spero di esser invitato al grande evento che si tiene a Malibù in California. Ci vanno i migliori. Spero che questo risultato europeo mi porti fin lì. Mentre per chiudere la stagione ci sono i campionati italiani in Sardegna». Andrea Oliva


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Sette alberghi mettono gli occhi sui parcheggi del Lungomare Due

Per il Lungomare Due è in dirittura d’arrivo una trattativa forte di 200 parcheggi interrati prenotati da sette alberghi, per un valore che si aggira sui 4 milioni di euro. Potrebbe essere questa l’occasione per lasciarsi alle spalle sette anni di polemiche, avvocati, scontri giudiziari e incassi mancati in quello che era destinato a divenire il serbatoio di posti auto per i turisti a sud di viale Ceccarini. Il Lungomare Due è stato inaugurato nel giugno del 2010. Avrebbe dovuto seguire le orme del Lungomare Uno con i posti prenotati dagli hotel e solo una manciata di stalli liberi da destinare per la rotazione. Invece gli albergatori hanno girato al largo dal parcheggio e la situazione si è fatta rovente tra proprietà e Comune, tanto che i titolari hanno avanzato una richiesta danni milionaria per il presunto non rispetto della convenzione tra le parti da parte dell’amministrazione pubblica. Il contratto avrebbe dovuto limitare i posti auto in superficie nella zona sud. Fatta la cronostoria, questa volta pare che si tratti della volta giusta per superare impasse e diffidenze. «Ho incontrato gli albergatori interessati all’acquisto anche una decina di giorni fa – premette Paolo Cardano referente per la Bonatti, la società proprietaria del Lungomare -. Li ho sollecitati a dare conferma il prima possibile in merito alle richieste di posti avanzate. D’altro canto ci confronteremo anche con l’amministrazione comunale perché vi sono aspetti che riguardano la collocazione dei posti auto, per come sono stati richiesti dagli imprenditori. Riteniamo si possa chiudere entro la fine dell’anno». AD ESSERSI fatti avanti sono sette hotel che gravitano tra l’area centrale di viale Ceccarini e la zona a sud di piazzale Roma. Le richieste vanno da pochi posti auto a chi è intenzionato ad acquistarne una cinquantina. Il numero complessivo dei posteggi si aggira sui 200, ma potrebbe aumentare fino a 230 circa. Il costo di un singolo posto auto è sceso in maniera considerevole rispetto a sette anni fa. Oggi non circolano più cifre superiori ai 30mila euro. A seconda della quantità degli stalli acquistati il valore di ogni singolo posto varia tra 18mila e 21mila euro. PER gli albergatori l’affare potrebbe farsi ancor più interessante visto che si sta valutando la possibilità di avere aree dedicate, divise quindi dai restanti parcheggi con strisce blu che rimarranno nell’interrato. «Per questo aspetto attendiamo un incontro con l’amministrazione – precisa Cardano – così da valutarne la fattibilità». Andrea Oliva


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• La proposta dell’Arcigay: «Servono quartieri a luci rosse dove isolare la prostituzione»

PROSTITUZIONE, si scalda il dibattito. Dopo la presa di posizione del vescovo Francesco Lambiasi, che ha invitato il Comune a emettere un’ordinanza di contrasto sulla scia di Firenze («vanno colpiti i clienti»). E dopo la replica della leader storica delle lucciole, Maria Pia Covre, interviene l’Arcigay. Il presidente del circolo riminese ‘Alan Turing’, Marco Tonti, lancia la proposta (non nuovissima in verità) di «un’area di tolleranza dove concentrare l’attività di prostituzione per limitarne gli ‘effetti negativi’». «Non si può negare che la prostituzione, soprattutto quella di strada, crea inconvenienti a residenti e commercianti che sono costretti a subirla. Non si contrastano col moralismo e la sessuofobia ma con la zonizzazione – afferma Tonti, che indica quali esempi «altre realtà, come Vicenza, Venezia e Roma». Occorre sperimentare anche a Rimini «zone non residenziali in cui concentrare la prostituzione». La prostituzione, prosegue, «non può essere eliminata non solo perché, tra l’altro, è una pratica umana millenaria, ma soprattutto perché è un diritto garantito dalla Costituzione». E infatti «non è illegale prostituirsi nè farne uso perché è l’applicazione delle libertà fondamentali che il nostro Stato riconosce». Certo va «fortemente contrastato lo sfruttamento (che in certi casi diventa schiavizzazione) ed è necessario un intervento legislativo che regoli il fenomeno in modo da tutelare sia i esex-worker che i clienti da un punto di vista sanitario e della sicurezza», e fare in modo che sia possibile «pagare le tasse sui rispettivi guadagni, una battaglia storica di Pia Covre fondatrice del Comitato per i diritti civili delle prostitute». Certo si deve «fortemente contrastare lo sfruttamento», tuttavia serve «un atteggiamento pragmatico, evitando di dare l’immagine di una Rimini sessuofobica, bacchettona e repressiva nei confronti dei clienti e dei turisti». «Concentrare l’attività in un’area di tolleranza permetterebbe di contrastare più efficacemente lo sfruttamento e le violenze nei confronti delle e dei sex-worker e di garantire i clienti». Inoltre, conclude Tonti, «permetterebbe di concentrare le attività di informazione e profilassi sanitaria rendendole più efficaci». La provincia di Rimini ha infatti il «più alto tasso» di contagi da Hiv di tutta la regione, «un trend che non si può invertire coi divieti ma solo con il buon senso».


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Addio palle, nuova luce in ‘salotto’

NUOVA luce nell’isola pedonale. Non si tratta dei lavori di manutenzione che Hera luce ha svolto nei giorni scorsi, ma delle previsioni che giunta e maggioranza si apprestano a mettere per iscritto nel triennale. Infatti, in attesa di un progetto di rilancio dell’isola pedonale, pare che i lampioni a forma di palla, ancora gli originali dell’arredo inaugurato nel 1989 dall’allora sindaco Terzo Pierani, verranno rimossi per far posto a una nuova illuminazione. Il problema sono i tempi. Di certo l’opera verrà inserita nel triennale delle opere pubbliche che prende in considerazione gli interventi per i prossimi tre anni. Dal prossimo anno verrà valutata la fattibilità e la finanziabilità del progetto. Allo stesso tempo in giunta intendono ricavare le risorse per rifare anche parte dell’arredo a cominciare dalle panchine.


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Rimini è tra le città più social in Italia

Rimini è una delle città più social in Italia. Se Torino è in assoluto il capoluogo più presente su Facebook, Twitter e le altre piattaforme, nella classifica stilata in base al numero dei residenti svetta al primo posto Venezia, seguita da Rimini. Lo rivela un’indagine della società Fpa, che ha analizzato come i capoluoghi di provincia si muovono sui social e vengono seguiti. Rimini vanta una comunità ‘virtuale’ che è pari al 17,8% della sua popolazione.


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• Chiesa di San Francesco in fiamme Crolla l’abside, pompiere ferito L’incendio ieri mattina a Sant’Agata: si segue la pista del rogo doloso

UN INCENDIO quasi certamente doloso, quello che poteva mandare in cenere la chiesa di San Francesco della Rosa e la Rocca Fregoso di Sant’Agata Feltria. I danni all’antico complesso sono comunque ingenti, ma senza il tempestivo intervento in massa dei vigili del fuoco, uno dei quali è rimasto ferito, sarebbero rimaste soltanto rovine. Sull’«incidente» stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Novafeltria che sono in attesa delle perizie. L’ALLARME è scattato ieri mattina, pochi minuti dopo le 8,30, quando un signore che stava portando a spasso il cane si è accorto delle fiamme che stavano divampando dall’interno della chiesa, il cui portone era già polverizzato. I vigili del fuoco hanno ricostruito dopo che probabilmente il fuoco si era scatenato intorno alle 3-4 del mattino. Non ci sono case che danno direttamente sulla chiesa, e nessuno si era accorto dell’incendio che stava covando all’interno della struttura. Le proporzioni del ‘falo’ sono apparse subito molto grosse, ed è partita la chiamata ai vigili del fuoco. Il pericolo reale è che le fiamme non solo incenerissero la chiesa del ’700, con tutto il ‘tesoro’ che contiene, ma arrivassero a lambire anche la Rocca. Un rischio enorme che ha spinto i vigili del fuoco a correre in forze: sono arrivati da Novafeltria, Rimini, Pesaro e Cesena, per cercare di salvare il prezioso complesso di cui va fiero il piccolo paese della Valmarecchia. In tutto, 26 uomini e 9 mezzi. LE PRIME squadre di pompieri sono giunte sul posto alla velocità della luce. La situazione era molto grave e lo scenario sembrava apocalittico. Fiamme e fumo ovunque, al punto che era difficile vedere l’entità reale dell’incendio. Le fiamme avevano già bruciato le travi, e quando uno dei vigili è entrato il pavimento dell’abside è crollato, facendolo precipitare per un metro e mezzo. Si è ferito alla spalla ed è stato portato in ospedale, ma non sembrano esserci fratture. In poco tempo sono arrivati i rinforzi e solo dopo mezzogiorno il fuoco è stato domato completamente, mentre la gente del paese assisteva sconvolta a quello che aveva tutto l’aria di essere un disastro. A quel punto si è cominciato a fare la conta dei danni, ma soprattutto a cercare di capire che cosa aveva scatenato quell’inferno. Sicuramente le fiamme sono divampate nello scantinato, e sembra che a provocarlo sia stato del liquido incendiario gettato contro la porta. Un’ipotesi su cui stanno lavorando sia i vigili del fuoco che i carabinieri che per il momento non escludono nulla. Nella zona ci sono comunque delle telecamere che verranno visionate dagli investigatori.


Gli esperti della Soprintendenza già al lavoro «Serviranno 150mila euro per riparare i danni»

LA BUONA NOTIZIA è che le fiamme non hanno causato danni irreparabili alla chiesa e alle opere d’arte. Quella cattiva è che, purtroppo, serviranno parecchi soldi per sistemare la chiesa di San Francesco della Rosa, dopo l’incendio di ieri, di natura quasi certamente dolosa. Nel primo pomeriggio c’è stato subito un sopralluogo dei funzionari della Soprintendenza a Sant’Agata Feltria, che hanno svolta un’accurata indagine. E la prima stima dei danni ammonta «a circa 150mila euro», almeno a giudicare dalle analisi condotte ieri. UNA STIMA che comprende, oltre alla ricostruzione del solaio crollato a causa delle fiamme, anche il restauro delle pareti e soprattutto dell’antico organo. «L’organo non sembra compromesso – spiegano dalla Soprintendenza – ma andrà ovviamente sistemato e ripulito dopo i danni da fumo. E lo stesso vale per le pareti e la volta della chiesa: andranno restaurate completamente, cercando di recuperare anche le tinte originali». Sarà un lavoro certosino e lungo, anche perché la chiesa (di proprietà del Comune) avrebbe avuto bisogno probabilmente di qualche lavoro di manutenzione già prima dell’incendio verificatosi ieri. «PER FORTUNA – osservano ancora dalla Soprintendenza – le opere d’arte non sono state intaccate. Servirà un intervento di ripulitura generale, ma per quanto riguarda organo, pareti e volte si tratta soprattutto di danni da fumo». La Soprintendenza si muoverà già per valutare, con il ministero ai Beni culturali, lo stanziamento di fondi straordinari per i lavori di restauro e recupero della chiesa. Manuel Spadazzi


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Fiamme nell’antica chiesa Incendio doloso, un ferito Rimini, crolla l’abside. Vigile del fuoco in ospedale Scampa al rogo un prezioso organo del Seicento

Alessandra Nanni RIMINI UN INCENDIO devastante che poteva spazzare via la chiesa di San Francesco della Rosa e Rocca Fregoso, l’antico complesso di Sant’Agata Feltria, in Valmarecchia. I danni di quello che si sospetta sia stato un gesto doloso, sono comunque ingenti, mentre un vigile del fuoco è rimasto ferito nel crollo del pavimento. Sull’«incidente» stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Novafeltria, ora in attesa delle perizie che dovranno rivelare con certezza l’origine di quelle fiamme. L’allarme è scattato ieri mattina, poco dopo le 8,30, anche se il fuoco, dicono, covava già da ore. Ad accorgersi di quello che stava accadendo è stato un passante che aveva portato fuori il cane. L’incendio è apparso subito di dimensioni enormi, e il pericolo era che le fiamme non riducessero in cenere solo la chiesa del ’700 con tutto il suo tesoro, ma anche la Rocca. UN RISCHIO enorme che ha spinto i vigili del fuoco a correre in forze: sono arrivati da Novafeltria, Rimini, Pesaro e Cesena, in tutto una trentina di uomini e nove mezzi che hanno lavorato ore, riuscendo a salvare il prezioso complesso di cui va fiero il paesino. Le prime squadre di pompieri sono giunte sul posto alla velocità della luce, fiamme e fumo, raccontano i residenti, avevano circondato ogni cosa ed era difficile anche solo valutare l’entità dell’incendio. Il fuoco aveva già bruciato le travi e quando uno dei vigili è entrato il pavimento dell’abside è crollato, facendolo precipitare di un metro e mezzo. Si è ferito alla spalla ed è stato portato in ospedale, ma non sembra niente di grave. Solo una volta spento l’incendio, hanno cercato di capire da dove si fosse sprigionato quell’inferno. Da una prima ricostruzione, non sembrano esserci dubbi sul fatto che l’incendio sia partito dallo scantinato, e a provocarlo potrebbe essere stato del liquido infiammabile gettato contro la porta. Sul posto sono corsi subito anche gli esperti della Soprintendenza, e la buona notizia è che le fiamme non hanno provocato danni irreparabili alla chiesa e alle opere d’arte, nè al bellissimo organo del ’600. PER RIPARARLI serviranno però almeno 150mila euro, e a questo sta pensando ora il sindaco di Sant’Agata, Guglielmino Cerbara, che ha passato la giornata a guardare sconsolato il complesso architettonico. «Sono sconfortato e avvilito, ma anche preoccupato. Mi chiedo chi e perché abbia potuto fare un gesto così vigliacco».


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BAR SU DUE PIANI E BICI GALLEGGIANTI, LA SPIAGGIA SI TUFFA NEL FUTURO –

Manuel Spadazzi RIMINI NEL NOME di Christo. No, non Lui, che avete capito... Le incredibili immagini regalate dall’artista statunitense con Floating piers, la camminata sul lago d’Iseo, hanno finito per ispirare anche la spiaggia del domani. Tra bar, case galleggianti e biciclette che si muovono sull’acqua come pedalò. Vedere per credere alla Fiera di Rimini, dove sono state inaugurate ieri Ttg, Sia e Sun. Tre fiere riunite in una sola, grande manifestazione dedicata al turismo, che vedrà fino a domani 2.500 espositori e 1000 buyer provenienti da 85 paesi diversi. E, come ogni anno, l’appuntamento a Rimini diventa una vetrina ideale per le novità dedicate agli hotel, alla spiaggia, al turismo en plein air. Ecco così gli stabilimenti balneari della prossima stagione sempre più ecologici e tecnologici. Il legno domina tra i materiali usati, mentre grazie ad ‘app’ sempre più sofisticate ormai è possibile fare tutto comodamente sotto l’ombrellone. E, a proposito di ombrelloni e sdraio, una ditta riminese (la Ramberti) ha inventato addirittura un lettino con le sponde per i bimbi piccoli, «che si apre e si chiude proprio come uno sdraio – mostra Christine Joan, la designer di origini inglesi che ha lavorato al progetto –. E c’è anche il parasole per riparare il piccolo...». Per i nottambuli della spiaggia è in arrivo invece il nuovo chiosco del beach bar riminese chiringuito su due piani, per poter godere ancora meglio della vista del mare, magari sorseggiando un drink. CHI vuole spingersi oltre può sempre decidere di passare una vacanza... sull’acqua. È la nuova Floating resort, il prototipo di casa galleggiante ideato da Omar Angeli. Un bungalow di lusso su piattaforma, con cui la darsena di Rimini (dove è esposto) intende offrire vacanze alternative. In fiera si può vedere un modello in scala della casa galleggiante, mentre è esposto in dimensioni reali (in una delle piscine della fiera) il Floating solarium bar, ideato dall’architetto e designer Roberto Semprini. Un vero locale galleggiante, che richiama le vecchie piattaforme per i bagnanti che un tempo erano numerose al largo della riviera. È fatta per ‘camminare’, anzi pedalare in mare anche la bici di Shuttle bike. Grazie a un semplice kit di montaggio (che comprende gommoni gonfiabili, timone e supporti), in pochi minuti si può trasformare la propria bicicletta in un vero natante. Navigare, anzi, pedalare per credere...