la Repubblica, 15 ottobre 2017
Boom di prescrizioni così curarsi è impossibile
La domanda corre e l’offerta non riesce a starle dietro.
In Italia le prescrizioni di cannabis terapeutica segnano un aumento vertiginoso, i medici e i pazienti sono sempre più convinti dell’utilità di questo farmaco. Così chi produce in certi periodi non è in grado di spedire le quantità di marijuana attese.
Il dato delle singole prescrizioni non è disponibile ma c’è quello della distribuzione. Ebbene, secondo il ministero della Salute nel 2015 sono stati consegnati alle farmacie ospedaliere circa 110 chili di cannabis, nel 2016 la quantità è raddoppiata, salendo a 220 chili. Quest’anno si cresce ancora: nei primi sei mesi sono stati consegnati, anche alle farmacie private, già 170 chili. Se si proietta il dato su tutto l’anno l’aumento è di circa il 65%. Ma potrebbe essere più alto perché nella seconda parte del 2017 le ordinazioni sarebbero state molte di più.
Quello in corso è il primo anno nel quale è disponibile la “cannabis di Stato”, prodotta in base a un accordo del 2014 tra ministeri alla Salute e alla Difesa all’Istituto farmaceutico militare di Firenze. Circa 50 dei chili distribuiti fino a giugno in Italia arrivano da qui. «Dopo l’estate – spiegano dalla struttura – siamo saliti a 70 chili consegnati ma la domanda cresce a un ritmo che non ci aspettavamo». L’obiettivo per fine 2017 è di 100 chili. Non bastano, nei mesi scorsi ci sono state riunioni per discutere dell’ampliamento delle serre. L’idea è quella di triplicare la produzione a partire dal 2018 e arrivare 300 chili.
Il resto della cannabis arriva dall’Olanda, dove tra l’altro ne viene coltivata anche una tipologia contenente principi attivi diversi da quella di Firenze. Il punto è che negli ultimi mesi i produttori olandesi hanno spesso avuto difficoltà a rispettare tempi e quantità delle consegne. Ci sono ordini che vengono tagliati o non arrivano mai. E quando i Paesi Bassi vanno in crisi, alcuni pazienti non riescono a trovare il loro farmaco, o perché il Farmaceutico militare produce ancora troppo poco oppure perché si tratta del tipo con il principio attivo da noi non ancora coltivato. Così capita i pazienti con medici e Asl.
La cannabis terapeutica è disponibile per i pazienti, dietro ricetta, dal 2007. Via via che le Regioni hanno fatto delibere specifiche il consumo è aumentato. Il boom delle richieste c’è stato dopo la decisione di coinvolgere il Farmaceutico militare e contestualmente della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, nel 2015, di una sorta di “bugiardino” della cannabis, con le indicazioni terapeutiche per le quali è rimborsata dal sistema sanitario e gli effetti collaterali.