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 2017  ottobre 14 Sabato calendario

Quelle che non hanno ceduto (e l’hanno pagata)

Anche l’Italia ha i suoi Weinstein. Registi e produttori che in cambio di qualche favore sessuale possono lanciare una ragazza nello spettacolo o affossarla per sempre. 
Dopo la Argento è Miriana Trevisan, ex ragazzina di Non è la Rai, a uscire allo scoperto. In una lunga confessione su Linkiesta.it punta il dito sugli atteggiamenti di sottomissione e maschilismo strisciante dello showbiz. C’è «l’anziana cialtrona truccatrice delle star che mentre ti prepara ti dice Miriana, tu non capisci, è il mondo che va così». Ci sono le colleghe che la rimproverano: «Hai potenzialità (dicevano bellezza ma intendevano la figa) e non la sfrutti, sei un pazza», «Ci sono calciatori e produttori che sbavano per te: dopo te la lavi ed è tutto come prima». L’imbarazzante chiacchierata con un mostro sacro della televisione e la sua dolce collaboratrice che la sfotte: «Hai ancora il rossetto, non ti vedremo più». E la proposta del «regista italiano osannato nel mondo» che voleva un colloquio privato: «Dobbiamo parlarne più intensamente nel mio albergo, ho una suite». 
Il copione è lo stesso messo in scena per 30 anni a Hollywood dal mega produttore della Miramax. Per una Paltrow e una Jolie “sopravvissute” alle molestie di Weinstein, ci sono decine di ragazze cancellate dal cinema per un rifiuto. 
Il caso più clamoroso è quello di Mira Sorvino, un Premio Oscar. Nel 1995, mentre sta lavorando al film che la consacrerà, La dea dell’amore di Woody Allen, viene abbordata in un hotel a Toronto: «Iniziò a massaggiarmi le spalle, cosa che mi fece sentire davvero a disagio, e poi cercò di diventare più fisico, iniziò a inseguirmi». Mira si nega e, fatalità, qualche mese dopo inizia la sua repentina parabola discendente, con produzioni importanti che si contano sulle dita di una mano. 
In quel periodo accade lo stesso a Rosanna Arquette: più matura delle “prede” abituali di Weinstein (35 anni) e ben più famosa avendo lavorato nel decennio precedente con Edwards, Scorsese, Kasdan. Nel 1994 è nel cast di Pulp fiction, film culto di Quentin Tarantino, prodotto come tutti quelli del regista proprio da Weinstein. Scena già vista: lui le chiede un massaggio in hotel, lei gli consiglia una massaggiatrice, lui le prende la mano e gliela appoggia sul suo pene. La Arquette rifiuta di restare: «Stai facendo un grave errore». Ciao carriera, dai blockbuster si ritroverà in pellicole di nicchia. 
Con Ashley Judd e Heather Graham va allo stesso modo, ma il massimo della perversione Mister Hollywood lo raggiunge con l’inglese Sophie Dix. È il 1991, ha 22 anni, sta per lavorare con Colin Firth e incontra il pezzo gosso in hotel: «Me lo ritrovo addosso che cerca di strapparmi i vestiti di dosso». Lei scappa in bagno e quando esce Weinstein si sta masturbando lì davanti. «Da quel giorno ha ammesso la Dix al Guardian ho deciso di mollare la recitazione».