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 2017  ottobre 13 Venerdì calendario

Di cosa si parla a Doha: la Dunkerque dei cammelli

È profonda la crisi diplomatica che vede il Qatar da una parte e l’Arabia saudita, gli Emirati arabi uniti, il Bahrein e l’Egitto dall’altra. Il quartetto accusa Doha di “sostenere il terrorismo”, ha espulso i cittadini qatarioti e ha imposto un blocco commerciale molto rigido. A farne le spese, fra gli altri, ci sono 600 cammelli che erano stati spediti negli Emirati per farli partecipare alle corse: appartengono a scuderie del Qatar, e dunque non sono più graditi. Il governo di Doha ha dovuto organizzare un rimpatrio notturno dall’Oman via nave, con i poveri animali – racconta Al Jazeera – resi molto nervosi per l’insolita esperienza marittima. Ma le strade terrestri sono chiuse: se i proprietari vorranno farli gareggiare ancora, in Kuwait per esempio, dovranno nuovamente ricorrere al trasporto in mare. Altrimenti, potranno comunque gareggiare nelle ricche competizioni sul circuito di Shahaniya, montati da fantini robot. Peggiore è stato il destino di altri cammelli meno preziosi, rimpatriati via terra, costretti a sei giorni di cammino senz’acqua, sotto il sole del deserto saudita, e rientrati in Qatar disidratati e esausti. Per gli allevatori dell’emirato, che contavano sugli ampi spazi dell’Arabia per tenere in libertà il proprio bestiame, la crisi diplomatica è un brutto colpo. Unico segnale di distensione, l’apertura delle autorità sportive di Doha: niente rappresaglie sulla pista, le gare in Qatar resteranno aperte anche ai cammelli degli Emirati.