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 2017  ottobre 13 Venerdì calendario

Vino, un piacere per giovani. Le nuove tribù del bicchiere

Non si beve più come una volta. Il vino continua a piacere, molto, agli italiani, che però lo consumano in cento maniere diverse, secondo disponibilità economica, istruzione, il luogo ed’età. Un buon bicchiere continua a piacere, oltre 28 milioni di italiani nel 2016, per il Censis, ha bevuto vino). Ma si beve meno, dai 12 litri pro capite del 1977 si è passati a poco più di 4 litri oggi. E si bevono vini più buoni e più cari. Insomma, non esiste più un consumatore standard. E le guide devono adeguarsi.
Per questo la Guida dei Vini d’Italia 2018 dell’Espresso anche quest’anno ha scelto di abbandonare le ossessioni enciclopediche, per scegliere la formula più leggera di quattro grandi classifiche. E di brevi schede di consigli per ogni Doc o Docg. «Ogni classifica – spiega Enzo Vizzari, direttore delle Guide dell’Espresso – si rivolge a una categoria diversa di consumatori. Ma il filo comune è una guida che non vuole parlare agli addetti ai lavori, ma a chi in enoteca o su un sito di e.commerce vuole essere aiutato a scegliere».
Loro, prima di tutto: la tribù più numerosa tra chi compra vino. Giovani under 35 (i Millenials a sorpresa, hanno dato vita negli ultimi anni a una ripresa dei consumi), molte donne, che bevono solo una o due volte la settimana. «È a loro che abbiamo pensato – spiega Antonio Paolini, curatore della guida con Andrea Grignaffini – li abbiamo immaginati davanti a uno scaffale di enoteca o nei supermercati con il telefonino in mano, consultare la nostra app per capire quale Chianti scegliere per portarlo a un amico a cena, al posto delle paste». Vogliono vini bevibili senza tante storie». Per loro ci sono “I 100 vini da bere subito”. E Camilla Lunelli che con un pregiato spumante (il Ferrari Perlé Bianco Brut Riserva 2007) è prima in questa classifica, aggiunge: «Questi nuovi consumatori sono una fortuna. Molto meglio dei loro nonni che bevevano il triplo, sempre lo stesso vino locale, senza attenzione alla salute Anche per loro noi, siamo presenti anche nella grande distribuzione con un linea specifica».
Si intersecano con la categoria precedente, ma sono quelli, tanti che non vogliono spendere più di tanto per una bottiglia. Per loro ci sono “I 100 vini da comprare”. «Oggi si può bere bene sotto i 10 euro a bottiglia. Chi non vuole spendere di più ha mille ragioni – aggiunge Paolini – Non a caso più del 50 per cento dei vini in guida si trova anche nella grande distribuzione».
Un’altra categoria in crescita, 40/50enni grandi appassionati di vino «spesso ne sanno più delle guide» chiosa Paolini. Per loro il vino è anche cultura. Attenti ai marchi, organizzano degustazioni, comprano in enoteca o direttamente in cantina (13 milioni di italiani l’anno scorso hanno fatto vacanze in luoghi del vino) Per loro ci sono “I 100 vini da conservare”.
Sono la categoria meno numerosa. In genere di una certa età, anche per la disponibilità economica necessaria a coltivare questa passione, sono spesso degustatori che hanno fatto carriera, in tutti i sensi. Conoscono ogni annata di ogni vino, bevono quasi solo quelli “famosi”. Per loro da qust’anno ci sono “I cento vini da riassaggiare”.
Non è solo questione di salute: quella dei vini naturali, i vini bio, gli “orange wine” senza solfiti. che maturano in anfore eccetera eccetera, è l’ultima moda tra i bevitori. Crescono ogni giorno, riescono a bere cose buone e altre improponibili. «Noi dell’Espresso – spiega Paolini – siamo convinti che più un vino è pulito più è buono. Ma anche che essere “pulito” non basta a renderlo buono».