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 2017  ottobre 13 Venerdì calendario

Da Tippi Hedren a Susan Sarandon c’è chi dice no alla dura legge del sofà

Il sofà del produttore, una sciagurata tradizione vecchia come il cinema. Dagli albori di Hollywood fino all’ingloriosa caduta di Harvey Weinstein, la via del successo è stata costantemente lastricata da abusi sessuali, sopraffazioni maschiliste, ricatti. Fare sesso con chi detiene il potere è apparso troppe volte una tappa inevitabile, rito d’iniziazione, la forca caudina sotto cui passare per ottenere un contratto, un premio, la fama. A sentire Gwyneth Paltrow, Asia Argento, Angelina Jolie, Ashley Judd e le altre attrici pentite che oggi ritrovano la memoria e attaccano il produttore-satiro per i fatti del passato, il pedaggio sessuale sarebbe il corollario naturale di qualunque carriera.
Ma c’è chi dice no, rifiutandosi di pagarlo. Tippi Hedren, la protagonista de Gli Uccelli e Marnie, venne assediata da Hitchcock che aveva perso la testa per lei. Poiché resisteva, il maestro del brivido iniziò a seguirla, spiarla, angariarla minacciando di rovinarle la carriera. L’attrice scelse la dignità e uscì di scena come ricorda amaramente anche la figlia Melanie Griffith.
WHISKY IN FACCIA
Valentina Cortese, che negli anni Cinquanta intraprese una spettacolare carriera a Hollywood, ebbe il coraggio di mandare al diavolo il leggendario produttore Darryl Zanuck che a una festa aveva allungato le mani. Per tutta risposta, la futura Divina gli scagliò un bicchiere di whisky in faccia e qualche giorno dopo tornò in Europa. Ma Zanuck continuò indisturbato la sua carriera di molestatore seriale: si racconta che negli studios Century Fox prendesse una pausa di mezz’ora per provinare sul famigerato divano una ragazza, ogni giorno diversa. Nella Hollywood-Babilonia, tetro di orge ed eccessi, erano insaziabili predatori anche Charlie Chaplin, che le voleva giovanissime, Eric Von Stroheim, David Wark Griffith, il produttore Louis B. Mayer. Ed è lunga la lista delle star che senza drammi hanno fatto sesso in cambio del successo: Marilyn Monroe, che definì Hollywood «un bordello molto affollato», Betty Grable, Joan Crawford, Lana Turner.
CHARLIZE IN FUGA
In tempi recenti e non sospetti, ben prima del caso Weinstein, hanno rivelato di aver subito molestie star del calibro di Charlize Theron, Jenny McCarthy, Helen Mirren, Susan Sarandon. Ma si sarebbero ribellate. A 19 anni Charlize fuggì dalla casa di un produttore che si era fatto trovare in pigiama. Jenny McCarthy ha denunciato il regista Steven Seagal che la voleva nuda al provino per Trappola in alto mare 2. Mirren accusò Michael Winner di averla fatta spogliare senza motivo. Una Sarandon alle prime armi dovette difendersi dall’assalto di un aiuto-regista.
E in Italia? Si racconta, si sussurra, s’insinua di carriere costruite sui divani giusti ma un vero scandalo sessuale non è mai venuto alla luce. Di molestie si parlò nel 2011, quando l’attrice 19enne Lucia Lavia accusò Alessandro Haber di averla baciata con troppa foga durante le prove di Otello. Il teatro licenziò l’attore che si difese con quanto fiato aveva in gola: «Macché bruto, mi sono fatto prendere dall’impeto del mio personaggio».