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 2017  ottobre 12 Giovedì calendario

Addio Mr Playboy

Liberatore sessuale di un’America bigotta e puritana. Imprenditore senza scrupoli che rappresentava le donne come semplici oggetti di piacere. Colto paladino dei diritti civili. Penosa caricatura del maschio alfa. Di Hugh Hefner, il creatore di Playboy scomparso il 27 settembre a 91 anni, hanno detto di tutto. Dalla passione per le vestaglie di seta alle sue lotte contro il razzismo, ecco 25 cose che forse non sapete di lui.1 È stato sepolto di fianco a Marilyn Monroe nel cimitero di Westwood Village, a Los Angeles: nel 1992 Hefner ha comprato lo spazio accanto alla cripta dell’attrice per 75 mila dollari.
2 «È stato uno dei pionieri della rivoluzione sessuale e la storia gliene renderà merito», ha detto di lui la femminista americana Cannile Paglia.
3 È cresciuto in una famiglia conservatrice, i suoi genitori Grace Glenn erano metodisti osservanti. «, casa mia il sesso era un obbligo di ci vergognarsi», ha detto.
4 Lascia una fortuna di 50 milioni di dollari (negli Anni 70 erano 200), ma l’ultima moglie, Crystal Harris, avrà solo un assegno di mantenimento: il patrimonio verrà diviso tra i quattro figli.
5 Nel 1953 chiese un prestito di 8 mila dollari e lanciò il suo mensile, Playboy. La prima Playmate a comparire nuda nel paginone centrale fu Marilyn Monroe. Hefner scelse il logo del coniglietto – disegnato da Art Paul – perché era un richiamo a «una sessualità vivace e giocosa».
6 Pur essendo un lontano cugino di George Bush ha sempre votato democratico e ha finanziato la campagna di Barack Obama.
7 Si è sposato tre volte: con Mildred Williams, sua compagna di college (1949), Kimberly Conrad (1989) e Crystal Harris (2012), due Playmate. Dai primi due matrimoni ha avuto quattro figli, Christie, 64. David Hefner, 62, Marston, 27, e Cooper Hefner, 26.
8 A 26 anni diede le dimissioni da giornalista del mensile Esquire perché gli avevano rifiutato un aumento di cinque dollari.
9 Il re delle conigliette ha ammesso di aver avuto più volte esperienze omosessuali: «Sperimentavo, buttavo giù degli steccati».
10 Fino al giorno della sua morte ha vissuto nella Playboy mansion di Los Angeles, una villona da 2 mila mq con 29 camere da letto e zoo, campi da tennis, cascata, grotte, piscina e un pozzo dei desideri. Con lui vivevano le sue Playmate preferite: «Ci sono state notti in cui ne ho avute in camera sette alla volta», ha detto.
11 Hefner creò le sue Playboy bunnies (conigliette) nel 1960, perché servissero i clienti dei suoi nightclub Playboy club. Le conigliette seguivano severi corsi di formazione: la coniglietta barlady doveva saper riconoscere 143 tipi di liquore e preparare almeno 20 cocktail.
12 Quando i Playboy club di New Orleans e Miami chiusero le porte ai clienti neri Hefner si infuriò: «Playboy è sinonimo di liberazione, non di discriminazione».
13 «Vivere nella mansion significa vedere un mucchio di bionde ubriache ballare intorno a un uomo vecchio, goffo e duro di udito», ha scritto l’ex coniglietta Holly Madison nel suo libro Down the rabbit hole (Nella buca del coniglio).
14 Nel 1963 Hefner fu arrestato e processato per pubblicazioni oscene dopo l’uscita di un Playboy con Jane Mansfield nuda. I giurati votarono per la sua assoluzione in sette contro cinque.
15 Quando era a casa indossava solo vesti da camera di seta fatte per lui su misura. Ne aveva più di un centinaio.
16 «Quando faranno un film sulla mia vita vorrei che nei miei panni ci fosse l’attore Hugh Jackman», ha detto. «Ci assomigliamo pure».
17 Nel 1955 prese posizione per la prima volta sui diritti gay: «Discriminare gli omosessuali è stupido». In seguito, si è più volte schierato a favore delle nozze gay.
18 «Playboy non è mai stato solo belle pupe», diceva. Tra i molti collaboratori illustri della rivista ci furono Vladimir Nabokov, Doris Lessing, Ian Fleming, Margaret Atwood e Saul Bellow.
19 Nel 1985, dopo anni di feste lussuriose e alcol a volontà, ebbe un ictus. L’anno dopo lasciò le redini della società alla figlia Christie.
20 È entrato nel Guinness dei primati per essere stato il direttore di una testata più longevo del mondo (ha diretto Playboyper 64 anni).
21 Nel marzo 2016 Hefner e l’amministratore delegato di Playboy annunciarono che il mensile non avrebbe più avuto donne nude in copertina («È inutile, ormai c’è internet»). A febbraio 2017, l’editore è tornato sui propri passi.
22 Nel 1984 l’ente forestale americano ha reso omaggio a Hefner dando il suo nome a un particolare tipo di lepre selvatica, il sylvilagus palustri hefneri.
23 Con il Playboy del novembre 1972 con Lena Soderberg in copertina, Hefner raggiunse il record di 7 milioni e 161 mila copie vendute.
24 È apparso in tv come personaggio dei Simpsons (di cui ha curato lui stesso il doppiaggio) e in un cameo nella serie Sex and the city.
25 La Playmate perfetta, secondo Hefner, «non è una femme fatale dallo sguardo torbido e la lingerie di pizzo. È la ragazza carina della porta accanto: semplice, sorridente, felice. E nuda».