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 2017  ottobre 10 Martedì calendario

I cocktail, l’ultima sfida della grappa

È il distillato italiano per eccellenza, da sempre. Ma che oggi la grappa, perché di questa si parla, abbia assunto connotati di versatilità tali da non sfigurare anche dinanzi ad altri esemplari vocati al bere miscelato, è la conferma di come sia ormai da collocare a fianco di qualunque colosso: si tratti di tequila come di gin, di rum oppure di vodka. Merito indiscusso di Bonollo, azienda leader nel settore, che con Gra’it, nuova tipologia destinata proprio al matrimonio con ingredienti variegati, al fine della realizzazione di cocktail deliziosi, ha aggiunto una significativa tacca alla sua ragguardevole collezione di successi, dimostrandosi ancora una volta l’apripista di tanti balzi in avanti effettuati dal mondo della distillazione nazionale. 
IL CAMPIONE
Attiva da centosettant’anni, arrivata alla quarta generazione, la dinastia non poteva esimersi dal tirarne fuori un’altra dal cilindro: ed ecco allora Gra’it, miscela vincente di sette grappe monovitigno (Nebbiolo, Moscato, Aglianico, Sangiovese, Glera, Corvina e Nero d’Avola), tesa all’ottenimento di un campione, in ogni senso: perché già vincitore, fra gli altri, sia della Spirits Tasting Competition, importante manifestazione internazionale, sia del World’s Best Grappa Design Awards, per il suo packaging legato ad uno stampo originale del 1856.
Non bastasse, l’azienda ha voluto organizzare negli Stati Uniti la Gra’it Challenge, prima competizione al mondo con protagonista la grappa. Cinquanta concorrenti, fra Miami, New York, Los Angeles, Austin e Chicago, di cui i primi sette classificati sono arrivati a fine settembre in Italia: proponendo il frutto del loro lavoro sui cocktail di punta, grazie a questa ennesima intuizione di Bonollo. I magnifici sette (Giorgia Crea, Hector Acevedo, Franky Marshall, David Bonatesta, Meredith Barry, Ryan Wainwright e William Benedetto) hanno deliziato ovunque gli appassionati con grande professionalità.