Libero, 8 ottobre 2017
Ai francesi piace la Corsica indipendente
A Parigi, il referendum organizzato in Catalogna ha suscitato dibattiti accesi, dividendo i francesi tra chi sostiene in maniera fervente il sussulto di autodeterminazione del popolo catalano, e chi invece sta senza se e senza ma con Madrid e il premier spagnolo Mariano Rajoy, che ha bollato il referendum come «una sceneggiata».
Ma in Francia la consultazione popolare organizzata dai catalani ha risvegliato anche sentimenti regionalistici che sembravano assopiti. Secondo un sondaggio Odoxa-Dentsu Consulting per Le Figaro, la maggioranza dei francesi sarebbe infatti favorevole all’organizzazione di referendum per l’indipendenza di regioni come la Corsica. Per la precisione, è il 53% a essere d’accordo con la tenuta di referendum che possano dare voce ai corsi: il 34% è molto favorevole, il 19% abbastanza favorevole. Stando a quanto emerso dalla rilevazione sondaggistica, i francesi «favorevoli» a questi scrutini conferiscono un’importanza particolare alle condizioni in cui verranno organizzati. «Delle condizioni democratiche, al tempo stesso serene e ben inquadrate», dovranno essere garantite dagli organizzatori, «lasciando spazio al dibattito democratico contradditorio», sostiene la maggioranza degli intervistati. Le immagini degli scontri tra il popolo catalano e la Guardia Civil hanno particolarmente scioccato il popolo francese, al punto che otto su dieci si sono detti indignati per le scene di violenza consumatesi lungo le strade di Barcellona. Nell’Assemblea di Ajaccio, che la scorsa settimana ha votato una mozione per sostenere l’iniziativa catalana e l’organizzazione del referendum, i nazionalisti rappresentano la maggioranza. Il presidente dell’Assemblea, Jean-Guy Talamoni, e il capo del consiglio esecutivo, Gilles Simeoni, hanno dato il loro sostegno al «popolo libero» di Catalogna. «Quando la Corsica avrà uno statuto economico e politico più ampio ha dichiarato Talamoni all’Huffington Post francese sono convinto che i corsi sceglieranno l’indipendenza. E non credo che Parigi potrà opporsi».