ItaliaOggi, 7 ottobre 2017
Diritto & Rovescio
Spesso la realtà supera la fantasia. Anche quella più sfrenata. Lo diceva il titolo di una celebre rubrica della Domenica del Corriere. Anche adesso questa circostanza viene costantemente confermata dai fatti. Prendiamo, ad esempio, la Conferenza dei Tory (gli esponenti del partito conservatore del Regno Unito) che si è tenuta a Manchester. Questo summit doveva rappresentare il rilancio del premier Theresa May, incalzata da quel bisonte nutrito di birra che è Boris Johnson, un Bossi con l’acca aspirata e master ad Oxford ma che, per rendere l’idea, vuol «tornare a far ruggire il leone del Regno Unito». Ebbene, la May, durante il suo discorso, forse perché le è finita per traverso la saliva, ha perso il fiato, ha strabuzzato a lungo gli occhi, si è aggrappata, disperata, al leggio. Poi, quando ha superato la crisi respiratoria ed ha ripreso a parlare, dietro di lei le lettere gigantesche dello slogan hanno cominciato a staccarsi dalla parete e a cadere per terra. The end. Neanche in un film.