Libero, 5 ottobre 2017
Le armi salvano il doppio delle vite che tolgono
È di nuovo polemica negli Stati Uniti sul diritto del cittadino di armarsi, garantito dal Secondo Emendamento della Costituzione. Si parla poco invece dei tanti episodi in cui l’autodifesa salva innocenti. Ma quanti?
Mancano studi univoci. La Second Amendment Foundation sostiene che l’autodifesa salvi ogni giorno negli Usa 2200 persone, ovvero 800.000 all’anno. Il dato pare gonfiato e di parte, ma il più neutrale Violence Policy Center stima in 67.000 l’anno i casi di uso difensivo delle armi. È plausibile che, date le dimensioni continentali degli Stati Uniti e una popolazione di 300 milioni, le vite salvate ogni anno dalle armi personali si aggirino su decine di migliaia. Per raffronto con le cifre ufficiali sul crimine nel 2016, rilasciate il 25 settembre dall’Fbi, l’intero anno scorso ci sono stati in America 17.250 omicidi, l’8,6 per cento in più che nel 2015. In generale i reati violenti contro le persone, fra uccisioni, ferimenti, pestaggi, stupri, minacce, sono 1 milione e 200mila, e 8 milioni i reati contro la proprietà. Infine, secondo GunPolicy.org, organizzazione legata all’università di Sidney in Australia, nel 2014 il numero di vittime da armi da fuoco ha raggiunto in America le 33 mila unità.
Spesso perfino madri di famiglia impugnano la pistola per proteggere casa e figli. Ecco due episodi di pochi mesi fa, estate 2017. La notte del 6 agosto, un ladro armato penetrò in casa della signora Shaquita Green, ad Atlanta, minacciando lei e i suoi tre bambini mentre il marito era assente. Il ladro, il 27enne Keandre Funches, radunò madre e figli in una stanza cercando il denaro, quando la donna riuscì a prendere da un cassetto la pistola di casa, uccidendo il criminale. La Green spiegò alla polizia: «Io e mio marito lavoriamo tutto il giorno, siamo genitori. È per proteggere i figli che abbiamo un’arma. Mi spiace che qualcuno sia morto, ma era lui a non dover mettere il suo culo in casa mia, scusate il linguaggio». Copione simile a Indianapolis, dove nel pomeriggio del 12 giugno un 19enne armato, Michael Hawkins, forzò la casa di una madre di due bambini, di cui non fu divulgato il nome, situata lungo White Knight Boulevard. La donna vedendo che il giovane era armato e temendo per i figli, prese la sua pistola e lo freddò prima che l’altro sparasse.
Venendo a settimane più recenti, lo scorso 25 settembre la strage di un folle in una chiesa di Nashville è stata evitata da un giovane di 22 anni, Caleb Engle, che vedendo il pazzo entrare armato nel tempio e minacciare le 42 persone presenti, è corso alla sua macchina parcheggiata prendendo la sua pistola nel cruscotto. Appena ha visto Engle sopraggiungere con l’arma in mano, il pazzo si è spaventato suicidandosi subito. Poco dopo lo sceriffo di Nashville, Steve Anderson, ha detto del ragazzo: «È lui l’eroe, è lui che ha fermato la follia dell’uomo». Due giorni prima, stando al comandante Floyd Johnson, capo della polizia di Athens, in Alabama, un energumeno di nome Carter, appena mollato dalla sua ragazza, aveva pensato bene di presentarsi con una pistola alla casa dove la sua ex si era trasferita col nuovo compagno, per «punirli». I fidanzati se ne stavano in veranda, quando Carter è arrivato e ha iniziato a sparare. La ragazza è stramazzata ferita a una gamba, ma il suo nuovo fidanzato, ferito a un braccio, è riuscito a correre in casa, prendere la sua pistola e infarcire Carter di proiettili fatali, impedendogli così di uccidere lui e la ragazza, infine curati in ospedale.
Andando indietro una decina d’anni, è rimasta famosa la reazione di una ex-poliziotta, Jeanne Assam, che il 9 dicembre 2007 sparò per fermare il folle 24enne Matthew Murray. Il pazzo aveva già ucciso due persone in un centro missionario di Arvada, in Colorado. Poi si spostò nella città di Colorado Springs con due pistole e un fucile da guerra. Arrivato davanti alla chiesa New Life mentre i fedeli uscivano dalla messa, aprì il fuoco, facendo altri due morti, ma venne fulminato dalla Assam, ex-agente della polizia di Minneapolis, che aveva con sé la sua pistola. La donna dichiarò: «Dio mi ha guidata e protetta». Si ritiene abbia salvato un centinaio di fedeli in quel momento presenti, limitando la tragedia.