il Fatto Quotidiano, 5 ottobre 2017
Stragi Usa: ne ammazza di più l’alcol che il mitra
Parliamone proprio adesso, a strage di Las Vegas appena compiuta.
Parliamone ricordando dapprima che negli States
ottantanove persone su cento possiedono almeno un’arma, la qual cosa dimostra che il diritto appunto al possesso delle armi è voluto da una fortissima maggioranza (e in democrazia non è forse la maggioranza a contare?).
Parliamone ricordando che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha infinite volte sentenziato sul tema mantenendo con largo margine lo status quo.
Parliamone soprattutto guardando proprio ai numeri e ricordando in primis che gli abitanti degli Stati Uniti sono trecentotrenta milioni all’incirca.
Ora – lo dicono le statistiche (diamolo per buono) e lo si scrive continuamente perché il numero spaventi– i morti ammazzati, “sparati”, sono circa trentatremila l’anno.
Questo significa che decede per colpi d’arma da fuoco annualmente un decimillesimo della popolazione.
Uno su diecimila, ok?
Troppi comunque?
Certo.
Ma quante persone ogni anno muoiono nei nostri benedetti Stati Uniti per alcolismo, in conseguenza di incidenti e delitti causati dall’alcol, per droga, in conseguenza di delitti o incidenti causati dalla droga, perfino a causa del traffico stradale?
Infinitamente di più.
I dati in proposito dicono che nel 2015 i decessi per overdose sono stati centocinquantamila (e quanta gente è stata ammazzata dai drogati?).
Pazzeschi i dati relativi alle morti per abuso di alcol (e quante persone vengono ammazzate per esempio da ubriachi?): il dieci per cento degli adulti andati sempre nel 2015 al cimitero.
Come concludere se non sostenendo che di questi morti non interessa un tubo a nessuno?