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 2017  ottobre 02 Lunedì calendario

L’usato piace e riempie le casse il mercato fa un balzo di 100 milioni

È la Panda la regina del mercato dell’auto usata. Questo modello, secondo dati Aniasa, costituiva il 9 per cento delle 165mila macchine vendute nel 2016 dalle società di noleggio a lungo termine, realtà a cui si rivolgono le aziende che hanno necessità di veicoli per i dipendenti. E nei primi sei mesi di quest’anno continuava a valere quasi un 7 per cento del totale. Un dato influenzato anche dal fatto che una grande azienda come Poste Italiane ha cambiato le vecchie auto, e il gruppo LeasePlan Italia, che gliele aveva fornite, ha dovuto smaltire oltre 15mila vetture, quasi tutte di questo tipo, prima utilizzate per consegnare nelle nostre case lettere e raccomandate. Tra i modelli più venduti ci sono poi la Grande Punto (6 per cento) e la Cinquecento L (4 per cento). Così il marchio Fiat si conferma padrone su questo mercato, con quasi un 28 per cento di quota nel primo semestre di quest’anno, seguito, a grande distanza, da marchi come Volkswagen e Audi (entrambi con il 7 per cento di market share). Case automobilistiche che in sette casi su dieci passano ai noleggiatori veicoli a gasolio. E solo in due casi su dieci a benzina. Ancora quasi irrilevante è, invece, il numero di macchine elettriche (nemmeno 150). La vendita di auto usate è, per le società di noleggio a lungo termine, un business remunerativo. Vale circa un quarto dell’intero fatturato del settore. E il suo peso continua a crescere: i ricavi sono aumentati di 100 milioni tra il 2015, quando erano di 1,6 miliardi, e il 2016, quando sono arrivati a 1,7. Grazie soprattutto alla vendita ai commercianti, un canale molto apprezzato. Qui vanno a finire quattro veicoli su cinque. Un rivenditore prende, in un colpo solo, grandi quantità di vetture. E al noleggiatore è sufficiente indire un’asta online. Internet favorisce però anche la vendita diretta ai privati, che cresce dell’8 per cento e che offre margini di guadagno migliori rispetto ai rivenditori che comprano grandi stock. Nel 2016 sono state date via in questo modo oltre 13.500 vetture, quelle con meno chilometri. «Il comparto del remarketing – spiegano da Aniasa – è diventato sempre più strategico per il noleggio a lungo termine ed è in forte evoluzione, considerato gli evidenti aspetti economici e finanziari nonché le interconnessioni con il mondo delle case auto e dei concessionari”. Il consumatore si fida. «Sa che il prodotto – proseguono dall’associazione – è garantito e che a condizioni economiche vantaggiose si può avere un veicolo perfettamente mantenuto e tagliandato». Un’azienda che sta investendo in modo particolare sulla vendita ai privati e sul canale digitale è proprio la LeasePlan. «Le auto comprate direttamente dai privati valgono per noi tra il 12 e 18 per cento del fatturato derivante dalle vendite di auto usate – spiega l’amministratore delegato Alfonso Martinez – Ma vogliamo farle crescere ancora di più». Perché su alcune vendite, queste danno maggiori guadagni che possono andare tra il 10 e il 20 per cento circa rispetto a quelli derivanti dalla vendita ai commercianti. «Ma non è questo il punto: perché da questi bisogna togliere i maggiori costi per la gestione dei processi e delle risorse umane che la vendita al target privati richiede». C’è quindi un’altra convenienza a rafforzare questo canale. «Con la vendita ai privati c’è anche un ritorno in brand awareness e si chiude un processo di servizio che parte con il noleggio dell’auto». Ma quale età hanno le auto del noleggio a lungo termine quando vengono messe in vendita? Secondo Aniasa, nel 2016, due su cinque avevano un’anzianità tra i 4 e i 5 anni, segno evidente che la durata dei noleggi si è allungata. Una su tre, quasi 42mila veicoli, un’età compresa tra i due e i tre anni. Solo il 14 per cento, quasi 24mila vetture, apparteneva alla fascia con anzianità compresa tra uno e due anni. Il 15 per cento infine aveva 6 o più anni. Macchine vendute soprattutto sul mercato italiano. Il canale export è poca cosa ed è molto variegato. Valeva, l’anno scorso, il 14 per cento sul totale delle vendite di usato, ed era però in diminuzione del 2 per cento. Inoltre comprende numerosi mercati europei molto diversi tra loro, sia per le quantità di usato assorbite, sia per la composizione dei brand più richiesti. Il mercato dell’usato riempie soprattutto i piazzali dei commercianti che acquistano interi lotti su Internet. Ma anche i privati mostrano di fidarsi delle vendite degli autonoleggi.