Libero, 3 ottobre 2017
I 60mila novantenni incollati al volante
Anziani al volante. In Italia oltre 60mila ultra-novantenni non rinunciano alla patente. Alla bocciofila del paese ci vanno regolarmente, ma a bordo della propria auto privata: e guai a proporre loro una soluzione alternativa. Chessò, ti-accompagno-io-nonno oppure prendil’autobus-che-tanto-fa-lo-stesso. Facile pure che se la prendano e sbuffino alzando gli occhi al cielo. L’esperienza, anche in fatto di frizione, agli arzilli guidatori dai capelli bianchi non manca di certo: classe 1927, o addirittura precedente, il portachiavi sempre in tasca e un piede sull’acceleratore, ma con moderazione. E chi l’ha detto che a una data età è meglio lasciare la berlina di famiglia in garage? A scorgere i numeri di facile.it, infatti, non è il caso degli automobilisti over 90: e zona che vai patente (d’argento) che trovi. In Lombardia, regione che vanta in assoluto il numero maggiore di licenze di guida rilasciate agli anziani, ne circolano 8.738. In Emilia Romagna 7.553 e in Toscana 5.834. Solo in Valle D’Aosta (160), in Molise (233) e in Basilicata (354) le cifre non superano le mille unità. Risultato: in tutta Italia se ne contano 60.442, non guidano mica solo mini-trattori o ape-car e a prendere i nipotini a scuola ci vanno loro. In auto, però.
Se l’età media degli automobilisti italiani è appena (si fa per dire) di 54 anni, poi, pazienza. Sulle nostre strade c’è anche chi non si fa cruccio di qualche candelina in più sulla torta di compleanno. Anzi: il numero delle patenti in questione è ancora più significativo se si pensa che, passati gli 80, il codice della strada impone un rinnovo ogni 24 mesi.
Quindi 60mila persone preferiscono passare qualche ora dall’oculista e sbrigare quelle noiose pratiche alla motorizzazione civile piuttosto che lasciare la quattroruote di casa in disuso. Non sia mai. Dalle parti di Bologna lo 0,25% dei patentati ha raggiunto (da tempo) la pensione, a Genova lo 0,24 e a Firenze lo 0,23. Il valore medio nazionale, in questo caso, si assesta allo 0,15%. Eppure è la Sardegna a incuriosire gli analisti che si sono cimentati in questa particolare statistica: sull’isola, e a fronte di un tasso di longevità tra i più alti d’Italia, “solo” 1.389 novantenni guidano regolarmente e rappresentato lo 0,13% della categoria. Poco male, sarà che i sardi preferiscono la barca.
I problemi, semmai, nascono quando bisogna sottoscrivere un contratto di assicurazione. Già, perché se la media delle polizze destinate a un conducente quarantenne in Italia si aggira intorno ai 269 euro, l’esborso raddoppia persino quando a scalare le marce c’è un signore (o una signora) di 90 anni. Il premio Rc auto standard, infatti, per loro è di 484 euro, ma escludendo promozioni e sconti temporanei può salire anche a 538. «Nel calcolo degli assicuratori», spiegano gli addetti ai lavori, «le varie compagnie considerano principalmente il tasso presunto di incidentalità dell’assicurato. Chi ha un’età così avanzata è più esposto al rischio di incidenti, anche per motivi fisici come la riduzione del campo visivo». L’importante, alla fine, è sempre il fattore sicurezza: sentirsi sicuri nella guida e rispettare le norme della strada.