Avvenire, 3 ottobre 2017
L’ingegner Marchionne non si fida dell’elettrico
Sergio Marchionne, ammini-stratore delegato di Fca, si laurea a Rovereto in Ingegneria Meccatronica e subito va ad indagare l’orizzonte del suo gruppo e del mondo a quattro ruote. Evidenzia che è in atto una rivoluzione senza precedenti per l’industria automobilistica, ma frena sull’auto elettrica, pur ammettendo che è un progetto su cui Fca lavora. «Non è la soluzione per il futuro», afferma. Annuncia lo scorporo di Magneti Marelli per il prossimo anno, mentre esclude in modo tassativo lo spin-off di Alfa e Maserati che «non ci sarà nemmeno nel piano 20182022», fa sapere. È l’Università di Trento ad aver insignito ieri Marchionne della Laurea Honoris Causa in Ingegneria Meccatronica presso il polo più avanzato in Italia, quello di Rovereto. Se la Volkswagen, dopo le vicissitudini di qualche tempo fa, ha scelto l’innovazione green, Marchionne invita a non illudersi e a tenere i piedi ben saldi a terra. «Stiamo lavorando su tutte le forme di auto elettrica – conferma –, ma non possiamo ignorare alcuni elementi importanti». Fa l’esempio, Marchionne, della Fiat 500 elettrica: «L’abbiamo lanciata cinque anni fa in California, ebbene, per ogni auto venduta negli USA perdiamo 20mila dollari». Se questa 500 fosse lanciata su larga scala, questo – ammette Marchionne – sarebbe un atto di masochismo. È da considerare, secondo il numero 1 di Fca, tutto il ciclo di vita dei veicoli e- lettrici, quindi anche come l’energia viene prodotta. Marchionne ricorda a riguardo che le immissioni di un’auto elettrica, quando l’energia scaturisce da combustibili fossili, sono di fatto ’equivalenti’ a quelle di un altro tipo di auto. Ecco perché le auto elettriche sono, a suo avviso, un’arma a doppio taglio. Altro tema delicato affrontato dall’Ad di Fca è stato quello della guida autonoma. «Sarà una realtà nel giro di un decennio», ha precisato, spiegando che ci sono due approcci: il primo, che potremmo chiamare evoluzionista, prevede uno sviluppo progressivo della tecnologia attraverso cinque livelli successivi, l’altro, di tipo rivoluzionario, consiste invece nel saltare la progressione e lavorare da subito allo sviluppo di un sistema totalmente autonomo. «Noi, in Fca, pensiamo che il giusto approccio sia a metà strada. Per questo, da una parte stiamo lavorando sull’evoluzione delle tecnologie, per tappe successive, dall’altra siamo impegnati, insieme a Google, in un progetto rivoluzionario sulla guida autonoma, a cominciare da una flotta di Chrysler Pacifica Hybrid».
Incalzato dai giornalisti, a margine della cerimonia di laurea, Marchionne ha precisato che il tanto atteso spin-off di Magneti Marelli non avverrà quest’anno ma nel 2018. La società di componentistica del gruppo, che secondo le più recenti indiscrezioni dovrebbe essere valutata intorno ai 5 miliardi di euro, dovrebbe approdare sul listino nel primo semestre del 2018, ossia in anticipo sulla presentazione del nuovo piano industriale.