Il Sole 24 Ore, 3 ottobre 2017
Goldman Sachs (forse) sbarca sul bitcoin
Per Jamie Dimon di JP Morgan è una vera e propria truffa, una bolla come quella dei tulipani. James Gorman di Morgan Stanley, invece, è convinto che non sia una moda passeggera e che presenti degli aspetti molto interessante. Ma ora un’altra grande di Wall Street sarebbe pronta a passare all’azione su bitcoin: stando al Wall Street Journal, Goldman Sachs sta pensando, primo tra i grandi player della finanza Usa, di aprire una divisione di trading dedicata alle criptovalute. Anche se lo stesse fonti citate dal Wsj dicono che nulla è scontato, perché Goldman potrebbe anche decidere di non portare avanti il progetto. D’altra parte a Wall Street più che altrove “business is business”: un vero peccato stare fuori da uno strumento che sta dando grandi soddisfazioni agli investitori, come il bitcoin, che ieri era tornato attorno a 4.500 dollari, non molto lontano dal picco di 5mila. Per di più con oscillazioni da paura che sono il pane quotidiano dei trader. Ma non è solo questo: come sottolinea un analista di Macquarie, il confronto con i tulipani è del tutto fuorviante. Alla base di bitcoin c’è infatti «una tecnologia duratura che continuerà a evolversi e a rafforzarsi». E infatti sulla blockchain i big di Wall Street continuano a scommettere.