Libero, 2 ottobre 2017
Chi trova un nonno trova un tesoro
Oggi si festeggiano tutti i nonni del mondo: un giorno dedicato solo a loro, quello in cui la chiesa cattolica ricorda gli Angeli custodi. E non è un caso.
Prendono il posto di baby sitter, autisti, cuochi a pranzo e cena. Funzionano come una banca nei momenti di crisi. Salvano le famiglie nella gestione delle emergenze. Di loro ti fidi ciecamente, ed è il primo vantaggio quando sei genitore e vuoi che i tuoi figli siano al sicuro e coccolati. Calcolare il valore economico dei nonni è impresa ardua, ma sono loro, un esercito da 12 milioni, il vero sostegno al reddito delle famiglie italiane che li hanno vicini e a disposizione.
Federconsumatori ha calcolato per Libero che i nonni che supportano la gestione quotidiana dei nipoti fanno risparmiare ai genitori 6,725 euro per i bambini da zero a tre anni: è la cifra media che si spende per gli asili nido della Penisola in 10 mesi. Per un bimbo dai 3 ai 6 anni il risparmio è addirittura maggiore, calcolando la baby sitter nel pomeriggio se entrambi i genitori lavorano e le 5 settimane non coperte dall’asilo. Risparmio totale: 8.600 euro in un anno.
ESTATE PAGATA
Per le elementari si possono mettere da parte 3.364 euro all’anno, scorporando il costo medio del pre e post scuola (450 euro circa) e moltiplicando la spesa di una baby sitter che in media costa 10,80 euro all’ora, per sette mesi circa. Aggiungi a questo i costi accessori. L’estate pesa, e parecchio, sul budget delle famiglie che non possono far ricorso ai nonni: quando le scuole sono chiuse, in media si pagano 624 euro al mese nei centri estivi privati, 304 euro in quelli pubblici (stime di Federconsumatori). I nonni, se possono, fanno fare pure qualche settimana di mare o montagna ai nipoti. Pranzi e cene, poi, sono gratis.
I nonni viziano, si sa, e ogni regalino in più è una spesa in meno per mamma e papà. Si diventa genitori sempre più tardi, e secondo gli ultimi dati a disposizione, quelli del rapporto annuale Istat 2016, il ruolo attivo dei nonni cresce: l’affidamento dei nipoti fino a 13 anni li coinvolge nell’86,9% dei casi ed è cresciuto di più di un punto percentuale in 10 anni.
Il 25,8% dei nonni nel complesso si prende cura dei nipoti mentre i genitori lavorano e il 25,1% durante impegni occasionali. Poi ci sono i momenti di emergenza, le malattie, i periodi di vacanza. Tra i nonni fino a 64 anni che sono ancora occupati l’affidamento scende all’80,4%.
SOSTEGNO
Il sostegno ai nipoti è quindi a rischio se, come spiega Emmanuele Massagli, presidente di Adapt e docente di Pedagogia del lavoro e welfare della Persona all’Università di Bergamo, «L’età pensionabile si allunga: calcolando l’innalzamento dell’età in cui si fanno figli, diventa sempre più probabile che si diventerà genitori mentre i nonni ancora sono al lavoro. È un banale calcolo statistico, che determina un’esigenza di welfare da parte delle famiglie, alla quale il sistema pubblico non riesce a rispondere. Lo Stato punta a risparmiare sulle pensioni, ma non calcola quanto dovrà spendere per i servizi alla famiglia se anche i nonni saranno al lavoro e non a disposizione». Oltre al portafogli c’è di più. La realizzazione personale della mamma al lavoro, ad esempio.
SITUAZIONI
«Nelle fasi del ciclo di vita della famiglia in cui sono presenti nipoti piccoli e adolescenti», spiega Giovanna Rossi, docente di Sociologia all’Università Cattolica di Milano ed esperta di famiglia, «i nonni sono impegnati, attraverso il lavoro di cura, a sostenere i figli nel compito genitoriale, favorendo la possibilità di una migliore conciliazione tra impegni lavorativi e responsabilità familiari».
IL MIGLIOR WELFARE
Federico Perali, che insegna Politica economica all’Università di Verona, parla infatti di «contratti impliciti» e di «trasferimenti intergenerazionali». «La relazione nonni-genitori-nipoti è un processo di inclusione reciproca. È un servizio che la famiglia, intesa come rete di relazione, offre ai suoi membri e che sostituisce un intervento della società. È un servizio competitivo perché basato su una relazione di fiducia, rispetto ad aiutanti esterni alla famiglia, adotta orari più flessibili, ed è finanziariamente accessibile. Vi sono anche minori costi di transizione poiché i bimbi si adattano meglio alla casa dei nonni, non si ammalano a contatto di altri, ed è più facile scambiare tante informazioni e consigli sui bimbi. Grazie al fatto che le generazioni anziane oggi vivono di più e sono più sane, anche se lavorano più a lungo, l’offerta dei servizi dei nonni, in termini di cura dei nipoti, assistenza allo studio e alle attività sportive, è in aumento. Spesso poi i nonni fanno anche dei trasferimenti materiali contribuendo alle spese quotidiane, scolastiche, e agli hobbies di nipoti e figli».