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 2017  settembre 30 Sabato calendario

Partiti, il finanziamento privato è morto. Donazioni crollate del 70%

Crolla il finanziamento privato ai partiti. E non decolla il 2 per mille, la modalità trovata nel 2013 dal governo Letta per sostituire il defunto finanziamento pubblico. Uno studio realizzato da Openpolis certifica che i contributi arrivati da persone fisiche e giuridiche sono passati dai 40,8 milioni del 2013 ai 13,4 del 2016. Considerando che il 2013 era un anno di elezioni politiche, dunque più favorevole alle donazioni, il dato resta comunque in netto calo dai 23,9 milioni del 2014 ad oggi.
E così finisce che i contributi privati ai partiti siano quasi solo quelli degli onorevoli. Per alcuni partiti, come Fratelli d’Italia, la quota che sborsano gli eletti è il 100% del totale. Per il M5S, sul lato opposto, non c’è alcun contributo dei parlamentari. Zero. Nel mezzo ci sono forze come Pd e Lega (88% delle donazioni da persone fisiche sono di eletti), mentre Forza Italia e Ncd viaggiano attorno al 30%, e dunque nei loro bilanci godono di un’alta percentuale di donazioni da esterni. Nel caso di Forza Italia pesa molto la famiglia Berlusconi. Nel 2013 ha contribuito per il 99% alle donazioni verso il partito (15 milioni). Nel 2015 e 2016 il peso del Cavaliere e dei suoi familiari ha oscillato tra il 30 e il 35% delle donazioni. Percentuale che arriva fino al 50% se si contano i soldi sborsati dai dirigenti del gruppo Fininvest.
Con la fine dei rimborsi elettorali, non è però finito l’esborso di denaro pubblico a favore delle forze politiche. Restano i fondi dei gruppi parlamentari, che ora fanno la parte del leone nei bilanci dei partiti. E finiscono per finanziare (oltre al pagamento degli stipendi ai dipendenti dei gruppi che pesa per circa due terzi) le attività dei partiti, in particolare quelle di comunicazione.
Ogni forza politica percepisce circa 50mila euro per ogni parlamentare. Il Pd dunque incassa alla Camera circa 14 milioni l’anno, seguito dal M5S con 3,8 milioni e da Forza Italia con 3,2. Giù fino alla Lega Nord che con soli 18 deputati prende circa 900mila euro. Altri incassi arrivano ai gruppi del Senato: per il Pd sono circa 6 milioni, Forza Italia 3,2 e M5S 2,4.
Nel caso del movimento di Grillo (che non riceve il 2 per mille), il peso dei fondi ai gruppi è preponderante. Nel 2016 ha superato i 6 milioni, contro i 400mila euro di donazioni private alla Fondazione Rousseau.
Il contributo in arrivo dal 2 per mille, attivo da tre anni, non decolla. Prendendo le dichiarazioni dei redditi 2016, si nota come meno di un milione di italiani abbiano scelto questa opzione. Il Pd è di gran lunga in testa alla classifica con 490mila donatori (il 50% del totale) e un incasso di 6,4 milioni, seguito da Lega Nord (129mila persone e 1,4 milioni) e Sel (72mila cittadini per 840mila euro). Forza Italia è stata scelta solo da 46mila persone che hanno portato in dote 615mila euro.
Nel suo studio, Openpolis fa notare come il finanziamento alla politica passi sempre più spesso dal sostegno a fondazioni e think tank legati a singoli leader. Un canale che, stando alle leggi, è assai meno controllabile rispetto ai finanziamenti ai partiti. Dei 102 think tank censiti solo il 10,7% pubblica il bilancio su Internet.