Libero, 29 settembre 2017
In Italia i super ricchi sono cresciuti del 10%
La crisi economica e il rialzo dei mercati azionari stanno disegnando una nuova mappa della ricchezza nel mondo: da una parte i super-paperoni che aumentano sia di numero sia di consistenza del patrimonio.
Dall’altro la classe media che, soprattutto in Italia, deve segnare il passo. Una spaccatura sociale ben marcata: da una parte i fortunati che possono sfruttare fino in fondo il miglioramento delle Borse cui si deve il 70% della maggior rcchezza. Dall’altra invece salari e stipendi penalizzati dalla crisi economica.
A fornire questri dati è la lettura incrociata di due report usciti ieri: da una parte il World Wealth Report 2017 pubblicato dal colosso francese della consulenza Capgemini. Dall’altro l’Allianz Global Wealth Report giunto all’ottava edizione.
L’elemento che li unisce è l’esclusione degli immobili dal calcolo del patrimonio. Dunque parliamo solo di ricchezza finanziaria. La più sensibile agli andamenti del mercato.
Viene fuori che in Italia il numero dei super-ricchi è aumentato del 10% passando in un anno (2015-2016) da 229 mila a 252 mila. A guidare la classifica è sempre Maria Fissolo Ferrero, moglie del vecchio Michele, con un patrimonio stimato di 22 miliardi di dollari. Secondo Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica.
Dall’altro lato del pendolo, avverte lo studio di Allianz, c’è la ricchezza media degli italiani rimasta stabile intorno ai 54.530 euro l’anno (+0,1%). Negli altri Paesi d’Europa l’arricchimento è stato del 4,6%. Significa che l’Italia è scesa di un gradino finendo al sedicesimo posto nella classifica globale. «Da noi dice Klaus-Peter Roehler, amministratore delegato di Allianz Italia gli asset finanziari netti dei privati nel 2016 sono rimasti stabili (+0,1%) a fronte di un incremento nell’Eurozona pari al +4,6%. Di conseguenza, l’Italia si posiziona al 16esimo posto nella classifica globale, dal 15esimo posto nel 2015, con un valore medio pro-capite pari a 54.530 euro».
Il problema vero è costituito dalle diseguaglianze che tendono a crescere. Secondo il World Wealth Report 2017 di Cap Gemini i superpaperoni si avviano a superare 100mila miliardi di dollari di patrimonio entro il 2025. Cinque volte e oltre il Pil Usa.
Ovviamente gli incrementi più importanti di ricchezza si registrano nei Paesi emergenti e in questi che hanno superato di recente grandi crisi. Per esempio Russia e Brasile dice la ricerca. In particolare, in Russia si è registrato il tasso di crescita più rapido, che è stato pari a circa il 20% sia per il numero dei paperoni sia per i loro patrimoni, a seguito di un modesto calo nel 2015. In Brasile, invece, c’è stato un incremento a doppia cifra sia per i componente della casta dei ricchissimo che per i loro patrimoni, a seguito del forte calo del 2015.