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 2017  ottobre 01 Domenica calendario

De Magistris a Napoli non può mantenere: le Vele sono ancora là

Nino Manfredi direbbe: “Più vuoi mandarle giù, e più restano su”. Sono le Vele di Scampia, i ruderi di una stagione urbanistica fallimentare, il cocktail che per decenni ha miscelato degrado e camorra in una fotografia impietosa (e parziale) di una Napoli prestata a Gomorra. La notizia è che le Vele del degrado rimangono in piedi. Resistono alle promesse di abbattimenti dati per imminenti. I fondi ci sono, stanziati nei 18 milioni di euro del “Patto per Napoli”.
La Vela Verde sarebbe dovuta cadere entro l’estate. Invece è ancora lì. Nonostante un sindaco, Luigi de Magistris, dall’animo ambientalista e legalitario, che sull’impegno di demolire gli orrori di Scampia ci ha messo la faccia. La tempistica, però, è sinonimo di polemiche. “Vogliamo cantierizzare in primavera, abbattere la prima Vela d’estate, svuotare la seconda a fine anno, quindi procedere all’abbattimento di tre Vele, un’altra che rimane su sarà sede di uffici istituzionali e poi tutto il progetto di rigenerazione urbana”. Era il 7 marzo 2017 e l’intervista al sindaco, ricorda Claudia Procentese in un reportage su Fanpage.it, andò in onda sulla web tv del Comune di Napoli. La bella stagione è finita e il presidente dell’ottava municipalità, Apostolos Paipais, ha sparato a palle incatenate sui ritardi dell’amministrazione: “Fu un annuncio affrettato, era impossibile in così poco tempo. E noi non se sapevamo nulla: il sindaco lamenta mancanza di dialogo con Regione e governo e poi ci tratta nello stesso modo”. De Magistris intanto ha rimodulato i tempi. Ora si punta, ha detto a Radio Kiss Kiss, a “finire il mandato con l’abbattimento di tre Vele e con la ristrutturazione della quarta”. Il mandato si ultima nel 2021. “I progetti vanno avanti come ci eravamo prefissati. Per noi l’abbattimento delle Vele è una priorità assoluta, un obiettivo strategico”, ha ribadito in radio.
Da quando Gentiloni ha preso il posto di Renzi i rapporti tra De Magistris e il governo sono migliorati. Ma proprio sui ritardi delle Vele il ministro Claudio De Vincenti ha espresso critiche dal palco della Festa dell’Unità. Il sindaco arancione ha lanciato la palla nel campo della Regione Campania: “I ritardi derivano dal bando regionale per l’assegnazione dei residui alloggi sostitutivi. È partito soltanto a giugno, noi non possiamo abbattere se non spostiamo prima le famiglie. Rassicuro il ministro, continuiamo a fare in modo che entro Natale si proceda con l’abbattimento della prima Vela”.
Qualche cifra: il progetto Restart Scampia per la riqualificazione della periferia napoletana prevede la demolizione delle Vele Rossa, Gialla e Verde e la rifunzionalizzazione della Vela Celeste. Ai 18 milioni del governo si aggiungono 9 milioni di fondi Pon del Comune. Qualcosa per migliorare Scampia intanto è stato già fatto. Il 21 settembre Le Monde ha titolato: “A Scampia, l’arte piuttosto che la Camorra”: “Lontano dai cliché mafiosi – ha scritto il giornale parigino – una passeggiata urbana permette di scoprire il tessuto associativo di questo quartiere napoletano”. Una medaglia per le oltre 120 associazioni attive su un territorio di circa 40 mila abitanti.