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 2017  ottobre 01 Domenica calendario

Il basket punta al milione di spettatori. Al via la Serie A 2017/18

Una Nazionale che è tornata ridimensionata dagli Europei, l’Olimpia Milano uscita con le ossa rotte dall’Eurolega, una finale scudetto che ha premiato Venezia contro l’orgogliosa Trento, mettendo in luce non solo le potenzialità (audience tv e fidelizzazione) ma anche i limiti (di impianti e qualità del gioco) del movimento. Nel mezzo, un’estate che ha portato all’esclusione dalla serie A, per inadempienze economiche, Caserta col ripescaggio di Cremona. Il basket italiano riparte da qui, col campionato di Serie A 2017-18 che prova a capitalizzare un patrimonio di passione che sembra ancora intatto.
Sguardo all’Europa
Che il basket italiano debba tornare ad essere vincente sul campo e popolare tra la gente ne è convinto il presidente della Legabasket, Egidio Bianchi, che prova a evidenziare le potenzialità: «Abbiamo otto club nelle coppe europee, il ritorno della Virtus Bologna in A, un dialogo sempre aperto con la A2 per definire strategie e obiettivi comuni per valorizzare il prodotto-basket».
«Partecipare alle coppe ci permette anche di confrontarci con l’estero, di imparare, e di importare le soluzioni più efficaci», gli fa eco Luigi Longhi, presidente di Trento, alludendo ad esempio alla crescita del movimento in Germania, con Bamberg e Bayern Monaco in prima fila.
Il caso-Caserta ha fatto però riemergere sinistri scricchiolii. «Dobbiamo creare un sistema che sia sostenibile per tutti, con adeguati strumenti di verifica finanziaria – evidenzia Bianchi – che pure in questa occasione hanno funzionato. Affrontare un campionato di serie A richiede un budget tra i tre e i cinque milioni. Le società sono pronte a lavorare per migliorare il prodotto in campo, e lo spettacolo intorno al parquet».
«Ripartiamo con fiducia – rilancia Federico Casarin, protagonista in campo come giocatore negli Anni ’80 e oggi presidente di Venezia – con l’onore di avere lo scudetto sul petto, il dovere di valorizzarlo e la consapevolezza che il movimento va riprogettato dalle fondamenta, da quei settori giovanili che non devono produrre solo giocatori, ma anche allenatori ed educatori».
Novità Eurosport
Se il basket in chiaro sarà sempre targato Rai (con una partita settimanale, la domenica sera), sulle altre piattaforme – e con una spiccata propensione per il mobile – Eurosport subentra a Sky (che conserva i diritti sulla Nazionale). Tutte le gare (compreso il posticipo Rai) e la Coppa Italia saranno trasmesse in diretta e in hd su Eurosport Player, un’applicazione per tablet e smartphone, visibile anche da browser. Il costo? Fino al 31 ottobre lancio promozionale a 29,99 euro l’anno, per gare ‘live e on demand’, oltre al resto della programmazione di Eurosport. E due delle otto partite di giornata (scelte di solito tra l’anticipo del sabato, o quello della domenica a mezzogiorno o il posticipo del lunedi) saranno trasmesse anche da Eurosport 2 (canale 211 di Sky e 373 di Mediaset Premium), integrate da pre e post-partita. Ai playoff, i quarti saranno condivisi con la Rai, semifinali e finale trasmesse da entrambi gli operatori. Un nuovo accordo, quindi, con validità triennale e che dovrebbe – stando ai rumors – garantire ai club un +35% di introiti sul triennio rispetto al precedente (al netto dell’accordo con la Rai, rimasto sostanzialmente invariato). E su Eurosport 2 verrà anche trasmessa una gara settimanale dell’Eurolega (pure visibile in toto su Eurosport Player).
Le cifre
La svolta ‘smart’ della palla a spicchi italiana deve anche tener conto del dato di audience consolidatosi nell’ultima annata, con la regular season della serie A PosteMobile che ha radunato davanti alle tv circa 10 milioni di appassionati, in gran parte su Sky e Rai (rispettivamente 44% e 43% del totale) mentre il restante 13% è arrivato dalle emittenti locali. La copertura totale è stata di circa 2.567 ore con una media di oltre 85 ore e una audience di 335mila per ogni giornata di gara considerando le dirette, le differite e le rubriche che hanno trattato della Serie A. Di particolare appeal la Coppa Italia (anche questa ora visibile via Eurosport): le ultime Final Eight hanno fatto segnalare un aumento del 94%, con un totale di 1.281.000 telespettatori rispetto al dato di 660mila dell’ edizione 2015-16.
Fattore V Nere
Il ritorno nella massima serie di una grande piazza come quella bolognese, targata Virtus, dovrebbe impattare in senso positivo anche sul numero degli spettatori, non a caso lievemente diminuito, durante la scorsa regular season e rispetto all’annata precedente, proprio a causa della retrocessione dei bianconeri.
La Regular Season della Serie A PosteMobile 2016-17 ha infatti superato quota 900mila spettatori: è stato esattamente di 925.504 il totale nelle 30 gare di regular season con una media a partita di 3.856.
Confrontando il dato finale 2015-16 e prendendo in considerazione solo le 15 società rimaste lo scorso anno in A, si segnala un incremento dello 0,4% ( media di 3.877 ). Considerando il dato complessivo di 16 squadre, ecco invece la flessione del 2.8% che si spiega proprio con il passaggio in A2 della Virtus, club che aveva fatto segnare una media partita di 5.356 spettatori. Peraltro a partire dai playoff di questa stagione tutte le gare dovranno svolgersi in impianti con una capienza minima di 5000 posti a sedere. L’obbligo scatterà poi anche per la regular season 2018/19.