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 2017  ottobre 01 Domenica calendario

Hemingway: spunta l’inedito scritto quando aveva 10 anni

Ci si potrebbe scrivere un romanzo. La notizia, arrivata ieri dal New York Times e ribattuta da tutte le agenzie del globo, riguarda il piccolo Ernest Hemingway e inizia così: «Partiamo per un viaggio in Europa..». Si tratta infatti dell’incipit di un racconto che all’età di dieci anni Hemingway scrisse non si sa se nella sua stanza o sul banco di scuola e che ora, per ironia della sorte, è stato ritrovato mentre infuriava l’uragano Irma, in Florida. Dell’autore de Il vecchio e il mare, la Natura matrigna ha risparmiato la sua casa-museo e questo plico incellofanato, scritto con una calligrafia infantile e datato 8 settembre 1909. 
In realtà lo scrittore Brewster Chamberlin e Sandra Spaine, direttrice dell’Hemingway Letters Project, questi fogli quadrettati li avevano scoperti nel maggio scorso. Il testo si trovava nell’archivio della famiglia Bruce amica degli Hemingway, lasciato lì da Mary Welsh, quarta moglie dello scrittore dopo la scomparsa di quest’ultimo. Si era salvato a sua volta dalle polveri di uno scatolone ammassato nel retrobottega dello Sloopy Joe a Key West, il leggendario bar dove Hemingway era solito trascorrere intere giornate anche in compagnia dei suoi taccuini. 
Dunque: «Partiamo per un viaggio in Europa...» inizia così una storia che non ha titolo; sulla copertina del quaderno, mezza strappata, c’è il disegno di una mappa che indica il Nord Ovest degli Stati Uniti. E questo è quello che il piccolo Ernest ci voleva far sapere. Ma in realtà, il racconto non ha nulla a che vedere con l’America, bensì con il Vecchio Continente. Si immagina infatti un viaggio attraverso la Scozia e l’Irlanda, qua e là interrotto da lettere ai genitori e appunti di diario. Abbiamo detto si immagina perché in verità in quegli anni il piccolo Hemingway non si era mosso dalla sua casa e in quei luoghi neanche lo scrittore da adulto si recherà mai. E la storia? Al centro della vicenda c’è nientemeno che un fantasma il quale ogni anno, cascasse il mondo, torna ad abitare un oscuro castello irlandese. 
PENSIEROE allora il pensiero va immediatamente ad un altro grande scrittore, quell’Oscar Wilde che nel 1887 s’inventò il terribile quanto spassoso Fantasma di Canterville ambientato nell’Inghilterra di metà Ottocento. E se la fantasia del piccolo Hemingway fosse stata influenzata proprio dal celebre testo di Wilde? Se per un caso qualsiasi il piccolo Ernest si fosse trovato tra le mani un giorno quel libricino? La storia narrata da Wilde ha per protagonista una famiglia; e non una famiglia qualsiasi bensì un padre, una madre e quattro figli americani che acquistano un vecchio castello inglese vicino alla cittadina di Ascot, nel Berkshire. Il signor Hiram Otis, padre integerrimo, è addirittura l’ambasciatore degli Stati Uniti.
Hemingway dunque dà vita «al suo primo tentativo di fiction» hanno commentato Chamberlein e Spainer. Lo stile è abbastanza elementare ma già in quelle righe «si intravedono tecniche proprie del grande autore di Festa mobile». Infine spunta un’altra ipotesi: quella che Ernest abbia scritto il racconto per inviarlo ad una rivista per bambini. Piccoli narcisismi da immensi scrittori.