la Repubblica, 30 settembre 2017
Di cosa si parla a Mosca. Le prime multe a quattro zampe
Can che abbaia non morde, ma non dorme. E soprattutto non fa dormire. Perciò le autorità della regione di Novosibirsk, in Siberia, hanno deciso di punire con ammende i proprietari di cani che abbaiano e gatti che miagolano la notte per porre fine a quel che, a detta loro, costituisce “disturbo della quiete pubblica”. Con 54 voti a favore e tre contrari, l’assemblea legislativa della regione ha emendato una legge già esistente. Ai rumori vietati sono stati aggiunti “latrati, ululati e miagolii” e ogni “azione di un animale domestico che fa rumore e disturba il silenzio e la pace dei cittadini”. Poche le eccezioni: “Grugnito dei maiali, canto del gallo e starnazzio delle oche sono concessi”. Le multe variano da 3mila a 10mila rubli (43-150 euro) a seconda che i trasgressori siano cittadini comuni, funzionari pubblici o entità legali. I limiti orari sono rigidi: niente rumori dalle 22 alle 7 durante i giorni feriali e fino alle 9 del mattino nei weekend. Chissà che cosa ne pensa Vladimir Putin. Il presidente russo ama circondarsi di animali a quattro zampe. Nel 2007 mostrò il suo labrador Koni alla cancelliera Angela Merkel, ignorando – spiegò poi – che lei avesse paura dei cani da quando era stata morsa nel 1995. Lo scorso dicembre invece aveva presentato a una troupe giapponese un Akita ricevuto in regalo da Tokyo come ringraziamento per gli aiuti concessi dopo lo tsunami. Nome: Yume, che in giapponese vuol dire “Sogno”.