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 2017  settembre 29 Venerdì calendario

APPUNTI PER METRO RIMINI NUMERO 14

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Bellucci, il boss dei matrimoni «Ma per ora non mi sposo» La ‘sfida’ fra i consiglieri comunali per celebrare le nozze

VIVA GLI SPOSI... Ma con il sindaco Andrea Gnassi sempre impegnato a correre da un impegno istituzionale all’altro, sono sempre di più i consiglieri comunali che celebrano i matrimoni a Palazzo Garampi. Qualcuno ne ha fatto un vero e proprio mestiere... Ne sa qualcosa Andrea Bellucci, consigliere di Obiettivo civico: da quando ha messo per la prima volta piede in aula, nel luglio 2016, ne ha già celebrati 32. I primi a settembre dell’anno scorso, e da allora non si è più fermato. Bellucci insidia da vicino il record di Mattia Morolli, che da consigliere comunale ha indossato la fascia tricolore decine di volte per officiare matrimoni. Nella speciale classifica dei consiglieri dei fiori d’arancio, Matteo Zoccarato della Lega Nord è secondo, ma fin qui ne ha celebrati ‘solo’ 7. E sul terzo gradino del podio si piazza Matteo Petrucci, consigliere del Pd, che ha sposato 5 coppie. Tolti loro, gli altri 29 consiglieri comunali in carica si sono limitati fin qui a un matrimonio a testa. Qualcuno ancora non ne ha nemmeno celebrato uno. E il sindaco? Gnassi non si tira mai indietro, quando può: da luglio 2016 ne ha celebrati 9. BELLUCCI batte tutti, e con ampio distacco. Lui, ancora celibe, è diventato lo specialista dei fiori d’arancio a Palazzo Garampi. «Quando gli uffici mi hanno chiesto la disponibilità a celebrare le nozze in Comune, ho accettato subito». Ne ha celebrati anche 4 in un giorno, lo stakanovista delle nozze. Poi si è sparsa la voce, e così anche alcuni amici di Bellucci, quando è arrivato il momento di pronunciare il fatidico sì, si sono rivolti al consigliere affinché fosse lui a celebrare il loro matrimonio. «Non tengo i conti – ammette candidamente Bellucci – ma dico sempre sì quando mi chiamano a celebrare». Bellucci è fidanzato, «ma per ora al matrimonio non ci penso, anche perché lei attualmente è in America». MAGARI a sposarlo, quando sarà il momento, ci penserà il collega Matteo Zoccarato, che sta diventando un altro specialista delle nozze. «Ho iniziato per celebrare i matrimoni di alcuni amici – dice il consigliere della Lega – Mi è piaciuto, e quando gli uffici mi chiamano se posso do sempre la disponibilità. Vado sempre volentieri a sposare le coppie». E per le celebrazioni Zoccarato a volte ha abbandonato anche la sua tradizionale cravatta verde della Lega... MA LA POLITICA, in realtà, si fa anche così. Perché i matrimoni possono essere ‘banchetti’ di voti per i consiglieri. Occasioni irripetibili per allargare la cerchia degli elettori e dei simpatizzanti del proprio partito. E poi, vuoi mettere indossare la fascia tricolore? Manuel Spadazzi



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Ginnastica Fermo, Riccione è quinta

Riccione LA GINNASTICA Riccione archivia con un quinto posto la prima prova del campionato di B1 zona tecnica 4 (Emilia Romagna, Marche, Umbria, Abruzzo), gara che ha trovato ospitalità a Fermo. La selezione della Perla aveva in pedana Giada Marchionna, Stella Pfister, Elisa Palazzini e Anita Savoretti, nonché Ilaria Verna, che si è aggregata in prestito dalla Panaro Modena. Con un programma tecnico di buon livello il team riccionese conquistava così la quinta piazza su un totale di 13 formazioni. «Potevamo classificarci tra le prime tre squadre, peccato però che i punteggi di esecuzione alla trave siano stati particolarmente bassi rispetto alle prestazioni delle ginnaste – è il rimpianto dei tecnici Batocco e Genchev –. Siamo comunque soddisfatti e confidiamo di far meglio nella seconda prova. Margini ci sono, abbiamo tempo per mettere a punto gli esercizi».



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Il Santarcangelo spaventa la Reggiana Risultato bugiardo I gialloblù raggiunti a metà ripresa da un rigore molto dubbio di Altinier

Santarcangelo 1 Reggiana 1 SANTARCANGELO (4-4-1-1): Bastianoni; Toninelli, Bondioli Briganti, Cagnano; Moroni (19’ st Dhamo), Obeng (36’ st Dalla Bona), Gaiola, Broli; Bussaglia (41’ st Soumahin); Piccioni. A disp.: Moscatelli, Addario, Sirignano, Pandza, Bruschi, Luciani, Palmieri, Tommasone. All.: Angelini. REGGIANA (4-3-3): Facchin; Crocchianti (33’ st Lombardo), Rozzio, Bastrini, Manfrin (33’ st Panizzi); Bovo, Genevier (16’ st Cianci), Bobb; Carlini (10’ st Napoli), Altinier, Riverola. A disp.: Viola, De Santis, Zaccariello, Manfroni, Rosso, Rocco, Narduzzo. All.: La Rosa. Arbitro: Marcenaro di Genova 5,5. Reti: 42’ pt Bussaglia, 22’ st Altinier (rig.). Note – spettatori 550. Ammoniti Panizzi, Briganti e Crocchianti. Angoli 5-4. Santarcangelo TORNA a far punti, il Santarcangelo. Lo fa con una prestazione gagliarda e senza concedere spazio a una Reggiana in grossa crisi. L’1-1 sta molto stretto ai ragazzi di Angelini, col rigore del pari emiliano contestato aspramente. Non basta un grande Bussaglia, super nella fucilata da 25 metri del vantaggio e in tante altre occasioni. È il turno infrasettimanale e Beppe Angelini fa riposare due senatori come Sirignano e Dalla Bona, lasciando davanti Piccioni col supporto alle spalle di Bussaglia. Per la Reggiana di La Rosa c’è il tridente composto da Carlini, Altinier e Riverola. L’inizio gara è confortante per il Santarcangelo, con Toninelli che di testa spaventa Facchin e con una ricerca del gioco costante. Gli emiliani faticano ad arrivare il tiro e così i clementini prendono fiducia col passare dei minuti, vanno vicini al gol sulla mancata deviazione da due passi di Briganti al 26’ e crescono con costanza. Il destro di Gaiola dopo la mezzora esce male dal piede, ma per il vantaggio ci pensa, tutto solo, uno splendido Bussaglia. Il numero 11 di Angelini, che per tutto il primo tempo aveva provato a dare brio agli attacchi gialloblu, recupera una palla sporca, si gira ai 25 metri e la mette nel sette. È un 1-0 meritato, che potrebbe diventare 2-0 al quarto d’ora della ripresa quando lo stesso Bussaglia scappa via a sinistra e spara un destro che Facchin devia come può, a mano aperta, in angolo. C’è aria di raddoppio e invece va storta un’altra volta. LA REGGIANA trova un rigore al 22’, con l’arbitro Marcenaro di Genova che giudica il braccio di Briganti staccato dal corpo su calcio di punizione. Fallo di mano e penalty anche se, per la verità, il centrale di Angelini sembrava stato nelle regole. Altinier dal dischetto è spietato e fa 1-1. Il Santarcangelo la soffre un po’ e per dieci minuti sembra ripiombare nella paura di non riuscire a interrompere la striscia negativa. La Reggiana spinge, ma i ragazzi di Angelini restano compatti e ordinati, non concedendo sostanzialmente nulla. C’è nervosismo, il diesse Stambazzi è espulso dalla panchina e il sinistro di Cianci, fuori, fa correre i brividi per tutto il ‘Mazzola’. Napoli e Altinier ci provano per la Reggiana, ma il Santarcangelo non rinuncia a vincere. Dhamo, sulla sinistra, liscia l’ultimo controllo, decisivo per poi battere a rete. Finisce 1-1. Con qualche rimpianto, ma anche tornando a fare punti. Loriano Zannoni


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Rimini avanti con una botta di Viti Turno superato Terzo gol consecutivo per il 18enne, biancorossi in superiorità numerica per 75 minuti

Rimini 1 Vis Pesaro 0 RIMINI (3-4-3): Cavalli; Giua, Valeriani, Brighi (32’ st Mazzavillani); Viti (6’ st Abdoul), Variola (16’ pt Arlotti), Pasquini (33’ pt Righini), D’Addario; Dormi, Ambrosini (12’ st Protino), Di Stefano. A disp.: Romani, Cola, Mingucci, Albini. All.: Muccioli. VIS PESARO (4-3-3): Stefanelli; Rossoni, Cacioli, Paoli, Calzola (33’ st Boccioletti); Bellini, De Piano (18’ st Bortoletti), Rossi, Baldazzi (33’ st Olcese), Cruz Da Silveira (41’ st Bartomioli), Ridolfi (15’ pt Cappuccini). A disp.: Zinani, Dragonetti, Costi, Castellano. All.: Riolfo. Arbitro: Pascariello di Lecce. Rete: 24’ pt Viti. Note – Spettatori 700 circa. Angoli 0-10. Ammoniti: Ridolfi, D’Addario, Valeriani, Protino, Righini. Espulsi: 14’ pt Stefanelli per proteste. Rimini CI PENSA sempre Viti. Terzo gol in tre gare per il giovane centrocampista che, dopo essere andato a bersaglio con Forlì e Sasso Marconi, ha fatto male anche alla Vis Pesaro in Coppa Italia. Un gol che vale il passaggio del turno con i biancorossi che si affacciano sui sedicesimi di finale e i marchigiani che salutano la competizione. Ampio turnover in casa Rimini. In campo chi sin qui ha messo insieme meno minuti in campionato e anche chi ha bisogno di mettere minuti nelle gambe. Il primo quarto d’ora è senza scosse, almeno fino a quando il numero uno della Vis non decide di farsi cacciare per proteste. Inevitabilmente mister Riolfo corre ai ripari inserendo tra i pali Cappuccini e rinunciando in zona gol all’ex Santarcangelo Ridolfi. Rimini in superiorità numerica, con più sprint, ma con poca precisione in zona gol. Almeno fino a quando non si accende il piedino caldo di Giorgio Viti, al 24’. Ambrosini allarga sulla sinistra, Viti mette giù il pallone e di potenza supera Cappuccini. LA VIS reagisce subito con una bella punizione di Cruz che scheggia la traversa. Nella ripresa il primo tiro è di Rossi da lontano, ma la mira è pessima. Poi ci prova Cacioli di testa, Cavalli alza sopra la traversa. Il Rimini prima della mezz’ora, e dopo parecchi minuti di sofferenza, si rivede in avanti con Protino. Tiro ravvicinato che Cappuccini respinge. I marchigiani continuano a spingere, la squadra di Muccioli abbassa il baricentro e questo crea non pochi problemi. Fino al minuto 95 quando i tifosi sugli spalti possono tirare un sospiro di sollievo. Donatella Filippi


Giua: «Derby da brividi, che emozione»

Rimini LA COPPA non sarà il campionato, ma la soddisfazione di aver battuto la Vis Pesaro è evidente in casa Rimini. «Abbiamo fatto tutti una bella partita – dice il difensore Alberto Giua – Abbiamo giocato un secondo tempo di squadra dimostrando di che pasta siamo fatti. Al di là che si tratti di Coppa o campionato, volevamo continuare la nostra striscia positiva». Primo tempo generoso e di spinta, ripresa in sofferenza. «Abbiamo avuto qualche problemino – ammette Giua – però ci siamo difesi bene e siamo riusciti a mantenere il vantaggio. Ma chiare occasioni da gol ne abbiamo concesse poche». POI LE emozioni del derby… «A un certo punto della partita mi sono venuti un po’ i brividi – racconta il giovane difensore riminese – quando nei momenti di sosta della gara si sentivano i cori delle due curve. È stato bello. I nostri tifosi erano veramente tanti e il loro sostegno ci aiuta davvero molto in ogni occasione».


Nessun riposo, oggi subito in campo

Rimini NEMMENO il tempo di riprendere fiato. Biancorossi oggi subito in campo. Da iniziare a preparare, messa da parte la Coppa con un sorriso, c’è la gara di domenica al ‘Romeo Neri’ contro la Sangiovannese. Ieri mister Muccioli ha tenuto a riposo molti dei suoi pezzi pregiati proprio in vista della settima di campionato. Da verificare ci sono soltanto le condizioni di Cicarevic. Il fantasista biancorosso ha ormai smaltito il guaio muscolare che lo ha costretto ai box nell’ultimo periodo e già da domenica potrebbe tornare a disposizione del tecnico di Longiano. Proprio come Petti che ormai è completamente ristabilito. Oggi è prevista una seduta pomeridiana, proprio come domani, mentre per sabato mattina è in programma l’allenamento di rifinitura nel quale Muccioli scioglierà gli ultimi nodi di formazione. Quello di domenica è un vero e proprio big match considerando che i toscani sin qui hanno messo insieme un solo punticino in meno rispetto ai romagnoli e viaggiano nella parte alta della classifica.

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Neonato ancora grave

IL BIMBO di un anno, colpito da malaria cerebrale, è sempre ricoverato nella Rianimazione dell’ospedale di Rimini, anche se ieri i medici hanno tolto la respirazione artificiale. La situazione è sempre grave ma il piccolo sta reagendo alle terapie, nei prossimi giorni se la situazione migliorerà potrebbe essere trasferito nel reparto Malattie infettive. Il bambino, nato a Rimini da genitori originari della Costa d’Avorio, aveva trascorso gli ultimi due mesi, assieme al papà e alla mamma, in Africa dove si erano recati per trovare i parenti. La malaria, è bene ricordarlo, non è una patologia che si trasmette da uomo a uomo, ma solo attraverso la zanzara Anopheles, non presente nella nostra regione.


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Gioco d’azzardo e sale slot Nel mirino i bar vicino alle scuole Il sindaco di Misano: «Via alle verifiche. Divieto entro 500 metri»

IL consiglio comunale di Misano mette nel mirino sale slot, ma anche bar e pubblici esercizi con slot machine entro un raggio di 500 metri da luoghi sensibili come scuole, centri di aggregazione sociale, chiese, centri sportivi. Considerando il fatto che a Misano gli agglomerati urbani sono frazioni, la quantità di locali a rischio è evidente. «Per il momento faremo una verifica attenta sul territorio vagliando tutti i casi – premette il sindaco Stefano Giannini -, anche se alcuni casi di bar con slot vicino alle scuole sono già evidenti». Ad innescare la crociata contro le slot è stato un ordine del giorno sul fenomeno del gioco d’azzardo che impegna a creare un gruppo di lavoro condiviso da tutte le forze politiche: centrosinistra, Movimento 5 stelle e Forza Italia. «L’obiettivo – spiegano dal municipio - è creare azioni di contrasto precise che abbiano come obiettivo combattere un gioco che diventa per tanti una malattia». Il gruppo partirà da quanto prescritto dalla legge regionale 831 del giugno 2017 «che prevede anche un limite per questo tipo di attività, ovvero una distanza pedonale di almeno 500 metri dai luoghi sensibili come scuole, centri di aggregazione sociale, chiese, centri sportivi. Alcuni comuni hanno scelto di applicare anche limitazioni sull’orario di apertura delle sale slot». I numeri del gioco d’azzardo nella nostra provincia sono impietosi: «Nella sola provincia di Rimini secondo Federconsumatori si contano tra i 2 ed i 4 mila giocatori patologici proclamati. Siamo primi in Regione e quarti in Italia per spesa procapite per il gioco con 1769 euro. Una vera e propria tassa sui poveri visto che gioca l’80% dei precari e l’87% dei cassintegrati». «Voglio condividere un pensiero del consigliere comunale del M5S, Luca Gentilini – dice Giannini -. Molto meglio tornare ai giochi della tradizione come biliardino e ping pong dove oltretutto ci si diverte, si gioca in compagnia senza spendere un patrimonio ma solo il denaro utile per un caffè». Intanto si prepara la crociata contro le slot. Sempre il consiglio comunale di Misano ha dato il compito a uno studio tecnico di predisporre una mappatura del territorio per reperire informazioni utili a progettare e pianificare interventi in caso di criticità sismiche. Tradotto verranno verificate le zone più a rischio del territorio così da evitare in quelle aree nuove costruzioni. Andrea Oliva


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Carabinieri, al comando due nuovi ufficiali

CAMBIO della guardia al Comando provinciale dei Carabinieri di Rimini. Ieri si è tenuta ieri la presentazione del nuovo comandante del Reparto operativo, il tenente colonnello Antonio Sergi, e quella di Sabato Landi, nuovo comandante della Compagnia di Rimini. Sergi, 48 anni, ha prestato servizio a Palermo, prima nel battaglione ‘Sicilia’ e poi nel reparto operativo con attività d’indagine per le stragi di Capaci e via D’Amelio, che hanno portato all’arresto di Riina nel 1993. Per sei anni ha comandato il Reparto operativo provinciale di Ravenna. Landi, 30 anni, dopo l’accademia di Modena e la scuola ufficiali di Roma è stato assegnato alla Compagnia di Bologna nel ruolo di comandante del Nucleo operativo. Gli ultimi tre anni lo hanno visto al comando della Compagnia di Noto.


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RICCIONE, LE DONNE DEL PD CHIEDONO LA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA’ -
LE DONNE democratiche a Riccione reclamano l’istituzione della Commissione per le Pari Opportunità, decaduta in febbraio con il sindaco e la sua giunta. Il sollecito arriva anche alla luce dei recenti fatti di cronaca che hanno interessato le donne anche nella nostra provincia. A tre mesi dall’insediamento della nuova giunta, osservano: «Fa specie che non sia stata ancora istituita, tanto più in un comune guidato da una donna e con assessori in prevalenza di sesso femminile. Serve una programmazione di politiche che disincentivi comportamenti maschilisti». Questo sarà oggetto di un’istanza che le donne del Pd hanno chiesto alla consigliera Marina Gambetti di presentare in consiglio. 

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Riccione: Concerti e pista di pattinaggio per far decollare il Natale

DALL’8 DICEMBRE a metà gennaio a Riccione tornerà il Villaggio di Natale con una miriade di eventi che coinvolgerano personaggi di grido, ma anche realtà locali coinvolte in ogni forma artistica, musicale culturale. Nel Christmas Vllage che si cerca di estendere ulteriormente, non mancherà la pista per pattinare sul ghiaccio, anche se ancora si discute sulla collocazione. Per il resto si punterà più sugli spettacoli e meno sul fronte commerciale, vale a dire sulle casette che l’anno scorso hanno fatto tanto discutere, seminando scontento e malumore. Non solo, a differenza degli anni scorsi per il villaggio sarà indetto un bando, non si passerà più tramite comitati d’area. Come annunciato ieri dall’assessore al Turismo Stefano Caldari ai rappresentanti delle associazioni di categoria «si stanno già definendo le linee guida del progetto natalizio, che si presenterà con un format rinnovato attraverso un importante palinsesto di eventi, intrattenimento, animazioni e spettacoli che coinvolgeranno tutta la città, dal mare al Paese». Caldari anuncia: «Chiederemo a tutti di fare qualcosa per Natale con una linea artistica condivisa con chi lo fa per mestiere. Lavoriamo per mettere a sistema la città con la città sia per creare dei pacchetti turistici che per far divertire i bambini e le famiglie del posto. Il target è quello che ci ha visto protagonisti per l’estate».

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TURISMO, PREMIO PER EMILIA E COSTA BRAVA -
Emilia Romagna e Costa Brava conquistano il premio per il miglior progetto di web marketing turistico alla 24a edizione dei World Travel Awards, battendo in finale big players internazionali come esayJet, Eurostar e Royal Caribbean International. Prendere le due destinazioni top in Europa per l’enogastronomia e metterle insieme: è il cuore del primo progetto di promozione turistica digitale in tandem.

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Carim, i soci all’attacco: «Le nostre azioni non valgono più nulla»

IL PRESIDENTE di Carim Sido Bonfatti non ha dubbi: la vendita a Crédit Agricole era necessaria, «perché il territorio di Rimini (da solo) non era in grado di assicurare quell’aumento di capitale che era necessario alla banca». Ma i soci del gruppo Cassa 1840 (che rappresenta il 12% degli azionisti) tornano alla carica: «Non siamo soddisfatti del risultato, nella forma e nella sostanza. Avremmo voluto che il cda dimostrasse attenzione anche verso gli azionisti. Noi che abbiamo sostenuto la banca e partecipato agli aumenti di capitale siamo stati gli unici soggetti da sacrificare, e dei quali non si è tenuto conto nella trattativa». Per i piccoli soci la Cassa è stata svenduta: se ora viene ricapitalizzata (dal Fondo interbancario, prima di essere ceduta a Crédit Agricole) con 194 milioni, con azioni a 0,193 euro, «significa che Carim è stata valutata prima della vendita a 10 milioni. Il suo valore da 250 milioni è stato bruciato». Di fronte a una «così avvilente ricapitalizzazione, si poteva prevedere per noi soci almeno il diritto di opzione», per acquistare nuove azioni a un prezzo così basso. «Se Crédit Agricole ci incontrerà noi saremo presenti e costruttivi. Altrimenti vorrà dire che il nuovo progetto industriale non prevede la nostra presenza attiva, e ne trarremo le conseguenze».



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Autonomia, la Regione fa da sé? Bonaccini ci prova. L’Emilia Romagna vuole più potere Il governatore negozierà a Roma

Federico Del Prete BOLOGNA

LA BICICLETTA c’è, ora tocca a Stefano Bonaccini pedalare. E tagliare un traguardo che sarebbe storico per l’intero Paese: ovvero, più autonomia economica e politica per le Regioni, dopo decenni di proclami e slogan a vuoto sul federalismo e tre settimane prima del referendum indetto dalla Lega Nord in Lombardia e Veneto sullo stesso tema. Il Governatore, infatti, ora ha carta bianca: l’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna ha votato la risoluzione che gli permetterà di andare a Roma e trattare attraverso la cosiddetta via istituzionale, basata sull’articolo 116 della Costituzione che consente alle Regioni «forme e condizioni particolari di autonomia». Se verrà trovato un accordo col Governo servirà poi una legge approvata dalle Camere a maggioranza assoluta. LE SENSAZIONI sono positive: «È la via giusta, senza perdere tempo né soldi» è l’applauso di Maurizio Martina, vicesegretario Pd e ministro dell’Agricoltura. Ovviamente soddisfatto Bonaccini: «Vogliamo fare ciò che in Italia non è mai stato fatto: ottenere maggiore autonomia per gestire direttamente materie cruciali». Quali? Lavoro, welfare, impresa, formazione, sanità, solo per iniziare. C’è poi il fondamentale capitolo risorse: la Regione vuole «massimizzare gli investimenti sul territorio, senza oneri aggiuntivi sul bilancio e riducendo il non utilizzo di risorse destinate agli investimenti». Per Bonaccini, dunque, «non si tratta di chiedere più soldi allo Stato, bensì di trattenere alla fonte, qui, una parte di risorse generate nel nostro territorio che sapremo utilizzare meglio per migliorare i servizi e creare occupazione». L’ALTRA buona notizia per il Governatore è che su questo provvedimento la maggioranza di centrosinistra ha tenuto alla grande, dopo i venti di divorzio soffiati sulla legge urbanistica, mentre le opposizioni vagano in ordine sparso. Insieme al Pd hanno votato anche Sinistra Italia e Mdp, dall’altra parte solo Fdi ha seguito la Lega sul ‘no’. Forza Italia, infatti, si è astenuta e i grillini hanno lasciato l’aula, parlando di «doppia presa in giro» per i cittadini. Doppia, perché durante la discussione è andata in scena la folkloristica protesta del Carroccio, che ha sventolato le bandiere dell’Emilia, della Romagna e della Catalogna, in linea con la proposta choc di un referendum per separare le due anime della Regione: «Quello di Bonaccini è vino annacquato, non c’entra nulla con l’autonomia – ha attaccato il capogruppo Alan Fabbri –: chiede quattro competenze, che già appartengono alla Regione, senza chiarezza sulle risorse». Per questo, la Lega tira dritto sul referendum: «Raccoglieremo le 80mila firme in tre mesi previste dallo Statuto», la promessa.

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A CATTOLICA IL COMUNE DICHIARA GUERRA AI PICCIONI -

IL COMUNE di Cattolica dichiara guerra ai piccioni. D’ora in avanti nella Regina sarà proibito dare da mangiare ai volatili. Chi verrà sorpreso a buttare mangime rischierà infatti multe da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro. Lo stabilisce un’ordinanza firmata in questi giorni dal sindaco Mariano Gennari. «E’ fatto divieto – si legge nel documento – alimentare i piccioni urbanizzati presenti allo stato libero su tutto il territorio cittadino, e di gettare sul suolo pubblico granaglie, sostanze di scarto o avanzi alimentari». In realtà il provvedimento non è del tutto nuovo: altri Comuni italiani, da Firenze a Rimini, lo avevano già adottato in passato, con risultati alterni e non senza qualche contestazione. Ai proprietari di immobili – prosegue l’ordinanza – viene inoltre richiesto di «provvedere a proprie spese a rimuovere eventuali escrementi di piccioni presenti sui terrazzi, soffitte, cornicioni e qualunque luogo accessibile facendo seguire l’intervento da una accurata pulizia e disinfestazione delle superfici interessate; mantenere pulite nel tempo le zone sottostanti i fabbricati o le strutture interessate dalla presenza di piccioni e di sistemare idonee schermature, diaframmi o dissuasori volti a impedire la sosta e la nidificazione dei piccioni». Inoltre ai proprietari di immobili «è fatto obbligo, in caso di interventi di ristrutturazione edilizia o manutenzione straordinaria che interessino le parti comuni dell’edificio (muri maestri, balconi, tetto), di dotare gli edifici dì idonei dissuasori al fine di impedire lo stazionamento o la nidificcazione di piccioni, provvedendo alla chiusura con diaframmi in muratura, reti o altro mezzo idoneo, degli accessi ai siti atti alla sosta e nidificazione dei volatili». Agli agenti della Polizia municipale sarà affidato il compito di assicurarsi che l’ordinanza non venga trasgredita. Il provvedimento messo in campo dall’amministrazione cattolichina nasce per dare una risposta «all’emergenza ambientale e sanitaria connessa alla presenza dei piccioni nei centri urbani, ai notevoli disagi per i cittadini, in termini di problemi igienico sanitari per l’uomo e per gli animali domestici, e alla compromissione della integrità del patrimonio edilizio e monumentale, con ricadute economiche di entità non trascurabile». Lorenzo Muccioli


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Gli islamici non si arrendono «Nuova moschea pronta a Natale» Il Comune ha bloccato i lavori nella sede di via San Nicolò

di MARIO GRADARA «ABBIAMO raccolto fondi per mesi e mesi, ci avevano detto che lo spazio dell’ex elettrauto era idoneo e a posto, non capiamo proprio perché adesso il Comune dica che non va più bene. Ma noi vogliamo che sia quella la nostra nuova moschea, e non ci arrendiamo». La voce dei fedeli musulmani di Borgo Marina - per la stragrande maggioranza immigrati di origine bengalese - si alza forte e chiara. Senza arroganza (anzi, non è stato facile riuscire ad ottenere delle dichiarazioni) ma la volontà è chiara: «Ripartire al più presto con i lavori di ristrutturazione e riaprire la nuova moschea entro Natale». Per inciso, nella vecchia sede il Comune, qualche settimana fa, ha scoperto un abuso edilizio. Quindi resta da chiarire se quegli spazi siano ancora fruibili. Almeno fino a che l’abuso non verrà sanato. Cosa che peraltro, secondo il tecnico incarico dall’associazione Al Tawhid (‘Unicità’, riferimento al monoteismo islamico), Stefano Tosi Brandi, dovrebbe essere praticamente scontata. «Questa sala di via Giovanni XXIII è piccola, al massimo ci stanno duecento persone – spiega Kamid Mostafa –, di là invece lo spazio c’è, è molto grande. Abbiamo saputo che il Comune ha fermato i lavori, ma non capiamo i motivi». «Dicono che nella nuova moschea di via San Nicolò non ci sono abbastanza spazi per i parcheggi – fa eco Islam Muhammed Kamref, anch’egli immigrato bengalese –, e che la vogliono spostare fuori dalla zona del centro. Ma proprio in centro ci sono moltissime chiese, e non mi sembra che tutte abbiamo una grande quantità di parcheggi intorno». Va detto che le normative urbanistiche vigenti vengono applicate a nuove costruzioni e a ristrutturazioni (in qualsiasi settore, dal commercio al turismo). Per questo la ristrutturazione dell’ex garage all’angolo tra via Mameli e via San Nicolò è sottoposto a standard più rigidi. «Comunque – aggiunge Islam – noi andiamo in moschea per pregare Dio, e pregheremo anche per capire». «Il geometra che abbiamo incaricato – spiega Iqbal Mohamed, commerciante di via Giovanni XXIII – deve verificare se il nuovo spazio sia utilizzabile, dopo l’intervento di ristrutturazione. Noi speriamo di poterci trasferire lì». Cadono nel vuoto altri tentativi di raccogliere ulteriori pareri da parte degli immigrati asiatici: «Non parlo italiano», il Leit Motiv più diffuso. Ma c’è chi alla fine si sbottona: «Il vecchio spazio non basta più – afferma Mullah Raihanuddin, bengalese dal 2014 a Rimini –, ci sono troppi problemi coi vicini, gli spazi, i negozi vicini, le macchine. In via San Nicolò tutti questi problemi sembravano risolti. Ci avevano dato l’approvazione, invece siamo da capo. Intanto paghiamo l’affitto coi soldi raccolti». «Qualcuno ha pensato che volevamo aprire due moschee, ma non è così. Ne basta una, ma serve con spazi più grandi – dicono in coro Ullan Ansan, Ali Khalind, Auddin Romiz, Islam Shiful –. Ci siamo dati molto da fare per quel posto, non vogliamo rinunciarci. E’ anche molto più tranquilla come zona. Vogliamo solo pregare Allah».

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Fiere, Rimini vola con Vicenza Crescono il fatturato e gli utili Ok il bilancio di Ieg. Le strategie del presidente Cagnoni

Manuel Spadazzi RIMINI QUELLE NOZZE valgono oro... Vola nei primi sei mesi del 2017 il bilancio di Ieg, il gruppo nato dalla fusione delle fiere di Rimini e Vicenza. L’accordo con le fiere orafe di Arezzo, da quest’anno realizzate proprio da Ieg, si è già fatto sentire sui conti della società riminese-vicentina. Il gruppo ha chiuso il primo semestre con un fatturato pari a 71,3 milioni di euro, con un incremento del 18,3% rispetto allo stesso periodo del 2016. Ma a crescere è soprattutto la redditività del gruppo. L’Ebidta, il margine operativo lordo, da inizio gennaio a fine giugno si è attestato a 16,6 milioni di euro, rispetto agli 11,7 milioni di un anno fa (+42,6%). E il risultato netto consolidato degli utili è stato di 8 milioni di euro, più che triplicato rispetto ai 2,5 milioni dell’anno scorso. NUMERI che fanno prevedere a fine anno un fatturato di circa 130 milioni. «Stiamo rispettando la tabella di marcia che ci eravamo dati, e forse stiamo facendo anche meglio di quanto avevamo previsto – conferma il presidente di Ieg, Lorenzo Cagnoni – Siamo il gruppo fieristico al secondo posto in Italia, per il volume di fatturato. Ma siamo soprattutto i primi per le manifestazioni organizzate direttamente e per la redditività». Anche i debiti sono «assolutamente sotto controllo», anche se sono cresciuti rispetto a un anno fa. Al 30 giugno 2017 la posizione finanziaria netta era negativa per circa 51,2 milioni di euro, 5,4 milioni in più rispetto al 2016. «Ma l’aumento dell’indebitamento è modesto – continua Cagnoni – se consideriamo che sono stati distribuiti 10 milioni di euro di dividendi agli azionisti, e che si stanno realizzando importanti investimenti sulle fiere». In particolare su quella di Rimini, dove entro il mese di dicembre saranno terminati i lavori di ampliamento, che porteranno la superficie espositiva a 129mila metri quadrati, 16mila metri in più. Una crescita degli spazi costata oltre 20 milioni di euro, e realizzata attraverso la ristrutturazione di alcuni parti (tra un padiglione e l’altro) prima inutilizzate. «Stiamo rispettando i tempi – assicura ancora il presidente – E già dall’edizione 2018 i tanti espositori del Sigep (la grande manifestazione dedicata al gelato e alla pasticceria, ndr) avranno gli spazi adeguati che ci chiedevano da anni». CAGNONI e il vice presidente di Ieg Matteo Marzotto hanno già fatto partire il conto alla rovescia: tra un anno esatto, nell’autunno 2018, il gruppo nato dalle nozze tra Rimini e Vicenza si quoterà finalmente in Borsa, sul mercato principale. E Ieg si presenterà al traguardo probabilmente con un ‘portafoglio’ di manifestazioni (oggi sono 216) ancora più ampio. «Stiamo valutando nuove acquisizioni, sia di eventi che di servizi – conclude Cagnoni – per rafforzare ancora di più il nostro posizionamento sul mercato nazionale e soprattutto internazionale».



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ARTICOLI SUL RIMINI CALCIO E IL SANTARCANGELO  -
Coppa Italia, i biancorossi mercoledì ospitano la Vis Pesaro
AL VIA domani i trentaduesimi di Coppa Italia Serie D. Fari puntati sul ‘Romeo Neri’ dove si giocherà il match tra Rimini e Vis Pesaro (calcio d’inizio alle 15). Gara decisamente sentita con i marchigiani che nel girone F hanno iniziato il campionato con il turbo e solo domenica scorsa hanno tirato il freno a mano con la sconfitta sul campo del Pineto. Rinviata all’11 ottobre Francavilla-Vastese, mentre tutte le altre gare si disputeranno alle 15 con qualche eccezione. Entrano in scena il Chieri e l’Albalonga, finaliste della scorsa stagione, oltre alle partecipanti di quest’anno alla Tim Cup (Varese, Ciliverghe, Imolese, Massese, Matelica, Monterosi e Trastevere). Da questo momento in avanti, inoltre, le squadre sono inserite in un tabellone di tipo tennistico, con gli accoppiamenti già delineati per le fasi successive.

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Baseball under 18 Piratini secondi

Rimini SONO andati vicinissimi dall’emulare i ‘fratelli maggiori’, i Piratini dello Junior. Sì, perchè nella Final Four che assegnava lo scudetto under 18, concentramento che si è tenuto al ‘Torri’ di Modena, la formazione riminese si è arresa solamente in dirittura d’arrivo, con più di un rimpianto. In semifinale nessun problema per il gruppo allenato da Giovanelli, che si sbarazza del Ronchi dei Legionari con un nitido 9-0, parziale che si dilata al 6° grazie a un ‘big inning’ da 7 punti. In pedana il ‘vincente’ è Baggio Morano (4 «k» in 6.2 riprese), 3/4 nel box per Zucconi. La finale che assegna il tricolore è contro l’Academy Nettuno. A fine 7° le squadre sono inchiodate sul 3-3: all’8° lo Junior segna un punto nel suo turno d’attacco, ma nella replica i tirrenici pareggiano e sorpassano sfruttando due colpiti e una palla mancata. Finisce 5-4 Nettuno.

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Un Rimini duro come il... sasso «Abbiamo giocato un bel calcio»
Ha chiuso la partita con il Sasso Marconi realizzando il suo secondo gol stagionale in campionato. Alex Ambrosini è soltanto uno dei tanti protagonisti del Rimini che domenica scorsa ha ottenuto la seconda vittoria stagionale lontano dal ‘Neri’. «Sono contento soprattutto per la prestazione – spiega l’attaccante di Fano - Contro il Sasso abbiamo dimostrato di avere delle qualità. Abbiamo giocato un calcio piacevole e divertente anche per noi che eravamo in campo». Le cose buone che il Rimini ha scoperto in Emilia sono tutte da tenere strette. «Siamo cresciuti nella gestione del risultato – dice ‘Ambro’ - soprattutto se ripensiamo alle ultime partite nelle quali avevamo un po’ sofferto da questi punto di vista. Prendiamoci quello che c’è di buono in questa partita che abbiamo vinto con merito’. Senza nascondere quei difetti che la squadra di mister Muccioli ancora mette in mostra. «Nel primo tempo qualcosa abbiamo rischiato quando hanno annullato il gol ai bolognesi però nel complesso abbiamo fatto la gara che avevamo preparato. C’è da lavorare ancora tanto, ma siamo sulla buona strada». Dal 4-2-3-1 al 4-3-3 il Rimini ha guadagnato in compattezza. «E’ un sistema di gioco che avevamo sperimentato anche con il Forlì e che già in quella gara aveva dato buoni risultati – spiega il bomber biancorosso - Ci stiamo lavorando e c’è grande disponibilità da parte di tutti. Con questo modulo abbiamo raggiunto una buona compattezza». Un gol, quello di Ambrosini dal dischetto (foto), che è un bel regalo ai tanti tifosi che domenica hanno seguito la squadra a Sasso Marconi. «Il nostro è un gruppo nel quale sin dalla preparazione estiva si è creata una buona alchimia, quindi questa è sempre stata la nostra forza. Poi è normale che quando si fa gol e quando ci sono questi tifosi al seguito da’ gusto festeggiare sotto la curva. Speriamo di continuare a dare della soddisfazione a questa gente che ci segue con grande entusiasmo». E ora la Vis domani al ‘Romeo Neri’ in Coppa. «Una gara bella da giocare, un derby, poi per me è una partita particolare – racconta Ambrosini – Ricarichiamo le batterie e pensiamo alla Coppa. Perché noi teniamo anche a questa competizione. Su questo non ci sono davvero dubbi».

Serie C, per il Santarcangelo adesso la classifica si fa pesante
È una sconfitta che si poteva mettere in conto, ma che brucia comunque. Il quarto ko consecutivo in casa del quotato Padova non è facile da digerire per il Santarcangelo. Tre punti messi insieme in sei partite e penultimo posto in classifica in compagnia del Fano. E non c’è il tempo nemmeno per metabolizzare la sconfitta considerando che domani pomeriggio la squadra di mister Angelini sarà nuovamente in campo. Ieri immediata ripresa degli allenamenti in vista del turno infrasettimanale al ‘Valentino Mazzola’ contro la Reggiana (calcio d’inizio alle 18.30). Un altro test decisamente impegnativo per Dalla Bona e compagni con il tecnico riminese che per l’occasione in difesa ritroverà Briganti. Il difensore ex Como, infatti, ha appena scontato una giornata di squalifica. Giudice sportivo. Due turni di squalifica per Venitucci del Bassano. Una giornata di stop per Gavazzi e Scrosta dell’Albinoleffe.

Calcio a 5, partenza lanciata per i ragazzi di Germondari. Il giapponese Oe subito protagonista
Prima giornata con il turbo per il Calcio a cinque Rimini. La squadra di Germondari ha iniziato con un successo casalingo contro l’Aposa il proprio campionato (2-1). Al debutto il conto in zona gol lo ha aperto il giapponese Oe e lo ha chiuso capitan Timpani. Rimini: Ciappini, Moretti, Canducci, Moroni, Gasperoni, Timpani, Fucci, Michelotti, Oe Tomu, Vitali, Muratori. All.: Germondari.
I RISULTATI della prima giornata: Calcio a cinque Rimini-Aposa 2-1, Cavezzo-Baraccaluga 6-0, Fossolo-Santa Sofia 1-1, Ponte Rodoni-Ass.Club 3-2, Gian Luca Montanari-Sporting Viano 4-4, Imolese-Pro Patria San Felice 8-1, Eagles Sassuolo-Osteria Grande 3-2. La classifica: Imolese, Cavezzo, Eagles Sassuolo, Ponte Rodoni, Rimini 3; Fossolo, Gian Luca Montanari, Santa Sofia, Sporting Viano 1; Aposa, Ass.Club, Osteria Grande, Baraccaluga, Pro Patria San Felice 0.

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RIMINI, GINNASTICA ARTISTICA
Un doppio oro per i giovani della Polisportiva Celle

Rimini IL PALAZZETTO della Ginnastica di via Euterpe ha ospitato la prima prova del campionato di C1, C2 e C3 maschile, e i padroni di casa della Polisportiva Celle hanno fatto subito la voce grossa. Per il club riminese due ori, così come in C1 ha catturato l’argento la Romagna Team, squadra che può contare su Emmanuele Ercolani, atleta che è allenato da Pietro Di Pumpo, tecnico della PolCelle. In C1, lo ricordiamo, gareggiano (ai 6 attrezzi) i ginnasti fino a 14 anni. In C2, invece, i ginnasti più maturi hanno solo 12 anni e devono affrontare quattro attrezzi (niente anelli e cavallo con maniglie). Per le Celle si sono messi l’oro al collo Nicola Vaccarini, Emanuele Storoni, Simone Di Lorenzo e Giovanni Giunta, ragazzi che hanno lasciato a 10 punti i secondi. I più piccoli, bambini fino ai 10 anni, sono inseriti invece nella fascia C3: qui la selezione della PolCelle era formata da Luca Storoni, Giorgio Pession e Federico Cavallari. Anche in questa categoria i partecipanti si sono cimentati in quattro attrezzi. A fine ottobre la seconda prova.

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BASKET, Maghelli si tiene stretti i due punti: «Non abbiamo avuto cali d’intensità»

L’appassionato più distratto, non presente domenica sui gradoni del palasport Flaminio, ha fatto fatica a credere ai propri occhi nel leggere poi il risultato dei Crabs Nts: Rimini 91, Lecco 35. Ma come è possibile? Una rullata del genere a una squadra sulla carta attrezzata per un campionato di vertice? La spiegazione c’è e lo ripetiamo una volta in più per chiarire le cose: il club lombardo non ha provveduto a tesserare entro i termini previsti i suoi giocatori senior, pertanto in riviera si sono esibiti solamente i ragazzi nati nel ‘98 e ‘99. E i granchi, che pure sono ‘verdi ma qualche over 20 nel roster lo tengono, ne hanno approfittato per asfaltare la tenera compagine lombarda. Qualche indicazione, in una partita che non ha fatto tempo a cominciare ed era già finita, comunque si è colta. «La gara chiaramente ha poco senso dal punto di vista della vittoria, però noi non abbiamo mai avuto cali di intensità – sostiene l’allenatore Andrea Maghelli nella sua analisi –. In attacco la squadra ha trovato buone soluzioni ‘muovendo’ bene la palla, c’è stato altruismo, abbiamo cercato sempre l’uomo libero esagerando solo qualche volta con il palleggio». IN OGNI caso i due punti fanno comodo, vero coach? «Certo – ribatte il ‘Mago’ –, molto comodo. Cercheremo di stare lontano dai guai, il nostro obiettivo è sempre lo stesso, vogliamo salvarci». Una (non) partita così, vista la totale mancanza di equità competitiva, ha permesso inoltre al tecnico della Nts di lasciare tranquillo in panca Foiera nell’intera ripresa, con il super veterano che si è limitato a dare un’occhiata a quel che combinavano sul parquet i suoi giovani compagni: per ‘Charlie’ neppure 10’ di utilizzo totali. «Ho potuto provare i ragazzi in una situazione più tranquilla», spiega la condivisibile scelta Maghelli. HA GIOCATO invece una ventina di minuti, facendo peraltro vedere buone cose, Andrea Sipala, il 22enne mezzo lungo che la passata stagione indossava la casacca dell’Isernia. «Ci siamo trovati di fronte un gruppo molto ‘verde’ – dice –. Abbiamo spinto, difeso forte, messo a segno canestri in contropiede. Siamo giovani e dobbiamo lavorare molto, però confidiamo di far divertire il nostro pubblico. Io sono uno che lotta, la nostra arma dovrà essere la difesa, da lì troveremo fluidità anche in attacco. Non ci fermiamo certo qua», promette Sipala, che poteva archiviare l’incontro con statistiche davvero eccellenti, per lui 17 punti con 5/6 dal campo e 5/6 dalla lunetta. alb.cresc.


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In mostra gli scatti di Elisabetta Zavoli

Alla Galleria dell’Immagine si potrà visitare fino a sabato la mostra ‘L’oro del diavolo’ di Elisabetta Zavoli. La fotografa esplora la condizione dei cercatori d’oro indonesiani su come l’attività mineraria illegale di estrazione dell’oro, stia trasformando il paesaggio in un inferno.

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UNA RIMINESE AL LUCCA COMICS -
L’illustratrice riminese Marianna Balducci tra gli artisti in mostra a Lucca Comics & Games

IL suo ‘Ballo delle foglie gialle’ ha conquistato la giuria di Lucca Comics & Games, tra le fiere più importanti del mondo. Tema del concorso era ‘Rose nell’insalata: omaggio a Bruno Munari’ e per partecipare bisognava inviare opere che citassero il designer. L’illustratrice riminese Marianna Balducci, classe 1985, ce l’ha fatta e sarà tra i creativi in mostra dall’1 al 5 novembre. «E’ la terza volta che Lucca mi seleziona e ogni volta è una sfida sempre più importante». Marianna Balducci ha trasformato la sua passione in un lavoro a tutti gli effetti, collaborando con differenti realtà del territorio, ma anche con artisti internazionali, fra cui Dominic Miller, il chitarrista di Sting che le ha commissionato un video. Ha anche debuttato nell’editoria e tra le pubblicazioni c’è il volume Le parole necessarie, realizzato con Elisa Rocchi. Cosa sono queste parole? «Abbiamo inventato 21 parole pensando che fossero necessarie nel vocabolario per spiegare alcune situazioni che ho illustrato. E’ una sorta di enciclopedia dove si può trovare il termine ‘Colonfa’ per indicare la pila di libri sopra al comodino, oppure ‘Bacinsù’ per il primo bacio». Ha nuovi lavori in cantiere? «Sto disegnando un progetto di storie per libri interattivi e applicazioni, anche a supporto di un laboratorio teatrale per persone disabili. Il prossimo anno pubblicherò un libro per bambini e sto lavorando con la Sagra Musicale Malatestiana per la sezione Armoniosamente». Un progetto sulla città? «Ho tante idee, a partire dalla nuove fioriere, che sulla mia pagina ho disegnato spiegando che si trattava di un’idea. E poi c’è La Saraghina in gita, il book che racconta Rimini. La nostra è una città viva in questo settore e la Biennale del disegno dà nuove possibilità, c’è un buon fermento creativo». Lina Colasanto

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Effetto Catalogna in Romagna La Lega chiede il referendum
«Va separata dall’Emilia». Al via la raccolta firme: ne servono 80mila

Federico Del Prete BOLOGNA IL MOMENTO è propizio. L’effetto Catalogna può arrivare fino a Bologna. La Lega Nord, infatti, ha annunciato l’intenzione di raccogliere le 80mila firme necessarie per chiedere un referendum dal quesito potenzialmente esplosivo: ovvero la separazione tra Emilia e Romagna. Un’uscita senza capo né coda per il governatore Stefano Bonaccini, che oggi nell’aula di viale Aldo Moro presenterà, invece, una risoluzione per chiedere al Governo maggiore autonomia (economica e decisionale) in campi fondamentali come il welfare, la sanità o il lavoro. È la cosiddetta ‘via istituzionale’, che si basa sull’articolo 116 della Costituzione, diametralmente opposta a quella ‘muscolare’ scelta da Lombardia e Veneto, dove il 22 ottobre si voterà in un altro referendum proprio sul medesimo tema: più spazio di manovra rispetto ai legacci imposti da Roma. A BOLOGNA[QN11EVIBLU],[/QN11EVIBLU] però, la Lega vuole spingersi molto più avanti. Oltre i confini attuali. «La lezione di democrazia che ci arriva da Barcellona, per quanto bastonata, è il miglior viatico per cambiare le scelte strategiche anche in questi territori» spiega il deputato Gianluca Pini, ex segretario del Carroccio romagnolo. Dunque, via libera alla raccolta firme per la consultazione che riguarderebbe le province di Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini e i Comuni del circondario imolese: «Il Pd vuole decidere in casa propria cosa vuole essere la Romagna, noi vogliamo che siano i cittadini a esprimersi». Così i referendum diventerebbero due, perché sempre la Lega vuole proporre anche in Emilia-Romagna la medesima consultazione in programma tra poche settimane nelle Regioni ‘verdi’: «Il passaggio istituzionale che sta cercando in maniera un po’ cialtronesca di fare Bonaccini è già stato tentato in passato e non cambierà le cose avere un Governo dello stesso colore politico», sottolinea Pini. Ben più esplicito Jacopo Morrone, attuale segretario federale della Romagna: «La risoluzione di oggi è carta igienica».
ATTACCHI che Bonaccini ha respinto al mittente: «Ognuno usa il linguaggio che crede, ma se i leghisti provassero a entrare nel merito delle proposte aiuterebbero il confronto». Ma forse, ironizza il governatore, «dà fastidio che questa bellissima Regione sia prima per crescita, tasso di attività ed export, dunque meglio dividerla per farne due parti più deboli». Fa muro anche il Pd: «La Lega insulta amministratori, sindacati, parti sociali, imprese e le istituzioni in cui è seduta – attacca il segretario regionale, Paolo Calvano –: il nostro percorso è trasparente, mentre ci sono forze politiche pronte ad anteporre le proprie battaglie personali al bene della comunità». La risoluzione che arriva in aula oggi prevede la gestione diretta delle politiche di lavoro, impresa, ricerca, sanità e ambiente, e ha già avuto l’ok delle parti sociali. Dall’aula dovrebbe arrivare lo scontato ok a Bonaccini per aprire il confronto col Governo e raggiungere una proposta di legge.

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RICCIONE, RIAPRE IL CENTRO DEDICATO AI MAALTI DI ALZHEIMER -
ATTIVITÀ motorie, laboratori di inglese musicoterapia, pittura e computer in occasione della festa dei nonni. Ieri era la giornata dedicata a tutti i nonni e a Riccione sono partiti i corsi rivolti a loro. Per iscriversi si può contattare l’ufficio terza età di via Flaminia. Ma la giornata di ieri ha coinciso con un altro appuntamento. il vicesindaco e assessore ai servizi alla persona Laura Galli ha partecipato alla riapertura del Centro di Incontro Meeting Dem, dedicato agli anziani con disturbi cognitivi e ai loro familiari. Il progetto distrettuale (che comprende i 13 comuni della zona sud di cui Riccione è capofila) è finanziato dal Fondo Regionale per la Non Autosufficienza, è coordinato dal Settore Servizi alla Persona e alla famiglia-socialità di quartiere del Comune di Riccione. Il Centro, realizzato in collaborazione con l’Ausl (Cdcd–Centro per i disturbi cognitivi e demenze Rimini/Riccione), il Servizio Sociale Territoriale, le associazioni di volontariato Alzheimer Rimini, Volontarimini, è una sperimentazione innovativa avviata nel 2015 basata sul modello dei Meeting Centres olandesi ed è rivolto alle persone anziane con problemi di memoria lievi o moderati e ai loro famigliari e assistenti. Le persone che hanno frequentato del Centro d’incontro nel periodo ottobre ‘16 – giugno’17 sono stati 63, di cui 43 malati e 20 familiari. Il Centro di Incontro si trova al Centro Sociale Nautilus (via Lazio), e ha due giornate di apertura, il lunedì e il giovedì dalle 10 alle 17. Il servizio è gratuito.

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RICCIONE, Il congresso Pd diventa un duello Andrea Piccioni sfida Arcangeli
Candidatura a sorpresa. Chiamata alle urne per 340 iscritti

IL congresso del Pd non verrà ricordato come una allegra scampagnata. Nel weekend è saltata la strategia del candidato unico pensata per ricostruire il partito nei prossimi tre anni e riprovare l’assalto alle urne tra 4 anni e mezzo. Mentre Alberto Arcangeli sondava il terreno e incontrava i referenti delle diverse anime del partito in vista della candidatura, nella parte più ortodossa del Pd si consumava la sorpresa. Dopo avere raccolto le firme necessarie, appena 11, non certo una impresa, usciva allo scoperto Andrea Piccioni, storica presenza nel partito. Ed ora sarà una sfida a due che ha rischiato di essere a tre. Fino all’ultimo (la presentazione delle candidature scadeva ieri a mezzogiorno) sembrava che volesse fare il passo anche William Casadei, rientrato nel Pd dopo le polemiche seguite all’espulsione nel 2016 di un gruppo di tesserati che lo includeva. I candidaati non saranno tre, ma non per questo la sfida sarà meno avvincente. Difficile capire chi parte favorito. Al congresso del 16 ottobre prossimo potranno votare tutti i 340 tesserati del 2016 e i nuovi che hanno fatto la tessera nel 2016. Pertanto per capire quale corrente del Pd è favorita e di conseguenza quale candidato potrebbe accampare in vantaggio, bisognerebbe fare i conti sui tesserati di un anno fa, quando incombevano le elezioni comunali e i piddini, anche chi si era allontanato dal partito in passato, corsero a fare la tessera. Con Piccioni lo zoccolo duro del Pd rivendica un ruolo principe nella ricostruzione del partito e lancia un chiaro messaggio agli espulsi di un anno fa, ora in parte tornati all’ovile, con i quali i rapporti pare siano ai ferri corti. Stesso messaggio viene indirizzato all’ex candidata, ora consigliere, Sabrina Vescovi votata al renzismo e su posizioni riformiste tanto da scontrarsi con l’ex segretario Parmeggiani, oggi molto più vicino alla parte ortodossa del Pd. CON PICCIONI e Arcangeli si scontrano due modi di fare e intendere la politica. Il primo nasce nella lunga esperienza politico amministrativa che ha visto la sinistra e poi il centrosinistra al governo della città. Arcangeli arriva nel Pd mentre la storica forza politica viene travolta alle elezioni del 2014, vivendo la città per la prima volta dall’opposizione. Non sorprendono quindi alcuni concetti sottolineati da Arcangeli. «Abbiamo perso due volte in tre anni anche per la mancanza di umiltà nel raccogliere le critiche spesso giuste portate dai cittadini in passato. Autosufficienza e autoreferenzialità vanno relegate nel passato, in un’epoca che parlava un’altra lingua. E’ il momento in cui il Pd apre le finestre accogliendo le idee e gli stimoli di tutti indipendentemente da quanto siano divergenti» fino ad arrivare a un concetto chiave, «ricostruire e rinnovare il partito coinvolgendo energie fresche». In attesa di conoscere le motivazioni di Piccioni, contattato allo stesso modo di Arcangeli, rimangono due settimane prima del congresso che eleggerà il segretario e i 4 segretari di circolo. Andrea Oliva

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A MISANO CORSE D’ALTRI TEMOPI CON I FIDANZATI DELLA MORTE -

TORNA in versione Dvd e Vod, per la prima volta dopo 60 anni, il film ‘I fidanzati della morte’, una pellicola per decenni data per persa. Occasione per rivedere i trailer sarà il Misano classic weekend, la manifestazione che si terrà tra venerdì e domenica al Misano world circuit. Una storia di amore, rivalità e passione, ambientata dal vero, girata dal vero da Romolo Marcellini durante le più importanti corse motociclistiche. Oggi viene riproposto dalla Rodaggio Film dopo il restauro. La palazzina box del Simoncelli ospiterà anche una mostra con le moto che hanno fatto la storia.

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A RICCIONE I NONNI SI TENGONO IN FORMA -
Le pantere grigie si tengono in forma
IERI, Festa dei nonni, a Riccione sono state aperte le iscrizioni per le attività motorie riservate agli over 65. In programma anche laboratori di inglese, computer (primo e secondo livello), musicoterapia e artistico-pittorico. Ai corsi di ginnastica dolce, che aiutano a prevenire le disfunzioni motorie causate dalla sedentarietà e ad adottare comportamenti virtuosi per migliorare il proprio stato psico-fisico, si affiancano i laboratori, che andranno avanti fino a giugno. Per ogni corso ci sono 15 posti disponibili. Per informazioni ed iscrizioni ci si può rivolgere all’Ufficio terza e quarta età, via Flaminia n. 41, telefono 0541.428901. Ieri mattina, intanto, il vicesindaco e assessore ai Servizi alla persona Laura Galli ha partecipato alla riapertura del Centro d’Incontro Meeting Dem, dedicato agli anziani con disturbi cognitivi e ai loro familiari. Il progetto distrettuale si rivolge a 13 comuni della zona sud di cui Riccione, città capofila.

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GIANNINI, UN RENZIANO AL TIMONE DEL PD -
Un renziano al timone del Pd Giannini: «Adesso basta litigi»
Il sindaco di Misano candidato unico alla segreteria provinciale

IL copione era quello scritto. Il Pd ha già il nuovo segretario provinciale, Stefano Giannini. E’ stato l’unico ieri (ultimo giorno utile) a presentare la candidatura, accompagnata da oltre 300 firme, molte di più di quelle necessarie. Per il sindaco di Misano non ha firmato solo il gruppo dei renziani, di cui fa parte. La benedizione è arrivata anche dalla sinistra del partito riminese, quella che ha votato per Orlando alle ultime primarie e che vede l’assessore regionale Emma Petitti tra i principali rappresentanti. Fuori dalla corsa, come anticipato, l’assessore di Santarcangelo Filippo Sacchetti, così come il segretario uscente Juri Magrini, pronto a ricandidarsi proprio per fermare Sacchetti. L’accordo su Giannini sembra più sancire una tregua armata che il ritorno della pace nel Pd. C’è chi scommette che i problemi nel partito non si risolveranno con un candidato unico al congresso. Ma la Petitti, che ha firmato per Giannini, prova a dare parvenza di unità nel Pd riminese: «La sua candidatura è un gesto di responsabilità per l’unità di tutto il Pd. E’ lo sforzo di costruire (intorno a lui) un programma condivisibile, uscendo dai soliti personalismi e da visioni autoreferenziali del nostro territorio». Con Giannini il Pd imbocca «la direzione giusta. Il campo largo del centrosinistra si apre alla sinistra, al centro moderato, al civismo». E il consigliere regionale Giorgio Pruccoli, tra i maggiori sponsor di Giannini, assicura: «E’ il frutto di un percorso che è partito, per una volta, dal programma e non dai nomi. Giannini non è solo il candidato di una parte del Pd».


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TURISMO AL TTG INCONTRI LA CONFERENZA DEL FAI
I piccoli borghi tornano a crescere

NOVANTA milioni di presenze turistiche. Sono quelle messe insieme dai 5.569 piccoli comuni sul territorio italiano. Riflettori puntati sulla ‘valorizzazione del Genius Loci dei borghi italiani: esperienze turistiche e narrazione del territorio’ la conferenza del Fai nella giornata di apertura di TTG Incontri, dal 12 al 14 ottobre alla Fiera di Rimini, sotto le insegne di Italian Exhibition Group. Il confronto dopo l’approvazione nei giorni scorsi in Parlamento della legge Salva Borghi, un «segmento riconosciuto sempre più come punto di forza nell’ambito dell’offerta turistica nazionale». Dopo tre anni in calo, nel 2015 e ancora più nel 2016 i 5.568 borghi al di sotto del 5.000 abitanti (il 69,8% dei comuni). Il periodo 2010-2016 ha visto un aumento del 3,3% delle presenze e del 14,4% degli arrivi. Nel 2016 la stima degli arrivi è di 21,3 milioni per quasi 90 milioni di presenze (pari al 18,6% e al 22,3% del totale). Il maggior numero di borghi, in percentuale, è in Valle d’Aosta (98,77%), seguita da Molise, Piemonto e Trentino. Quanto all’offerta ricettiva, sono 51mila gli esercizi presente, per 1,4 milioni di posti letto. La Puglia è la regione dove l’offerta ricettiva nei borghi è cresciuta di più (+24,7%), seguita da Marche e Toscana. TTG Incontri è la più grande vetrina del made in Italy turistico. Nel Riminese, la parte del leone va a Valconca e Valmarecchia.

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RIMINI, BUCHE E GRADINI: 200 CAUSE IN UN ANNO -

OGNI ANNO arrivano al Comune di Rimini centinaia di richieste di risarcimento danni. Quasi sempre si tratta di incidenti dovuti a buche nelle strade, avvallamenti, asfalti rovinati. Ma ci sono anche casi più singolari, come l’uomo inciampato al Teatro degli Atti (durante uno spettacolo nell’ottobre 2014), che ha chiesto 26mila euro per la frattura a un dito del piede dopo la caduta. Solo nell’ultimo anno, stando agli ultimi dati, le domande di risarcimento sono state quasi 200. E il Comune di Rimini, direttamente o attraverso l’assicurazione a cui si affida, ha pagato richieste danni per un totale di oltre 130mila euro. Qualche anno fa l’amministrazione ed Hera hanno risarcito la famiglia di Pamela Fabbri, la giovane mamma morta in un incidente stradale in via Panzano nell’agosto 2007 a causa di una buca. I legali avevano chiesto 1,5 milioni di euro, ma è stato poi trovato un accordo per una somma inferiore.

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Palariccione senza presidente da 5 mesi C’è Ciavatta per il dopo-Caldari
Il consiglio ha votato la vendita delle quote della New Palariccione

IL FUTURO del Palazzo dei congressi in due mosse: la nomina del nuovo cda che avverrà a giorni, e la dismissione delle quote ai privati entro il 2018. Dopo il consiglio comunale di giovedì sera hanno cominciato a dipanarsi le nebbie che aleggiavano sul Palas, per la precisione sulla New Palariccione srl la società che gestisce gli spazi congressuali della struttura. «Il Comune, attualmente detentore di oltre il 70% delle quote della società, intende venderle a un soggetto privato entro il 2018», precisa l’assessore al Patrimonio Luigi Santi. Tra pochi mesi si aprirà la fase delle trattative «e coinvolgeremo ovviamente le categorie e gli operatori. Passeremo la mano dopo avere investito tante energie nella società tanto da farle raggiungere risultati importanti. Ricordo che il fatturato del 2015 era di 2 milioni 230mila euro, passato nel 2016 a 3 milioni 129mila euro. Nel 2017 le stime ci danno risultati migliori. Stiamo rendendo la società sempre più appetibile. Faremo una perizia per il valore delle quote e per quanto riguarda l’affitto posso dire che quello attuale (circa 130mila euro) è ritenuto congruo», un chiaro messaggio a chi è spaventato dall’ipotesi di un improvviso aumento del canone annuo che la società paga al proprietario dei muri, ovvero il Comune. LA SENSAZIONE è che il futuro del Palas si deciderà ben prima del 2018. A giorni, infatti, verrà nominato il nuovo Cda dopo che quello precedente è decaduto con le dimissioni di Stefano Caldari da presidente in periodo elettorale. Dalle indiscrezioni che trapelano, il sindaco Renata Tosi sarebbe intenzionata ad affidare la New Palariccione agli albergatori. Per la presidenza, infatti, si fa il nome di Andrea Ciavatta, vicepresidente dell’Aia riccionese, membro del precedente cda della New Palariccione e figlio di Cesare storico presidente di Promhotels. Altro nome sul quale punterebbe il primo cittadino è quello di Rita Leardini, imprenditrice alberghiera e consigliera dell’Aia. Altro nome arriverebbe dai soci minori. La guida affidata ad albergatori suona come un preludio per la futura gestione. SCONTRO su Geat. Entro la prossima settimana dovrebbe chiarirsi la vicenda Geat, anche in questo caso cda vacante. In consiglio Sabrina Vescovi ha puntato il dito sulle partecipate, chiedendo al sindaco scelte in tempi brevi e facendo i nomi di papabili per la presidenza, Matteo Bartolini e Giovanni Bilancioni. Tutta entrambe le strade appaiono sfumate. Bilancioni per legge non può essere nominato, mentre Bartolini avrebbe preso le distanze. L’attacco di Vescovi è costato la dura reprimenda del sindaco Tosi. Sempre in tema di partecipate il Pd ha chiesto al Comune di recedere dall’idea di lasciare Unirimini, ritenendolo un errore. Al contrario la giunta intende fare le valigie e uscire da New Palariccione, Unirimini ed anche da Amir, Itinera e Agenzia per l’innovazione nell’amministrazione e nei servizi pubblici locali Srl. Andrea Oliva

RICCIONE, LA STAZIONE VERSO IL FUTURO -

Rete Ferroviaria Italiana ha speso più di cinque milioni di euro, e non ha cambiato solo il look della stazione. L’intervento, infatti, rientra nel piano di velocizzazione della direttrice Adriatica Bologna-Bari/Lecce per consentire ai treni di raggiungere i 200 chilometri orari. Non a caso le banchine sono state spostate e la marcia dei treni è in linea retta, senza più curva in arrivo o uscita dalla stazione. Il terzo binario è stato eliminato. E’ stato eliminato il vecchio ‘secondo marciapiede’, e ridotta la distanza fra i binari 1 e 2. Oggi i marciapiedi sono alti come prescrivono gli standard europei. Nuova luce con i led, e basta barriere grazie a due nuovi ascensori attualmente in fase di attivazione. La chiusura del cantiere è attesa per la fine dell’anno, ma le forme delle nuove palazzine sono evidenti. Lato mare svetta la nuova palazzina che funge da ingresso lato mare, realizzato in vetro e lamiera cor-ten. E’ in corso la posa dei nuovi arredi comprese le panchine che arriveranno nei prossimi giorni. Interventi sono ora in corso anche sulla facciata esterna lato monte della stazione. Ferrovie corre, mentre per il Pd il Comune va al rallentatore sul nuovo sottopasso di viale Ceccarini che dovrebbe passare al di sotto di via dei Mille. «In consiglio Il sindaco Tosi ha detto che i lavori potranno iniziare solo dopo le vacanze natalizie. Considerate le difficoltà tecniche di realizzazione dell’opera, difficilmente si riusciranno a terminare i lavori per la stagione estiva 2018».

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CATTOLICA. Nonni in festa per la nuova casa di riposo

UN SABATO di festa con la «Festa dei Nonni» presso la Rsa di Cattolica questa mattina. Grazie alla collaborazione tra le cooperative sociali «Società Dolce» e «Sole», gestori della Casa residenza anziani «Vici Giovannini», e il Comune di Cattolica, quest’oggi la struttura aprirà le porte. Ad accogliere gli intervenuti saranno il presidente di Società Dolce, Pietro Segata, e il sindaco Mariano Gennari insieme all’assessore dei Servizi alla Persona Patrizia Pesci. La festa con musica e balli della band «Inarrestabile Fucina», l’originale mostra fotografica «Oggi e ieri sposi», raccolta d’immagini su matrimoni attuali e d’epoca, con infine un aperitivo a buffet. Sarà inoltre possibile visitare il servizio, oggi affidato alle due cooperative, impegnate nell’assistenza e la cura dei 68 ospiti. «La nostra struttura – spiega Stella Coppola, coordinatrice responsabile di Società Dolce per la Romagna – attua ogni azione per favorire le relazioni tra ospiti, familiari e amici. Un esempio? L’accesso libero, senza limiti di orario».

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Turisti nell’epoca dei social: in viaggio con Ruffini -

Il turismo tra passato, presente e futuro. E a raccontarlo al Ttg di Rimini, la grande fiera del turismo in programma dal 12 al 14 ottobre, ci sarà anche l’attore Paolo Ruffini. Ma non sarà l’unico ospite speciale degli incontri del Ttg, che vedranno salire in cattedra anche il noto pubblicitario Lorenzo Marini e lo studioso Duccio Canestrini. Ruffini sarà di scena venerdì 13 ottobre. Partendo dal suo ultimo libro Telefona quando arrivi, lo showman si interrogherà insieme al pubblico su quanto il web abbia cambiato la vita delle persone. Un cambiamento che vale soprattutto per il mondo del turismo. Nel giorno inaugurale del 12 sarà invece la volta di Marini, art director tra i più prestigiosi e artista attivo tra Torino, New York e Los Angeles. Suo fu il celebre celebre slogan della pubblicità Silenzio, parla Agnesi. Al Ttg spiegherà quali sono i concetti e le parole da usare (e anche quelli da non usare) per rinnovare la comunicazione di prodotto. Il 13, insieme a Ruffini, si parlerà del turismo nell’epoca dei social network anche insieme all’antropologo Duccio Canestrini, tra i primi studiosi a occuparsi dell’evoluzione dell’homo turisticus.

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Guerra ai clienti delle lucciole «Li spediamo davanti al giudice»
Il comandante dei vigili: «Ordinanza pronta a Natale»

COMANDANTE, ci spiega la novità dell’ordinanza contro la prostituzione in strada? «Ci basiamo – spiega Andrea Rossi, capo dei vigili – su quella di di Firenze: mano pesante coi clienti, denuncia penale». Rischiano l’arresto? «Sì, fino a tre mesi, più un’ammenda di 206 euro. Tutto nasce dal ‘decreto Minniti’, che eleva la sicurezza urbana, compresa la prostituzione di strada, a un grado di allarme sociale superiore rispetto al decreto ministeriale del 2008». Nel concreto cosa succede a chi viene beccato ‘in flagrante’? «Intanto va premesso che quella che emaneremo entro le festività natalizie, per la prima volta fuori del periodo estivo, sarà una ordinanza ‘contigibile e urgente’». Ci ricorda cosa significa? «Con una durata ben definita, e con copertura di zone del territorio altrettanto ben definite». Perché dovrebbe funzionare meglio rispetto all’attuale ordinanza estive del Comune? «Perché quella prevede una sanzione di 400 euro: se la becchi di sera, l’indomani mattina vai alla posta, fai un versamento sul conto corrente indicato, e la cosa finisce lì». E quella nuova? «Prevede una sanzione penale. La violazione dell’articolo 650 del codice, che contempla l’arresto fino a tre mesi in caso di inosservanza di ordine imposto dall’autorità». La nuova ordinanza. «Esattamente. Una volta ‘beccato’, il cliente viene identificato dagli agenti che gli imputano la violazione penale, con la richiesta dei documenti, il verbale, la richiesta dell’indicazione di un avvocato oppure la nomina di un difensore d’ufficio». Basta così? «No – prosegue il comandante Rossi – segue l’apertura del procedimento penale vero e proprio, con la trasmissione del verbale in Procura, che segue il proprio iter, fino alla comparizione davanti al giudice». Insomma, un’Odissea. «L’obiettivo - come per le sanzioni da 10mila euro - è appunto quello di scoraggiare i clienti, facendo loro capire chiaramente che se vengono sorpresi la cosa diventerà facilmente, se non di pubblico dominio, quantomeno ‘nota’ in ambito famigliare». Bel deterrente. Il migliore. Mario Gradara

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Banda ultra larga, copertura entro il 2020

ENTRO il 2020 tutti i territori dell’Emilia-Romagna saranno dotati di servizi in banda ultra larga. Una grande sfida in termini di interventi e cantieri, per un investimento complessivo da 255 milioni di euro, ma anche una vera e propria rivoluzione che migliorera’ il modo di vivere, lavorare e conoscere dei cittadini, interessando tutti i settori: scuola, impresa, pubblica amministrazione. Ma non si parte certo da zero: in Emilia-Romagna sono già connessi alla Banda ultra larga 298 Comuni e 885 scuole, un dato, quello degli istituti scolastici, che mette la regione al primo posto in Italia. Inoltre, grazie a Emilia-RomagnaWiFi, entro fine anno saranno 3mila i punti di accesso libero a internet attivi in piazze e luoghi ed edifici pubblici nel territorio regionale, da Piacenza a Rimini. Il palcoscenico modenese di After, il Festival nazionale del digitale, è anche l’occasione per fare il punto sullo stato di attuazione in Emilia-Romagna e in tutta Italia del Piano banda ultra larga, il progetto cui Governo e Regioni hanno destinato oltre 3 miliardi di euro per dotarsi di una infrastruttura fondamentale per modernizzare il Paese, eliminare le differenze territoriali, realizzare importanti trasformazioni economiche e sociali.

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AGRICOLE FA CASSA CON 130 MILIONI -
JE SUIS Carim. Da ieri la Cassa di risparmio di Rimini e quelle di Cesena e San Miniato parlano francese. La firma per la cessione al gruppo Crédit Agricole è arrivata in tarda mattinata a Milano, dopo che il giorno prima sia le tre banche che il Fondo interbancario avevano dato il via libera all’operazione. La cessione vera e propria avverrà entro l’anno, ma le nozze sono fatte. I numeri sono quelli noti. Crédit Agricole spenderà 130 milioni di euro per rilevare Carim e le altre due Casse. Che prima saranno ricapitalizzate dal Fondo con 470 milioni. Per Rimini il Fondo stanzia 194 milioni, di cui 20 già in queste ore per rafforzarne i coefficienti, «anche se eravamo ancora nei parametri», osserva il presidente di Carim, Sido Bonfatti. Il prezzo delle azioni in questa fase è di 0,194 euro, «con un deprezzamento inferiore – continua Bonfatti – rispetto ad altre banche». Prima di essere venduta ai francesi, la Cassa sarà ripulita anche di molti dei crediti deteriorati (oltre 900 milioni lordi), che saranno rilevati in parte dal fondo Atlante 2 e in parte ceduti. SIGNIFICA che anche tutti gli immobili che Carim ha in ‘pancia’ per effetto di sofferenze e di fallimenti, presto verranno messi sul mercato. Con questa operazione Crédit Agricole comprerà attraverso la controllata CariParma il 95,3% di Carim e delle altre banche. Alla Fondazione e agli altri 7.600 azionisti resteranno le briciole. «Per i nostri 100mila clienti non cambierà nulla – assicura Bonfatti – Anzi, l’ingresso in un grande gruppo come Crédit Agricole rafforzerà la banca e la sua offerta commerciale». Non è chiaro ancora se Carim cambierà il nome, ma è molto probabile che resti autonoma. Grande la soddisfazione del gruppo francese, guidato in Italia da Giampiero Maioli: «Il nostro piano punta alla valorizzazione delle banche, che sono punto di riferimento nei loro territori». Le filiali di Carim resteranno le 75 attuali e «il piano esuberi è quello programmato – continua Bonfatti – Parliamo di 90-100 esuberi, su base volontaria e senza licenziamenti. Quello di oggi (ieri per chi legge) è un grande passo per la banca, che tutela i clienti, il personale e l’economia riminese». ma.spa.

LA STORIA DELLA CARIM -
È UNA STORIA fatta di cambiali e mattoni. Una storia, quella della Carim, che è legata a doppio filo a quella di Rimini. E anche se il nome della banca probabilmente resterà quello, con la vendita al gruppo francese Crédit Agricole si chiude un’epoca durata 177 anni. E’ il 24 dicembre del 1840 quando una novantina di riminesi illustri, guidati dal conte Sallustio Ferrari (il primo presidente della banca) fondano la Cassa di Risparmio di Rimini. Il loro obiettivo, come si legge nello statuto, è quello di promuovere il risparmio e la diffusione del benessere nella città, dando vita al prestito di denaro «a modico interesse». E la prima filiale di Carim apre pochi giorni dopo, il 3 gennaio 1841. Il palazzo di piazza Ferrari ancora non esiste: sarà realizzato nei primi anni del ’900 (nella foto del 1912 il cantiere). Il primo ufficio della banca è ospitato nel municipio. «Non si riceveranno in una sola volta depositi maggiori di sei scudi sei, e minori di venticinque baiocchi...», recita l’avviso di allora con cui è annunciata l’apertura della Cassa. DA ALLORA la Carim è sempre stata la banca dei riminesi. Anche dopo l’apertura, nel secolo successivo, degli altri istituti di credito del territorio. La Cassa ha avuto un ruolo fondamentale negli anni della ricostruzione, e poi del boom economico. Intere generazioni di riminesi hanno tirato su case, palazzi, fabbriche e alberghi con i soldi prestati da piazza Ferrari. Una città ricostruita sui mattoni e sulle cambiali della Carim. Nel 1992 per l’istituto la prima grande svolta, quando diventa una società per azioni. L’attività sociale si scorpora da quella bancaria e nasce così la Fondazione Carim, che diventa l’azionista di maggioranza e attraverso gli utili della banca avvia le sue iniziative nel territorio riminese: restauri di opere d’arte e monumenti, mostre, libri, ma anche un ruolo decisivo nello sviluppo e nella crescita dell’Università di Rimini. E Palazzo Buonadrata, dove ha sede la Fondazione, diventa il vero ‘scacchiere’ dei poteri forti riminesi, dove le lobby e la politica (come e più di prima) si incontrano e si scontrano per avere il controllo del più importante istituto bancario riminese. LA CARIM intanto allarga i suoi confini, e ben oltre l’Emilia Romagna. Compra e apre nuove filiali a destra e a manca, e nel 2005 fa spesa anche sul Titano comprando il Cis, il Credito industriale sammarinese (poi ‘svenduto’ nel 2012). E’ uno dei momenti della massima espansione per la banca, ma di lì a poco inizia la parabola discendente. Perché l’ispezione di Bankitalia nel 2009 ha gli effetti di un terremoto e nel settembre 2010 la Cassa viene commissariata per due anni. I vertici di allora, dal presidente ai consiglieri fino al direttore generale e al suo vice, vengono indagati e sono tutt’ora a processo (dopo aver già pagato sanzioni di Bankitalia). Il resto è, purtroppo, storia nota. Nemmeno la ricapitalizzazione del 2012 è servita a mettere in sicurezza la banca, gravata da oltre 900 milioni di crediti deteriorati. Una situazione figlia della crisi economica, del fallimento di tante aziende storiche clienti di Carim. Ora per la Cassa apre un nuovo capitolo di storia. E in piazza Ferrari si inizierà a parlare francese: la Carim non è più dei riminesi. Manuel Spadazzi

«Carim resti la banca dei riminesi» E i soci chiedono di contare di più
L’appello di Gnassi e Tosi dopo la vendita a Crédit Agricole
di MANUEL SPADAZZI LA CARIM adesso è nelle mani dei francesi, ma deve continuare a «parlare riminese». E’ quello che chiedono i sindaci di Rimini e di Riccione, Andrea Gnassi e Renata Tosi, dopo la firma avvenuta ieri per la cessione della Carim (e delle Casse di Cesena e San Miniato) a Crédit Agricole. Il rischio è che la principale banca riminese si trasformi una ‘filiale’ del gruppo francese, perde la sua identità e il suo radicamento nel territorio. Non è soltanto una questione di come si chiamerà Carim - sempre che Crédit Agricole le cambi il nome - dopo la vendita. E Gnassi, che li incontrerà in settimana, chiede ai vertici del gruppo francese rassicurazioni. «La Cassa è nata dai riminesi e per i riminesi, e ha sostenuto lo sviluppo del nostro territorio». Ecco perché Carim deve «continuare ad assolvere questo compito», e Crédit Agricole «deve sapere che la forza della banca è nei suoi correntisti e nella comunità dove è nata. E’ nell’interesse della nuova proprietà coinvolgere cittadini, imprese, sindacati e istituzioni nel nuovo corso». E’ quanto si augura anche la Tosi, affinché «la banca mantenga il suo radicamento e la sua missione storica nel rapporto proficuo con il tessuto economico e sociale del nostro territorio. Poi però ci sarà da capire perché siamo arrivati a questo punto». Cioè a cedere Carim a un prezzo così basso, riducendo drasticamente il valore delle sue azioni. La cassa verrà ricapitalizzata dal Fondo interbancario con 194 milioni al prezzo di 0,194 euro ad azione, e venduta a Crédit Agricole a un euro. Per la Tosi «è la soluzione più dolorosa ma l’unica possibile». «Siamo preoccupati e dispiaciuti», gli fa eco Matteo Bartolini, portavoce di Cassa 1840, il gruppo di soci che deteneva fino a ieri il 12% di azioni, pari a 25 milioni. «Chiediamo a Crédit Agricole di incontrarci al più presto. Noi e tanti altri soci di Carim abbiamo creduto nella banca, abbiamo partecipato alla ricapitalizzazione. Per questo crediamo sia importante dare anche a noi la possibilità di comprare altre azioni al prezzo attuale (0,194 euro). Vogliamo essere costruttivi anche in questa fase, crediamo di meritarcelo. Non siamo solo soci ma anche correntisti di Carim».

LA FONDAZIONE AVRA’ SOLO IL 2,5% -
CHE FINE farà la Fondazione Carim? Tanti se lo chiedono, ora che con la vendita della banca al gruppo Crédit Agricole la Fondazione avrà una partecipazione irrisoria nella Cassa: passerà dall’attuale 56% (era l’azionista di maggioranza) ad appena il 2,5%. Resteranno solo le briciole a Palazzo Buonadrata. In realtà la Fondazione, per i palazzi e gli altri immobili che possiede, interamente o con Carim, vale più del 2,5%. Si tratterà allora con Crédit Agricole per avere un peso nel cda e nelle scelte della banca. Di sicuro si dirà addio a mostre, eventi culturali ed erogazioni in campo sociale. E la Fondazione non potrà sostenere più come prima l’università. La sua quota in UniRimini passerà infatti dal 42% al 10%.

CARIPARMA SBORSA 130 MILIONI PER RIMINI, CESENA E SAN MINIATO
Tree storici istituti di credito locali salvati, dopo essere entrati in crisi per il peso delle sofferenze, e una banca, Cariparma – che fa parte del gruppo francese Crèdit Agricole – che rafforza la sua presenza in Italia in particolare in Emilia Romagna e in Toscana. È l’esito dell’accordo quadro sottoscritto ieri tra Crédit Agricole Cariparma e il Fondo interbancario di tutela dei depositi. Schema Volontario, per l’acquisizione del 95,3% della Cassa di risparmio di Cesena, di quella di Rimini e della Cassa di San Miniato. Un’operazione, spiega una nota che «consente di tutelare i depositanti, salvaguardare l’occupazione e valorizzare le banche che potranno beneficiare dell’integrazione all’interno di un gruppo bancario solido e internazionale, con significative ricadute sull’economia dei territori di riferimento e sugli interessi dei diversi stakeholder coinvolti». L’accordo, che dovrà ricevere il via libera delle autorità di vigilanza italiane ed europee e dovrebbe perfezionarsi entro fine anno, rientra nel piano strategico di Cariparma ‘Ambizione Italia 2020’ e contribuisce alla presenza del gruppo francese nel nostro Paese, suo secondo mercato domestico. L’intesa, arrivata dopo mesi di confronto con il Fondo e le banche prevede che Cariparma acquisisca appunto il 95,3% del capitale delle tre Casse a un prezzo d’acquisto di 130 milioni. Prima del closing, la chiusura definitiva dell’intesa, le tre banche dovranno cedere crediti deteriorati lordi per circa 3 miliardi. In particolare i tre istituti dovranno avere un indice patrimoniale (il Cet 1 ratio pro-forma) pari ad almeno il 10,7%. Inoltre cartolarizzare crediti deteriorati per 2,74 miliardi grazie all’intervento del Fondo Atlante II e attuare la cessione diretta, sempre di sofferenze e inadempienze probabili, pari a 286 milioni lordi, realizzata con l’intervento di Algebris.
Nell’ambio dell’operazione, inoltre, è previsto un preventivo rafforzamento patrimoniale da parte del Fondo (Schema volontario) nelle tre banche per un totale di circa 470 milioni. L’integrazione delle Casse di Cesena, Rimini e San Miniato all’interno di Cariparma permetterà a quest’ultima di rafforzare la base clienti in Italia di oltre il 20%, superando quota 2 milioni e contribuirà, sottolinea la banca che fa capo a Crédit Agricole, «al suo sviluppo in regioni chiave a livello economico e con forte vocazione industriale e agroalimentare».
In particolare, l’acquisizione delle tre banche locali permetterà a Cariparma di accrescere la sua quota di mercato in Italia dell’1% e di rafforzare il suo ruolo di player di riferimento in Emilia Romagna (con una quota nel settore che crescerà dal 6 all’11%) e in Toscana (dal 2 al 6%) grazie a 400mila ‘nuovi’ clienti acquisiti attraverso l’integrazione delle tre Casse di risparmio.
Achille Perego

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RICCIONE. Dirigente ai Lavori pubblici, la pista porta a Bellaria

DIRIGENTI in municipio, tra conferme, posti vacanti e valutazioni con ombre e luci. Nella riorganizzazione della macchina comunale restano due punti interrogativi: chi prenderà in mano in futuro il settore Lavori pubblici, e quale figura troverà la giunta per riunire i settori turismo, sport e cultura, ovvero il maxi assessorato. Ad oggi i dirigenti sono solo 6. Cinzia Farinelli spazia dal Bilancio al Turismo. Poi c’è Vittorio Foschi fresco di riconferma che ha gli ha portato anche la guida del settore Lavori pubblici oltre all’Urbanistica, nonostante la sua sia stata la valutazione più bassa data dal sindaco nel 2016. Poi ci sono Stefania Pierigè, Pierpaolo Marullo comandante dei vigili, e Graziella Cianini. Non ci sono più Cristian Amatori, che ha lasciato il municipio, e nemmeno Gianni Morri, tornato a essere dipendente dopo avere guidato i Lavori pubblici. Così la giunta cerca profili per l’ambito turistico e sonda le strade per avere una figura che segua i Lavori pubblici, in entrambi i casi si tratti di settori fondamentali per la città. Per i Lavori pubblici si fa il nome del dirigente a Bellaria, Michele Bonito, che potrebbe essere preso in comando, dividendosi tra i due municipi. Rimane invece l’interrogativo per il settore turismo. o.

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Stop ai lavori della nuova moschea Il Comune: «Irregolarità urbanistiche»
Renzi (FdI): «Avevo ragione, serviva un cambio di destinazione d’uso»

«OPERE non legittime». Il Comune stoppa la nuova moschea di via San Nicolò, a Borgo Marina. Se non un addio, quantomeno un arrivederci per il nuovo spazio di culto islamico nel cuore di Rimini. I fedeli musulmani dovranno tornare nella vecchia sede (poco distante) in via Giovanni XXIII. «Avevo ragione», gongola Gioenzo Renzi (FdI) che si era subito scagliato contro quello che inizialmente era sembrato un raddoppio, poi un semplice trasferimento con ampliamento, della vecchia sede, sostenendo la necessità del cambio di destinazione d’uso da officina a luogo di culto. «Nella giornata di oggi (ieri per chi legge, ndr) gli uffici del settore edilizia – spiegano dal Comune – hanno emesso il verbale nel quale emerge che non sussistono i requisiti per il trasferimento del centro culturale islamico dall’attuale sede alla nuova collocazione in via San Nicolò, attualmente in affitto all’associazione Al Tawhid». Il responso – spiega l’amministrazione – arriva a seguito del sopralluogo fatto dall’ufficio controlli edilizi del Comune e dalla polizia municipale, e dai successivi accertamenti tecnici delle opere eseguite nel corso degli anni sull’immobile. Immobile che «infatti ha più volte cambiato destinazione d’uso: da originaria autorimessa, ad artigianale laboratoriale, poi commerciale e infine a luogo di culto». La verifica - più volte sollecitata da Renzi – «ha dato esito negativo e quindi ha portato a dichiarare non legittimabili le opere», aggiunge l’amministrazione comunale. Nei prossimi giorni il verbale sarà notificato con la relativa ordinanza di sospensione dei lavori. L’intervento di riqualificazione dell’ex officina era già avviato. Il tecnico incaricato dall’associazione Al Tawhid, geometra Stefano Tosi Brandi, aveva spiegato su queste colonne di poter procedere con la riqualificazione, dopo la semplice comunicazione di inizio lavori. Ora lo stop. «Alla luce dell’esperienza di Borgo Marina – conclude Renzi – resta la necessità di approvare una variante al Rue per regolamentare l’apertura di luoghi di culto e moschee stabilendo standard, indice di affollamento, classificazione acustica, norme igienico-sanitarie e sulla sicurezza. E di indicare le possibili localizzazioni, tenendo conto del loro impatto sulla vita dei residenti». Mario Gradara

La nuova moschea non riaprirà «Niente deroga, non ha i parcheggi»
L’assessore: «Prevederemo luoghi di culto solo nelle zone decentrate»

NIENTE più luoghi di culto e moschee ‘in ordine sparso’ sul territorio. Da Palazzo Garampi arriva un giro di vite, dopo l’odissea della nuova moschera di via San Nicolò, a Borgo Marina, prima aperta al culto e poi (l’altro ieri) stoppata per «irregolarità urbanistiche». «Gli uffici tecnici stanno lavorando – spiega l’assessore alla Programmazione del territorio, Jamil Sadegholvaad – per varare una variante specifica al Rue, Regolamento urbanistico edilizio, con l’obiettivo di avere una programmazione dedicata a queste situazioni». In particolare l’amministrazione comunale punta a richiedere determinati ‘standard urbanistici’ a quel tipo di edifici, soprattutto in termini di disponibilità di parcheggi, visto che sono frequentati da centinaia di persone che - periodicamente - si riuniscono in contemporanea. «Certamente siamo stati stimolati a muoverci in questa direzione dalla situazione che è emersa in via San Nicolò – ammette l’assessore –. Vero che per i pubblici esercizi del centro storico c’è una deroga proprio riguardo alla disponibilità di parcheggi. Ma la nostra intenzione è di non concedere analoga deroga per i luoghi di culto». Ci si riferisce ovviamente a nuovi insediamenti. Quanto ai tempi per definire la variante, «saranno stretti – aggiunge Sadegholvaad – intendiamo procedere entro l’anno». Riguardo alla moschea ‘bloccata’, l’assessore aggiunge: «avevamo detto da subito che avremmo fatto tutti gli approfondimenti del caso, e così è stato». Va ricordata anche la pressione esercitata a riguardo dal consigliere di minoranza Gioenzo Renzi, il quale ha più volte sostenuto - carte alla mano - che l’operazione non era legittima. Come ha ammesso il Comune l’altro ieri. «Non va bene nè per i riminesi nè per chi professa un culto religioso che si creino tanti centri grandi quanto... un garage – aggiunge l’assessore –. Inoltre, sono da preferirsi zone più decentrate, dove non ci sono problemi di coesistenza con i residenti». Ma dal fronte dell’associazione Al Tawhid, che almeno sulla carta dovrebbe ritornare a fare i propri incontri di preghiera nella vecchia moschea di via Giovanni XXIII, non demordono. «Faremo verifiche con il nostro tecnico riguardo la comunicazione del Comune», dice Iqbal Mahmoud, uno dei responsabili. «Visto che la destinazione ammessa per lo stabile di via San Nicolò è ‘luogo di culto’ – spiega il tecnico incaricato, geometra Stefano Tosi Brandi – non vedo motivi fondati per bloccare l’iter dell’intervento di riqualificazione. Comunque verificheremo che tipo di sanatoria è stata data in passato ai proprietari». Quanto alla vecchia sede, dove di recente è emerso un abuso, «si tratta di una parete divisoria per separare due ambienti, un abuso che si può sanare». Anche se in quel caso la destinazione resta a ufficio.
Mario Gradara

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Dalla Germania a Rimini per dirsi il ‘fatidico ja’

Dalla Germania a Rimini per dirsi il ‘fatidico ja’. Pardon, ‘sì’. Una coppia di tedeschi fedelissimi di Rimini e della Riviera - fidanzati da un decennio - convolata a nozze con rito civile poche settimane fa a Monaco di Baviera, dove risiede, ha deciso di fare un originale ‘bis’ in riva al mare. Ma non alla Casa dei Matrimoni di piazzale Boscovich. JOSEPH e Karin, lui 49enne titolare di un’officina di riparazione di automobili, lei fiorista 53enne, entrambi con figli da precedenti matrimoni, già adulti (tre in totale) si sono ‘risposati’ sulla spiaggia dello stabilimento balneare 130, a Miramare. Il ‘rito balneare’, per così dire, si è celebrato con tanto di scambio di anelli. Cerimonia ‘officiata’ da un «amico di Miramare», spiegano i turisti germanici. Va detto che gli abiti dei novelli sposi non erano proprio quelli classici da matrimonio, ma i più variopinti costumi bipici avaresi (quando si dice esterovestizione). La festa è andata in scena sulla spiaggia, con la ‘benedizione’ del bagnino Ivano Ricci e dell’albergatore Giovanni Giannetta, titolare dell’hotel Butterfly, che da danni ospita i neo coniugi Schreiner. La coppia era attorniato dal calore e dall’affetto di oltre trenta persone; per circa metà provenienti dalla Germania (Baviera e non solo) tra figli, cognati, parenti ed amici. Per metà amici e conoscenti riminesi, con i quali hanno stretto un legame forte in tanti anni di vacanza. QUANTI? «Ich bin 49 Jahre alt, io ho 49 anni, e vengo a Rimini praticamente da quando sono nato – sorride Joseph – prima con i miei genitori, e da dieci anni insieme a quella che ora è mia moglie, Karin». Come vi è venuta l’idea di (ri)sposarvi a Rimini? «ICH BIN zu Haus hier», ‘io qui sono a casa mia’, prosegue Joseph. «Ma devo dire che l’idea di fare il matrimonio bis sulla spiaggia di Rimini è merito di mia moglie. Colpa sua», ride il turista veterano bavarese. «Il fatto che si siano sposati al bagno Chiara 130 – commenta l’albegatore –, quello dei brutti fatti del 26 agosto, speriamo serva a dare un’immagine di Rimini più solare e rispondente alla realtà».
Mario Gradara

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Protesta dei correntisti di Asset con i nuovi Capitani Reggenti
I conti sono bloccati da sei mesi. Manifestazione a San Marino -

Tanti cartelli colorati e una scritta uguale per tutti «I correntisti della Asset Banca rivogliono i loro soldi subito». La protesta è andata in scena ieri, in piazza della Libertà, davanti al Palazzo pubblico, mentre i nuovi Capitani Reggenti si insediavano. Una manifestazione pacifica ma che non ha mancato di suscitare interesse data anche l’importanza della giornata per San Marino. D’altra parte i correntisti di quella che ormai può essere definita ex Asset, visto che sarà inglobata dentro a Cassa di Risparmio lo avevano anticipato e ribadito pochi giorni fa durante un incontro con il segretario alle Finanze, Simone Celli. Il problema del blocco dei conti correnti – si possono prelevare solo mille euro al mese, salvo deroghe alle aziende che devono pagare i dipendenti – sta andando avanti dai primi di maggio, troppo per i risparmiatori che hanno così deciso di far sentire la loro voce. Bruno Macina, rappresentante dei correntisti ex Asset, aveva ribadito il forte disagio anche al cospetto del segretario alle Finanze: «I nostri conti sono bloccati da sei mesi con grandissimi disagi per tutti». La situazione, nonostante la protesta, sembra doversi avviare a soluzione solo verso la fine del mese quando il passaggio da Asset alla Cassa sarà completato. La protesta ha accompagnato l’insediamento dei nuovi Capi di Stato, Matteo Fiorini ed Enrico Carattoni. L’orazione ufficiale è stata tenuta dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che ha voluto sottolineare la centralità del ruolo delle imprese nel rapporto tra la piccola Repubblica e l’Italia. Il corteo si è naturalmente recato nella Basilica del Santo per la messa solenne officiata dal vescovo di San Marino e del Montefeltro, Andrea Turazzi. m.ras.

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EMILIA ROMAGNA, ARRIVANO 13 MILIONI A SOSTEGNO DEL “DOPO DI NOI” -
La Regione Emilia Romagna ha approvato il primo programma regionale di attuazione della Legge nazionale per l’assistenza alle persone con disabilità prive del sostegno familiare, il ‘Dopo di noi’. Il programma ha portato alla nascita di un fondo nazionale e allo stanziamento in regione di oltre 13 milioni, in tre anni. Foto: l’assessore alle politiche di welfare e politiche abitative, Elisabetta Gualmini.

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• Finanza in cerca di musicisti. Il bando.

Musica Maestro, ma nella banda ci sono posti disponibili e la Guardia di Finanza cerca musicisti per la propria Banda musicale. Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 66 del 01 settembre 2017 – 4° Serie Speciale – sono stati pubblicati i concorsi, per titoli ed esami, separati per ciascuna parte e qualifica, per il reclutamento di 8 esecutori della Banda Musicale della Guardia di Finanza. Fondata nel 1926, la Banda Musicale della Guardia di Finanza è un complesso artistico, composto da 102 elementi, che vanta un’attività concertistica pluriennale. Non si tratta di un semplice gruppo di musicisti. Nel corso degli anni, la Banda del Corpo si è esibita presso le più prestigiose istituzioni musicali italiane, tra le quali la Scala di Milano, il Teatro dell’Opera di Roma, il San Carlo di Napoli e il Massimo di Palermo, la Fenice di Venezia, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il Teatro Petruzzelli di Bari ed il Festival dei Due Mondi di Spoleto. Senza dimenticare le esibizioni all’estero. Per farne parte possono partecipare tutti i cittadini italiani, anche se già alle armi, che, alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, abbiano compiuto il 18esimo anno di età e non abbiano superato il giorno del compimento del 40° anno di età (tale limite è elevato di 5 anni per i militari delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in attività di servizio) e siano in possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consenta l’iscrizione ai corsi di laurea previsti dalle Università statali o legalmente riconosciute. La domanda di partecipazione dovrà essere compilata esclusivamente mediante la procedura informatica disponibile sul sito www.gdf.gov.it.

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• Agricoltura biologica: nel territorio riminese in crescita i produttori e le superfici dedicate –
Elementi di valutazione positiva emergono dai dati della regione Emilia-Romagna sui produttori biologici in agricoltura. Le elaborazioni dell’Ufficio Statistica e Studi della Camera di Commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini riportano un aumento tendenziale dei produttori, una crescita delle superfici dedicate e un incremento dell’incidenza sul comparto agricolo. Complessivamente positive le performance anche per le singole province (Forlì-Cesena e Rimini); in particolare, la provincia di Forlì-Cesena è seconda in regione per incidenza dei produttori biologici. Il settore agricoltura del territorio Romagna genera il 2,4% del valore aggiunto totale, si compone di circa 9.300 imprese attive (il 13,1% del totale) e impiega 16 mila addetti. Sebbene le difficoltà strutturali e congiunturali riscontrate in molti comparti, tra le specializzazioni produttive trasversali merita particolare attenzione quella delle produzioni biologiche sia per la rilevanza sia per i risultati.
Al 31/12/2016 nel territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) operano 832 produttori biologici, pari al 20,9% del totale regionale e all’8,9% del totale delle imprese agricole attive, dato quest’ultimo superiore all’incidenza media regionale pari al 6,8%. Tra i produttori sopra menzionati si contano 5 acquacoltori e 305 allevatori (di cui 17 apicoltori). Con riferimento all’anno precedente (2015), i produttori biologici del territorio Romagna sono aumentati dell’11,7% (Emilia-Romagna +24,0%). La SAU (superficie agricola utilizzata) dedicata alle produzioni biologiche nel territorio in esame è pari a 21.877 ettari (il 18,7% di quelle regionale biologica); dal 2015 le superfici in produzione risultano aumentate del 6,8%. A livello provinciale, il territorio di Forlì-Cesena conta 625 produttori (il 15,7% del totale regionale e il 9,2% del totale delle imprese agricole attive), mentre quelli di Rimini sono 207 (il 5,2% del totale regionale e l’8,1% delle proprie imprese agricole). La provincia di Forlì-Cesena è seconda in regione per incidenza dei produttori biologici dopo quella di Parma (17,5% dei produttori biologici totali della regione). La SAU dedicata al biologico cresce in provincia di Forlì-Cesena (+11,2%), mentre si riduce nel territorio riminese (-5,8%).
In entrambe le province in esame si riscontra la crescita dei produttori biologici pari, rispettivamente a +10,8% per Forlì-Cesena e +14,4% per Rimini; il trend è positivo anche nel medio periodo: negli ultimi dieci anni (2006-2016) i produttori biologici sono aumentati del 15,1% in provincia di Forlì-Cesena e del 55,6% nel territorio riminese. L’aumento dell’importanza dell’agricoltura biologica è testimoniato anche dalla sua incidenza sul comparto agricolo: infatti, se nel 2010 in provincia di Forlì-Cesena si contavano 7 produttori biologici ogni cento imprese agricole, oggi se ne rilevano 9. Analogamente, nel territorio riminese, l’incidenza è passata dal 4,3% del 2010 all’8,1% del 2016.

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• RIMINI COME FIRENZE: PUGNO DURO CONTRO I CLIENTI DELLE PROSTITUTE –
Le multe non bastano. E allora Rimini, come Firenze, intende usare il pugno duro contro i clienti delle prostitute. Chi sarà sorpreso con le lucciole verrà denunciato e rischierà fino a tre mesi di arresto. Ad anticiparlo è stato l’altra sera a Miramare il sindaco Gnassi. «Nei prossimi giorni – ha annunciato – adotteremo una nuova ordinanza analoga a quella del Comune di Firenze, che prevede anche l’arresto per i clienti fino a un massimo di tre mesi». Come ogni ordinanza in materia di prostituzione, anche questa sarà contingibile e urgente: si limiterà a un determinato periodo dell’anno e sarà in vigore solo in alcune zone della città. E Miramare sarà ovviamente tra queste. Il comandante della polizia municipale, Andrea Rossi, ci sta già lavorando: l’ordinanza potrebbe entrare in vigore già a novembre. «Vediamo se tiene, perché l’Italia è il paese dei ricorsi e dei controricorsi», ha allargato le braccia il sindaco, ricordando le varie ordinanze impugnate dagli avvocati delle lucciole negli anni addietro. Ma il tentativo verrà fatto, anche perché le maxi multe da 10mila euro «sono servite», ma fino a un certo punto, come ha riconosciuto lo stesso Gnassi l’altra sera. Sono state un deterrente, ma poi si è trovato puntualmente il modo di aggirarle, da parte sia delle lucciole che dei clienti.
LA PIAGA della prostituzione è stata una delle questioni sollevate dai presenti in sala, in particolare dall’albergatore Corrado Della Vista, che ha rilanciato anche il problema degli appartamenti sovrafollati. Gennaro Mauro, consigliere comunale di Movimento per la sovranità nazionale, ha puntato il dito sulla possibilità per le attività di ampliare e riqualificare gli spazi esterni, e su questo Palazzo Garampi è pronto a fare la sua parte. Nel corso della serata Gnassi e gli assessori presenti hanno fatto anche il punto sulle opere previste a Miramare. Confermata la riqualificazione di lungomare Spadazzi, che partirà alla fine della prossima estate, forse già in agosto. Anche perché il Comune ha ricevuto 1,6 milioni di euro di fondi europei, e deve partire per non perdere i finanziamenti. Altri lavori in partenza (per 3,1 milioni di euro) quelli per migliorare la viabilità tra il Trc e l’aeroporto, con nuove rotatorie e nuovo sottopasso ciclopedonale, e il rialzo del sottopasso di via Cavalieri di Vittorio Veneto. A chi ha chiesto informazioni sul destino dell’ex colonia Novarese, Gnassi ha assicurato che il Comune sta facendo di tutto per riaverla, per poi riassegnarla a investitori privati. Ci sarebbero interessamenti anche da parte di un gruppo arabo. ma.spa.

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RINASCE A RIMINI LO STORICO JUVENTUS CLUB –
Higuain che ritrova il gol in Champions è solo l’ultima gioia per i tifosi della Juventus di stanza a Rimini. Gli appassionati bianconeri da questa fine di settembre hanno infatti un punto di riferimento in più al quale appoggiarsi per quanto riguarda tutte le iniziative che riguardano partite e tifo per la squadra torinese. Rinasce infatti lo Juventus Club Rimini, che avrà come punto di riferimento il bar Primo Bacio di via Bidente. L’inaugurazione è fissata tra una settimana, venerdì 6 ottobre, con apericena e ricco buffet durante il quale gli organizzatori provvederanno a raccogliere le iscrizioni degli interessati. Il club ha avuto il riconoscimento ufficiale dalla casa madre, proprio la Juventus, un passo fondamentale per fregiarsi a tutti gli effetti della titolarità di ‘Juve Club’. Un passo non scontato e che ha richiesto lavoro e passione, oltre che naturalmente una passione viscerale per i colori bianconeri. In via di organizzazione, naturalmente, trasferte per le partite, ma anche attività giornaliera con gadget dalle tinte bianconere.

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SOLO QUATTRO ASSOCIAZIONI APRONO AI PROFUGHI – Che fine faranno da gennaio molti profughi attualmente ospitati nel Riminese? La domanda è d’obbligo, visto che sono pochissime (come si era capito da settimane) le offerte presentate da cooperative sociali e associazioni al bando della Prefettura. Un bando da 53 milioni, per individuare coloro che gestiranno l’accoglienza ai profughi nel 2018 e nel 2019.
Da quanto trapela (ieri c’è stata la prima seduta pubblica della gara), le offerte sono state solo 4. Una è quella fatta dalla Croce rossa di Rimini, che a oggi ne ospita una sessantina in varie strutture. Un’altra è stata presentata dalla Croce oro. Da indiscrezioni pare si sia fatta avanti anche una cooperativa veneta, che è nata proprio per l’emergenza profughi. Dalla Prefettura bocche cucite per ora, anche perché quello di ieri è stata solo la prima seduta. E’ un fatto che abbiano disertato il bando la Caritas, la Papa Giovanni e molte altre importanti realtà riminesi. Intanto Gioenzi Renzi, consigliere di Fratelli d’Italia, torna alla carica con una mozione per chiedere «il trasferimento della moschea da Borgo Marina». Renzi è contrario al cambio alla nuova sede della moschea in un’ex officina.
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• VACCINI, EMILIA ROMAGNA DA RECORD. RIMINI ULTIMA –
Al di sopra  della soglia di sicurezza e con punte che oltrepassano il 99%. Funziona, stando ai dati presentati ieri in via Aldo Moro, la legge regionale in materia di vaccini emanata lo scorso novembre, se è vero che, al 30 giugno 2017, la copertura relativa alle quattro vaccinazioni obbligatorie da essa introdotte ha raggiunto, tra i bimbi nati nel 2015, quota 96,6%. Apripista degli attuali provvedimenti emanati su base nazionale, infatti, la normativa emiliano-romagnola ha contribuito a riportare la percentuale dei bambini di 24 mesi vaccinati contro difterite, tetano, poliomielite ed epatite B oltre il livello del 95%, garanzia, secondo l’Oms (acronimo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ndr), della cosiddetta immunità di gregge, utile a garantire sicurezza dalle malattie più feroci a coloro che per le loro condizioni di salute non possono vaccinarsi. Fra le note più positive c’è, tra l’altro, il netto recupero fatto segnare rispetto al 93,4% del 2015, punto più basso di un calo vaccinale iniziato nel 2010, oltre all’orgoglio di essere stati i primi a intervenire su un tema poi ripreso dalla legislazione nazionale e ora tanto dibattuto.
«DOPO pochi mesi dall’introduzione della legge i risultati sono già ottimi, al netto di qualche inevitabile scontro ideologico – ha dichiarato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – e ora bisogna solamente proseguire sul cammino che abbiamo tracciato». Guardando ai numeri delle singole province in testa al gruppo, stando ai numeri delle diverse aziende sanitarie, si piazza Imola, con un confortante 99,2%, mentre il dato più basso è il 90,3% registrato a Rimini, con Bologna in piena media matematica, al 96,7%. Buone notizie, poi, giungono anche da Ravenna e Parma, entrambe coperte al 98,6%, e da Ferrara, a quota 97,7%, seguite a ruota da Modena (96,9%), Reggio Emilia (96,8%), Piacenza e Forlì (ambedue al 96,6%) e da Cesena (94,7%). «Se ad obblighi precisi e a uno sforzo legislativo partito in anticipo si associano una capillare formazione degli operatori e una corretta informazione nei confronti della cittadinanza – ha commentato l’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi – il quadro non può che essere positivo». Il problema potrebbe presentarsi alla scadenza del 10 marzo, visto che la ‘tattica’ di molte famiglie no vax è prendere tempo prenotando le iniezioni per poi presentare ricorso ad anno scolastico finito: «Credo che questi bambini saranno pochi – confida Venturi – ma il 10 marzo applicheremo la legge, quindi da allora questi bambini saranno fuori». Sempre per quanto riguarda nidi e materne è emerso un altro problema nelle ultime settimane: famiglie per lo più straniere e con problemi nel capire l’italiano che non hanno capito cosa fare con il certificato vaccinale ricevuto dall’Ausl e alla scadenza della legge non avevano fatto nulla, né presentato l’autocertificazione né prenotato i vaccini.
È DEL RESTO cresciuto, per quanto riguarda i nati nel 2015, anche il dato relativo alle vaccinazioni per pertosse ed emofilo di tipo B (vaccini divenuti obbligatori dopo la legge 119), oltre a quello dello pneumococco (non obbligatorio per l’iscrizione a scuola ma comunque fortemente raccomandato dalle aziende sanitarie) e alla copertura riguardante le altre vaccinazioni prescritte dalla legge nazionale. Risultano invece più basse, anche se ugualmente in rialzo, le percentuali vaccinali per i nati nel 2014, con l’Mpr (anti morbillo/parotite/rosolia) passato dall’87,2% di dicembre 2016 al 90,7% dello scorso giugno e con l’antimeningococco C che è balzato dall’87,7% al 91,7% attuale, con ben quattro punti percentuali in più. «Nonostante auspicassimo una collaborazione più semplice fra Ausl e istituti scolastici, le normative sulla privacy ci hanno suggerito di approntare misure diverse rispetto al semplice scambio di elenchi – ha infine concluso il direttore generale della Sanità regionale, Kyriakoula Petropoulacos – che vanno dall’autocertificazione all’attivazione via webcam del proprio fascicolo sanitario, che sarà disponibile online per le famiglie a partire dal prossimo 15 ottobre».

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IL NUOVO COMANDANTE PROVINCIALE DEI CARABINIERI: «CRIMINALITA’ E TERRORISMO, ECCO LE MIE PRIORITA’» -

CAMBIO della guardia al vertice del Comando provinciale dei Carabinieri di Rimini. Il nuovo comandante è il tenente colonnello Giuseppe Sportelli, classe 1973, laureato in Giurisprudenza, sposato e con due figlie. Sportelli si è arruolato nel 1989 e ha frequentato la Scuola militare Nunziatella di Napoli, per poi frequentare l’Accademia militare di Modena e la Scuola ufficiali carabinieri di Roma. Nella sua carriera fino ad oggi ha partecipato a missioni operative in Bosnia, in Iraq e in Kosovo, oltre a partecipare a numerosi interventi di Protezione civile dopo l’alluvione di Sarno, il sisma a L’Aquila, nelle Marche e Lazio. «Rimini è una realtà impegnativa, ricca e sempre in fermento», ha spiegato Sportelli annunciando la sua strategia.

IL NUOVO comandante ha infatti sottolineato che dedicherà un’attenzione particolare alla criminalità organizzata, oltre a uno screening approfondito sulle attività commerciali per contrastare il riciclaggio di soldi e l’impiego di capitali che derivano da attività illecite. «Ci concentreremo sulle fasce deboli, a partire dalle truffe agli anziani. E faremo sopralluoghi e controlli nelle aree degradate del territorio, come le ex colonie».

NEL mirino ci saranno anche le persone radicalizzate o che cercano di radicalizzarsi in attività jihdadista, scandagliando le comunità e coloro che avranno comportamenti sospetti. Particolari controlli anche nei locali pubblici e l’abuso dell’alcol, soprattutto da parte dei giovani.