La Gazzetta dello Sport, 29 settembre 2017
Addio a Spallino, olimpionico azzurro più anziano
È morto ieri a Como l’avvocato Antonio Spallino, oro a squadre e bronzo individuale nel fioretto all’Olimpiade di Melbourne 1956, dopo essere stato argento a squadre quattro anni prima, a Helsinki 1952. Aveva compiuto 92 anni il 1° aprile ed era l’olimpionico azzurro più anziano in vita. Figlio di Lorenzo, senatore e due volte ministro nei governi Fanfani, Antonio era cresciuto sportivamente nella Comense. Ottenne i primi risultati importanti nella spada, laureandosi campione italiano individuale e iridato a squadre nel 1949. Dal 1950 passò al fioretto: oltre alle tre medaglie olimpiche – l’oro di Melbourne arrivò tirando insieme a Edoardo Mangiarotti, Manlio Di Rosa, Giancarlo Bergamini (ancora in vita: il 2 agosto ha compiuto 91 anni), Luigi Carpaneda e Vittorio Lucarelli – a squadre fu oro ai Mondiali di Lussemburgo 1954 e Roma 1955, argento a Bruxelles 1953 e bronzo a Parigi 1957 e Philadelphia 1958. Lasciate le pedane, Spallino aveva abbracciato la professione di avvocato affiancandola alla carriera politica. Era stato sindaco di Como dal 1970 al 1985 per la Democrazia Cristiana; nel 1977 fu nominato commissario straordinario a Seveso dopo l’incidente all’Icmesa. Nel 1988 fu eletto presidente del Panathlon mondiale; nel 1990 fu nominato presidente della «Gazzetta srl», la società proprietaria della testata del nostro quotidiano, nel giorno in cui divenne amministratrice delegata Alberta Bonacossa, figlia di Resy e di Cesare.
RAGIONATORE «Spallino, che abbiamo conosciuto nel 1955 quando fu premiato miglior atleta della provincia di Como e da allora non ha messo su un ettogrammo di peso, è uno di quei personaggi che qualunque albo d’oro si inorgoglisce di ospitare» aveva scritto Aronne Anghileri sulla Gazzetta del 30 gennaio 1994, in occasione del conferimento della Fiaccola Azzurra all’olimpionico. Aggiungendo a riguardo della lezione tenuta quel giorno da Spallino, condotta passando «da Prati al Tasso, da Manzoni ad Angelini a Cicerone»: «(In pedana) Doveva essere un freddo, un ragionatore che cominciava lento e cresceva via via, per esplodere poi in un fuoco d’artificio finale fatto di tutti i colpi del repertorio di un grande campione».
CAMBER L’olimpionica azzurra più longeva è ora Irene Camber. La fiorettista triestina, oro individuale a Helsinki nel 1952, il 12 febbraio ha compiuto 91 anni.