Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  settembre 29 Venerdì calendario

Margherita Buy e l’ansia

Margherita Buy partecipa come ospite fisso alla trasmissione di Radiodue “Non è un paese per giovani” condotto dal regista Giovanni Veronesi. Le è stato dato il ruolo di «Maestra dell’ansia». Vive l’ansia «come un allarme, uno stato d’animo di attenzione verso se stessi. Quando qualcosa non ti piace, non la trovi giusti, questa sensazione strana, che può essere definita in modo generico “ansia”, è un avvertimento. Che va ascoltato, non temuto o sedato. Farsela un po’ amica è un buon sistema per sopravvivere in questo mondo complesso».

La sua fama di ansiosa è iniziata con il film di Carlo Verdone “Maledetto il giorno che t’ho incontrato”: «Devo parte della carriera a quel film, però mi ricordo che la gente mi faceva le battute come se io fossi qual personaggio. “Prendi le pasticche?”. A me, che assumo meno medicine possibili e che non faccio uso di psicofarmaci. E poi, forse qualche volta l’ho detto, così, “ho l’ansia”. Per certe cose, in effetti, ce l’ho, come gli spostamenti, i viaggi. Ma è caratteriale. Sono molto lenta nei cambiamenti».

Margherita Buy dice di aver fatto tutti gli sport e tutti male: «La pallavolo solo malino. Però la pallacanestro malissimo. Con la danza mi è venuto un gran mal di schiena. Nel tennis, sul palleggio vado bene ma in partita, non essendo competitiva, tendo a far vincere l’altro».

(da Enrica Brocardo, Vanity Fair 27/9/2017).