Millennium, 1 settembre 2017
Che fine ha fatto Nicole Minetti?
Mia moglie Francesca come me si è apparecchiata a dovere per non dare nell’occhio e mischiarsi con la fauna del posto. Stasera si va al Downtown Ibiza, locale della galassia Cipriani, anima della movida più esclusiva dell’Isla Bianca. Serve un vestito adatto all’occasione. Io me la cavo con Pantalone scuro e camicia bianca su un paio di mocassini. Lei indossa un abitino nero che le lascia scoperte le spalle e buona parte della schiena, ornata da un tatuaggio, piccola concessione alla vanità. Tacco d’ordinanza e abbronzatura al punto giusto fanno il paio con la chioma biondo platino arricchita da un paio di pendenti. Insomma, è bellissima.
Appena varcata la soglia ci rifilano due flùte di Bellini (20 euro a cranio). Non possiamo sottrarci, è la specialità della casa. Assorbito il colpo ci guardiamo attorno e diamo il via alle danze. Mi allontano qualche minuto, non più di dieci. Il tempo di una perlustrazione del locale. Quando tomo lei mi guarda con gli occhi sgranati di chi ha appena vissuto un’esperienza extracorporea e mi confessa sbigottita di aver ricevuto, per la prima volta nella sua vita, un approccio di tipo “professionale”.
Indica un tizio sulla sessantina che si aggira solo tra il bar e l’uscita: pantaloni bianchi, polo lilla, occhi azzurri, capelli brizzolati un po’ arruffati portati a caschetto e mi racconta: «Ero seduta qui e stavo guardando il cellulare quando quello è arrivato e mi ha thiesto, con accento romano, se stavo lavorando... Gli ho detto:”Scusi?” e mi ha ripetuto la domanda: “Stai lavorando?” Al che ho capito a cosa stava alludendo, gli ho risposto “No, no!” e si è allontanato».
Bando ai moralismi, per carità, ma si converrà che la circostanza appena descritta merita un approfondimento, a partire dalla divertita considerazione di chi mi ha accompagnato in questo viaggio: «Entrare in un locale, spendere 250 euro e prendersi pure della troia è un fatto che supera qualunque aspettativa...».
Surreale, inatteso, ma non impossibile. Effettivamente basta guardaci attorno per notare che il locale è imbottito di belle ed eleganti ragazze non accompagnate. Nulla di volgare o di eccessivo, ma a questo punto il sospetto è lecito. E in rete le conferme fioccano (è sufficiente scorrere le recensioni su TripAdvisor).
Ci sono ragazze che sembrano essere clienti fisse del posto, molto a loro agio, molto attraenti e disinvolte. Ma nulla di più e, chiaramente, nulla di illegale.
Intanto la serata musicale è entrata nel vivo. Sui piatti gira 1977, hit firmata nel 2014 da Ana Tijoux. I camerieri hanno già spostato i tavoli facendo spazio alla pista da ballo. Le luci sono state abbassate. Alla postazione del dj, nella penombra del locale, ha iniziato a muoversi con disinvoltura una silhouette scomparsa da qualche anno dai radar della cronaca politica italiana. E lei la vera regina della serata. La sexy dj, che si fa notare soprattutto per il décolleté esposto in tutta la sua solida abbondanza, è Nicole Minetti, ex consigliera regionale lombarda, ex lady bunga bunga e ospite fissa delle “cene eleganti” di berlusconiana memoria. Nicole, uscita (quasi) indenne dalla tormentata parentesi politica lombarda, oggi vive e lavora sull’Isla Bianca.
È passata dai banchi del consiglio regionale al tavolo del mixer del Downtown Ibiza con la stessa disinvoltura con cui aveva compiuto il percorso inverso: era il 2010 quando, a soli 25 anni, con un ’ curriculum da showgirl e igienista dentale, era stata paracadutata al Pirellone attraverso il listino bloccato del presidente Roberto Formigoni. Poltrona a cui è rimasta aggrappata per due anni, sino alla fine del 2012, momento della capitolazione del Celeste.
Dal seggio lautamente retribuito del consiglio regionale era passata alla sedia decisamente più scomoda del tribunale di Milano, dove ha vestito i panni dell’imputata, travolta assieme a Emilio Fede e Lele Mora dalla vicenda delle Olgettine. Come in ogni favola che si rispetti, anche in quella di Nicole Minetti dopo la tempesta (giudiziaria) è tornato momentaneamente il sereno. Nel 2015 la Cassazione ha annullato la sentenza di condanna a tre anni per favoreggiamento della prostituzione che le era stata inflitta appena un anno prima, nell’appello del processo Ruby bis, rinviando a un nuovo processo di secondo grado.
Non è finita qui: nella favola di Nicole non manca nemmeno la fatina buona. Almeno fino a marzo dello scorso anno, come è emerso nell’udienza preliminare del processo Ruby ter, l’intraprendente Nicole ha continuato a beneficiare della generosità dell’ex Cavaliere, incassando un mensile di tutto rispetto: 15mila euro, in memoria dei bei tempi andati. Ci siamo spinti alle Baleari per raccontare i contorni di questo dorato esilio volontario.
Oggi la bella Nicole di anni ne ha 32 e dopo un primo flirt nel 2012, da qualche mese è tornata a fare coppia fissa con il re della ristorazione italiana nel mondo: Giuseppe Cipriani, classe 1965. Le cronache mondane raccontano che, dopo la fine del matrimonio con Eleonora Gardini figlia di Raul, ha inanellato conquiste del calibro di Carolina Parsons e Naomi Campbell. A Nicole piace cadere in piedi. Nipote del fondatore del mitico Harry’s Bar di Venezia, Giuseppe Cipriani oggi è a capo di una holding lussemburghese che vanta sedi da Abu Dhabi a New York, passando per Hong Kong e Montecarlo.
Lei ogni sabato sera lavora come resident Dj nel suo locale, al civico 17 del paseo Juan Carlos I. Un lussuoso ristorante che si sviluppa al piano terreno del Gran Hotel Ibiza, a due passi dalla marina de Botafoch, dove tutta l’estate attraccano decine di yacht che portano nei locali della zona centinaia di ricchi – talvolta ricchissimi – ospiti in cerca di lussuose evasioni. Russi, arabi, americani o italiani, tutti con un denominatore comune: il portafogli a fisarmonica.
Nel ristorante, schiere di camerieri servono i piatti della tradizione familiare: dal carpaccio (piatto inventato da nonno Cipriani) fino alla meringata alla crema. L’esperienza culinaria è costosa e tutt’altro che memorabile (48 euro per una cacio e pepe, senza contare gli otto euro a testa per il pane, i dieci per una bottiglia d’acqua e i cinque per un caffè.
Il vino meglio dimenticarselo). Ma la possibilità di nuotare nell’acquario per qualche ora non ha prezzo.
Nicole muove le leve del mixer con apparente destrezza, adesso le casse diffondono Walkingwith elephants, il pezzo più noto del producer lituano Ten Walls. In pista, alle belle ragazze che continuano a mostrarsi generosamente nei loro abiti provocanti, esponendo curve, gioielli e tatuaggi, si sono aggiunte altre persone: clienti del ristorante che si fermano per il dopo cena, gruppetti di giovani vacanzieri col doppio cognome e il Rolex al polso, oltre a qualche uomo facoltoso in cerca di conquiste facili.
Al bancone i baristi, stretti nei loro completi anni Cinquanta, Pantalone scuro, giacca bianca, papillon, capelli impomatati e modi garbati, scodellano a tutto spiano cocktail a 25 euro l’uno. In sala è un via vai di camerieri che portano ai tavoli costosissime bottiglie di champagne, sottolineate dallo sfavillio pirotecnico delle fontane di ghiaccio: una rappresentazione pacchiana messa in scena forse per compiacere gli ospiti abituati allo sfarzo più scintillante.
Il tutto sotto gli occhi compiaciuti del direttore di sala che riserva cortesie aggiuntive ai clienti importanti, riempiendoli di complimenti e salamelecchi.il bum bum dei bassi riempie i pochi spazi vuoti del locale. Sui cubi, da metà serata, si muovono flessuose due ballerine vestite con un succinto costume nero, agghindate con lunghe piume che si aprono a ventaglio dietro la schiena. Una mise che lascia intatta la vista sul panorama che le ragazze offrono sotto lo sguardo attento e discreto dei buttafuori.
Il sabato notte prosegue a pieno ritmo. I frequenti “pit stop” in bagno tradiscono i vizi di alcuni avventori, in linea con lo spirito edonistico dell’isola. Poco dopo le due Nicole cede il posto in consolle ad Anna Tur. Adesso si balla al ritmo di Beine, pezzo del dj e producer Compact Grey.
In un angolo della pista si ricompone la coppia padronale: l’ex consigliera raggiunge Giuseppe Cipriani e i suoi ospiti. Un po’ balla, un po’ chiacchiera. Poi, una dopo l’altra, accoglie giovani donne, clienti occasionali o abituali, che la raggiungono in pellegrinaggio. Vanno da lei come per chiederle in dono un riflesso della sua capacità di capitalizzare le doti che la natura le ha riservato e la chirurgia ha saputo esaltare. Parlano. Ridono. Tutte le regalano sguardi pieni di ammirazione. Un copione che si era ripetuto anche la sera precedente, in un’atmosfera meno chiassosa, ma con la stessa pretesa e sfacciata eleganza.
Venerdì Nicole ha cenato al ristorante al fianco del suo compagno. Insieme hanno accolto gli ospiti di riguardo. Per amicizia, affari o per cortesia, al tavolo dei due è stato un continuo via vai. Prima al ristorante, poi ai tavoli del bar dove, tra gli altri, sedeva anche Bobo Vieri con la nuova fiamma Costanza Caracciolo.
Che l’atmosfera sia elegante o scollacciata, Nicole sembra trovarsi sempre a suo agio. Si muove tra i tavoli come una di casa. La osservo e la inseguo da due sere: è sempre impegnata in conversazioni. Difficile trovare un momento buono per tentare l’abbordaggio. Ma il tempo corre e finora sono riuscito a rimediare solo qualche sguardo di circostanza e un misero selfie. Ci sarebbero un’infinità di cose da chiederle. Rimpianti, vergogne, rimproveri, stili di vita, progetti futuri e chissà che altro.
Finalmente va in bagno, dopotutto è umana anche lei. È il momento migliore? Forse no, ma è sicuramente una delle ultime possibilità per un approccio vis à vis. Ormai si sono fatte le quattro del mattino. Eccola che torna: «Nicole, scusa. Posso farti una domanda?». Sul suo volto si compone uno sguardo corrucciato che da solo basterebbe a far desistere il principe degli scocciatori: «Se non è il momento posso darti il mio numero, magari nei prossimi giorni hai tempo di richiamarmi». Lo sguardo si fa ancora più truce: «Sono un giornalista...». Lei si gira, non perde un secondo in più e se ne va. A nulla vale il tentativo, implorante, di spiegare. Non c’è verso. La chiusura è totale. Lei al Downtown Ibiza è la regina e se la regina non vuole parlare, non parla. Così, anche per evitare di irritare il gigantesco buttafuori che poco prima avevo sentito disquisire in russo con una comitiva di giovani bloccati all’ingresso, ho pensato che fosse cosa buona desistere.
Nicole sull’isola si è costruita un nuovo mondo, a sua immagine e somiglianza. Un mondo costoso, fatto di lustrini e paillettes. Di amici importanti e lusinghe. Di foto in posa su Instagram. Di serate in discoteca. Di giornate in spiaggia, non una qualsiasi. Lei preferisce il Blue Marlin, un beach club da prima classe, di quelli con la selezione all’ingresso, i lettini extra lusso, i camerieri in servizio permanente e musica di tutto rispetto. The message from a soul sister, cielo azzurro, brezza marina e gustosi beveroni detox.
Quando non frequenta le spiagge esclusive, si concede tintarelle in barca o si abbandona al riposo nella sua dimora isolana, riparata dalla macchia mediterranea e lontana dal chiasso dei club c del turismo di massa. In quel mondo, al momento, pare non ci sia spazio per le interviste improvvisate: tutto quello che succede a Ibiza, resta a Ibiza.
Unica concessione ai fan (sì, esistono dei fan di Nicole Minetti) è il suo profilo Instagram: 240 mila followers e una percentuale bulgara di foto e video ammiccanti. Ha messo in piedi anche una squadra di artiste del mixer: Angels of Ibiza, attive dal 17 giugno al 2 settembre, ogni sabato sera, proprio al Downtown Ibiza.
Assieme offrono «la serata più bollente nel mondo dei club dell’Isla bianca».
Ogni sabato un dj, rigorosamente donna, rigorosamente avvenente, affianca Nicole alla consolle. Tutte con una certa esperienza nel settore. Oltre ad Anna Tur l’elenco comprende Josefin Roscn, Lilly Palmer, Nour, Lanoire, Lauren Lane, Eli & Fur, Chelina Manuhutu, nomi che si trovano facilmente sui cartelloni di vari club sparsi per l’Europa. Che la festa abbia inizio. E l’Italia con le sue disavventure è solo un vago ricordo.