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 2017  settembre 26 Martedì calendario

Roger, Rafa e l’amicizia nel doppio

L’imitazione della Ryder Cup di golf, chiamata Laver Cup in seguito a un’idea di quel grande uomo d’affari che è Mr. Godsick, l’agente di Federer e del suo gruppo di 8 campioni, ha avuto un successo televisivo da paragonarsi a Wimbledon, e ha suscitato varie domande. Una tra queste mi ha particolarmente colpito, da giocatore di doppio che fui, e da estensore di 500 Anni di Tennis, l’unico libro esistente negli Anni 70 in grado di affermare una cosa ormai ovvia, l’esistenza del Giuoco di Rachetta, stretto parente del tennis, a cominciare dal Quindicesimo Secolo. Una quantità di disinformati, e qualche giovanissimo collega, si è chiesto come fosse possibile che i due massimi rivali contemporanei, San Federer e Monsignor Nadal, non solo giocassero insieme, ma non lesinassero sentimenti amichevoli sottolineati da frequenti abbracci. Come mai era possibile tutto ciò? Il Gioco di Rachetta del quale Antonio Scaino da Salò fu l’Autore nel 1552, e le immagini che ho via via rintracciate, indicano che il gioco, più che in singolo, si svolgeva tra tre e anche quattro squadre di giocatori. Quando gli inglesi e il Maggiore Wingfield lo reinventarono ufficialmente, verso il 1870, si cominciò a parlare di doppio, double. I doppi erano, all’inizio, quelli che si svolgevano sui praticelli delle ville aristocratiche, ed erano, per solito, sì doppi, ma misti, per avvicinare lecitamente i due sessi, che non avevano certo molte possibilità, legati da androcei e ginecei ecclesiastici com’erano. Se in singolo Wimbledon inizia nel 1877 con la vittoria di Spencer William Gore, il doppio segue di 2 anni, e il misto addirittura di 36 anni, nel 1913.
La domanda che ha suscitato incredulità è: come due acerrimi avversari in singolo possono essere amici nel doppio? Io mi domando perché non si possa ammirare chi fa, magari meglio di noi, il nostro stesso mestiere.
Vinsi il doppio nel torneo di Monaco di Baviera insieme a Sirola, e ci persi in semifinale in singolare. Non gli fui per questo meno amico. E, nello sfogliare, di fretta, i risultati, vedo che il Donald Budge del Grande Slam vinse il doppio nei Campionati USA nel ‘38, insieme a Gene Mako, e lo battè nella finale del singolo. Furono, ad ascoltare Budge, che me ne parlò nel suo ultimo viaggio a Parigi, grandissimi amici.
Perché non dovrebbero esserlo Federer e Nadal? Perché un destro non può essere amico di un mancino?