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 2017  settembre 23 Sabato calendario

Juve, conti da record: ricavi a 562 milioni

La delusione per la notte di Cardiff, settima finale di Champions League (o Coppa Campioni per i tifosi vintage) persa nella storia, è ancora cocente. Ma almeno sul bilancio, la Juventus macina trofei e non è seconda a nessuno. Il club più scudettato d’Italia tocca il mezzo miliardo di euro di giro d’affari e 43 milioni di utili (il bilancio va da giugno 2016 a giugno 2017). Merito di Paul Pogba e di Alvaro Morata; non come goleador, però, quanto piuttosto per i lauti incassi regalati al club dalle loro cessioni. Il «Polpo«Paul è stato il giocatore più costoso del calcio nel 2016: il Manchester United ha sborsato 120 milioni per strapparlo ai bianconeri; record poi polverizzato da Neymar quest’anno,venduto per 220 milioni.
Bolla dei calciatori a parte, nessuno in Italia, e poche in Europa, può vantare un fatturato sopra i 500 milioni. E per Andrea Agnelli, l’erede della famiglia a capo della storica squadra fondata dal nonno Edoardo, il secondo anno in utile di fila: c’erano stati 4 milioni la stagione precedente. Il boom di ricavi è appunto frutto delle plusvalenze dei giocatori, che sono state di 140 milioni. Ma se ci si fermasse alle sole voci straordinarie del bilancio si farebbe un torto: Agnelli ha lavorato molto per avere anche ricavi «industriali». Tolti i proventi dal mercato dei calciatori (151 milioni), la Juventus fa comunque un robusto 400 milioni di incassi da attività ricorrenti: il grosso, ovviamente, viene dai diritti tv con 230 milioni(e qui si apre un fronte problematico perchè l’asta per il prossimo triennio è andata deserta e bisognerà capire se la torta crescerà o se i club minori rosicchieranno quote alle big); poi gli sponsor che fanno affluire 74 milioni; lo stadio di proprietà, infine, fa incassare 57 milioni, a dimostrazione che possedere la struttura è un «jolly» non da poco per un club. Per vincere, però, occorre ingaggiare campioni, o «top player» come usa dire nel gergo del calcio, e dunque salgono anche i cartellini, impennati di 37 milioni dalla precedente stagione. Il totale dei costi operativi sono così saliti 400 milioni. E visto che quest’anno non ci saranno maxi plusvalenze (solo i 40 milioni di Leonardo Bonucci) e dunque il fatturato scenderà, la società mette le mani avanti e già prevede di tornare in perdita.