25 settembre 2017
APPUNTI PER GAZZETTA - ARRESTI ALL’UNIVERSITA’REPUBBLICA.IT“Sistematici accordi corruttivi tra professori di diritto tributario finalizzati a rilasciare le abilitazioni all’insegnamento secondo logiche di spartizione territoriale e di reciproci scambi di favori, con valutazioni non basate su criteri meritocratici bensì orientate a soddisfare interessi personali, professionali o associativi”
APPUNTI PER GAZZETTA - ARRESTI ALL’UNIVERSITA’
REPUBBLICA.IT
“Sistematici accordi corruttivi tra professori di diritto tributario finalizzati a rilasciare le abilitazioni all’insegnamento secondo logiche di spartizione territoriale e di reciproci scambi di favori, con valutazioni non basate su criteri meritocratici bensì orientate a soddisfare interessi personali, professionali o associativi”.
Sulla base di questa ipotesi accusatoria della procura di Firenze, i finanzieri hanno eseguito stamani 29 misure cautelari a carico di altrettanti docenti universitari di diritto tributario su tutto il territorio nazionale: 7 sono finiti agli arresti domiciliari, 22 interdetti dall’attività per 12 mesi, quindi non possono insegnare. Tra loro anche dei componenti delle commissioni ministeriali nominate dal Miur per i concorsi in quella disciplina giuridica. Per altri 7 docenti il gip Angelo Antonio Pezzuti valuta altre misure cautelari. Eseguite anche 150 perquisizioni da parte di 500 finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Firenze. Gli indagati sono complessivamente 59. L’accusa per tutti è corruzione. Tra gli indagati anche l’ex ministro Augusto Fantozzi. "Il professore è completamente e indubitabilmente estraneo ai fatti in contestazione in primo luogo perché era già andato in pensione all’epoca degli avvenimenti oggetto di indagine. La sua integrità è altresì testimoniata da una limpida e unanimemente apprezzata carriera accademica", ha affermato l’avvocato Antonio D’Avirro, difensore di Fantozzi. "Il professore - prosegue l’avvocato - sarà lieto di fornire tutti i chiarimenti necessari nell’incontro con i magistrati, che auspica possa avvenire il prima possibile". La ministra dell’Istruzioni Valeria Fedeli ha invece detto: "Voglio andare fino in fondo" aggiungendo che entro ottobre arriverà una sorta di codice di comportamento sull’università sul quale il Miur da mesi sta lavorando insieme all’Anac nell’ambito delle iniziative anticorruzione. "La bozza è pronta da luglio, ora è in consultazione e vogliamo concludere assolutamente entro ottobre", ha spiegato precisando che i fatti che hanno dato spunto all’inchiesta Gdf si riferiscono a procedure di abilitazione relative al 2012/2013.
Come funziona l’abilitazione scientifica nazioanle
L’indagine, spiegano gli inquirenti, è nata a Firenze dal tentativo di alcuni professori universitari di indurre un ricercatore, candidato al concorso per l’abilitazione all’insegnamento nel settore del diritto tributario, a “ritirare” la propria domanda, allo scopo di favorire un altro ricercatore in possesso di un profilo curriculare notevolmente inferiore, promettendogli che si sarebbero adoperati con la competente commissione giudicatrice per la sua abilitazione in una successiva tornata. E’ stato il ricercatore universitario a far partire l’inchiesta con la sua denuncia. I vincitori del concorso nazionale venivano scelti con una "chiamata alle armi" tra i componenti della commissione giudicante, e non in base a criteri di merito. Secondo quanto emerso, in un’intercettazione uno dei docenti, componente della commissione giudicante, affermerebbe di voler favorire il suo candidato, contrapposto a quello di un collega, esercitando la sua influenza con una vera e propria "chiamata alle armi" rivolta agli altri commissari a lui più vicini. "Fatto sorprendente che deve far riflettere sulla situazione dell’Università oggi", ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella.
I docenti arrestati. I sette arrestati sono Guglielmo Fransoni, tributarista dello studio Russo di Firenze e professore a Foggia ma anche ex collaboratore di Stefano Ricucci, Fabrizio Amatucci, professore di Napoli, Giuseppe Zizzo, dell’università Carlo Cattaneo di Castellanza (Varese), Alessandro Giovannini, dell’università di Siena, Giuseppe Maria Cipolla dell’università di Cassino, Adriano Di Pietro dell’università di Bologna, Valerio Ficari, ordinario a Sassari e supplente a Tor Vergata a Roma. (Leggi chi sono i sette docenti in arresto)
I docenti interdetti Massimo Basilavecchia dell’Università Luiss di Roma, Mauro Beghin dell’Università di Padova, Pietro Boria della Sapienza di Roma, Andrea Carinci dell’Università di Bologna, Andrea Colli Vignarelli dell’Università di Messina, Roberto Cordeiro Guerra, ordinario di diritto tributario a Firenze e nel cda di Starhotels, Giangiacomo D’Angelo dell’Università di Bologna, Lorenzo Del Federico dell’Università di Chiati, Eugenio Della Valle dell’Università Sapienza di Roma, Maria Cecilia Fregni dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Marco Greggi dell’Università di Ferrara e consulente ufficiale della commissione tributaria regionale dell’Emilia Romagna nonché docente presso la Scuola superiore della Magistratura, Giuseppe Marino dell’Università di Milano, delegato di Confindustria presso l’Ocse, Daniela Mazzagreco dell’Università di Palermo, Francesco Padovani dell’Università di Pisa, Maria Concetta Parlato dell’Università di Palermo, Paolo Puri dell’Università del Sannio, Livia Salvini della Luiss Guido Carli di Roma, Salvatore Sammartino dell’Università di Palermo, Pietro Selicato della Sapienza di Roma, Thomas Tassani dell’Università di Bologna, Loris Tosi dell’Università di Venezia Ca’ Foscari, Francesco Tundo dell’Università di Bologna.
I docenti per i quali il gip si è riservato la valutazione dell’interdizione all’esito dell’interrogatorio. Augusto Fantozzi, ex ministro e dal 2009 rettore dell’Università Giustino Fortunato di Benevento. Andrea Fedele, Giovanni Eugenio Marongiu ex sottosegretario del primo governo Prodi, Andrea Parlato, Pasquale Russo, Francesco Tesauro, Carlos Maria Lopez Espadafor.
I docenti indagati per i quali il gip ha rigettato la richiesta di misure cautelari. Roberta Giuseppina Antonietta Alfano, Angelo Contrino, Manlio Ingrosso, Giuseppe Marini, Andrea Mondini, Maria Pia Nastri, Giovanan Petrillo, Claudio Sacchetto.
Nell’inchiesta era coinvolto anche il professor Victor Uckmar, che è morto alla fine del 2016 e quindi è uscito dalle indagini
CHI SONO I SETTE
Tra i sette arrestati nell’inchiesta della procura di Firenze sui concorsi truccati all’Università il più noto alle cronache è probabilmente Guglielmo Fransoni, 53 anni, professore ordinario all’università di Foggia. Laureato in giurisprudenza oltre che in economia e commercio, Fransoni, avvocato d’affari, è stato uno dei più stretti collaboratori di Stefano Ricucci: nel febbraio 2005 il professore fu bloccato al confine con la Svizzera, a Ponte Chiasso, mentre in compagnia di Luigi Gargiulo, altro stretto collaboratore di Ricucci, cercava di portare in Italia una valigetta piena di titoli e di documenti relativi alle società off shore dell’immobiliarista romano.
Alessandro Giovannini, laureato all’università di Pisa, a Siena è professore universitario di diritto tributario, ha scritto otto monagrafie, oltre a saggi e voci di enciclopedie del settore, svolge libera professione e siede in consigli di amministrazione di aziende di primo piano. Così come del resto fanno anche gli altri arrestati.
Giuseppe Maria Cipolla è avvocato e professore ordinario di diritto tributario presso la facoltà di giurisprudenza dell’università degli studi di Cassino dove insegna anche sistemi fiscali comparati e di diritto tributario degli enti locali. Nel curriculum, oltre a pubblicazioni e vari incarichi, annovera l’esperienza di membro della commissione esaminatrice del concorso per il conferimento di 162 posti di dirigente nel ruolo del Ministero delle finanze e delle commissioni di esami istituite dal Ministero della Giustizia per l’abilitazione all’esercizio della professione di dottore commercialista e per l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato.
Fabrizio Amatucci svolge la libera professione ed è professore ordinario di diritto tributario presso la Seconda università di Napoli, incaricato di diritto finanziario nella facoltà di Giurisprudenza dell’università di Napoli Federico II. E’ stato direttore del dipartimento di scienze giuridiche della seconda università di Napoli II. Alberto Di Pietro, anche lui campano, è ordinario di diritto tributario alla facoltà di giurisprudenza dell’Alma Mater Studiorum dell’università di Bologna e docente nel Master in diritto tributario dell’università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Ordinario di diritto tributario presso l’Università di Sassari e supplente presso l’Università di Roma "Tor Vergata", Valerio Ficari è autore di numerose monografie. Ha redatto circa centocinquanta tra articoli, note e sentenze in materia tributaria, oltre a essere curatore di opere collettanee in materia tributaria.
Infine Giuseppe Zizzo, avvocato tributarista con studio a Milano in zona Conciliazione e professore ordinario di diritto tributario all’Università Liuc di Castellanza (Varese).
COME FUNZIONA L’ABILITAZIONE
Alcuni professori avrebbero indotto un ricercatore dell’Università di Firenze a ritirare la propria domanda di partecipazione al concorso per l’abilitazione scientifica nazionale all’insegnamento di diritto tributario per fare posto a un altro candidato. Ma come funziona il meccanismo dell’abilitazione? Se in passato esistevano concorsi a livello locale, ora la procedura è nazionale. Esistono due fasce distinte, sia quella per il passaggio da ricercatore a professore associato, sia quella per passare da associato a ordinario. La commissione che decide se un candidato ha diritto o meno all’abilitazione viene individuata attraverso un sorteggio tra i professori ordinari di tutta Italia che operano in quel preciso settore. Per poter essere sorteggiato occore avere un curriculum di un certo livello e aver soddisfatto determinati criteri (ad esempio aver pubblicato un numero minimo di articoli entro un periodo di tempo). Una volta entrati nella lista dei sorteggiabili, avviene l’estrazione e si formano le commissioni, composte da cinque docenti.
A questo punto i candidati interessati a ottenere l’abilitazione presentano la domanda corredata da curriculum. La commissione valuta i titoli e poi indica, con un "sì" o con un "no" i nomi di coloro che sono abilitati. Non c’è un limite di abilitati, in teoria tutti, se hanno i requisiti, possono superare la prova. Ma non è finita: il ricercatore che ha in tasca l’abilitazione, che comunque ha una scadenza e non dura per sempre, se vuole ottenere un posto da professore in un’università deve partecipare a un concorso, che può essere chiuso e quindi solo tra interni a quell’ateneo, oppure aperto anche a candidati esterni che si sono abilitati in altre università. I finanziamenti sono limitati e i posti disponibili sono sempre pochi. C’è quindi il rischio che l’abilitazione ottenuta scada prima che il ricercatore sia riuscito a entrare.
LASTAMPA.IT
Si sarebbero spartiti cattedre universitarie e avrebbero truccato un concorso. Per questo, con l’accusa di corruzione, sono stati arrestati e messi ai domiciliari sette professori universitari di importanti atenei italiani. Si tratta di Fabrizio Amatucci (Napoli), Giuseppe Maria Cipolla (Cassino), Adriano Di Pi etro (Bologna), Valerio Ficari (Sassari), Guglielmo Franzoni (Lecce), Alessandro Giovannini (Siena) e Giuseppe Zizzo (Castellanza Varese). Tra gli indagati ci sarebbe anche l’ex ministro delle Finanze del governo Dini ed ex ministro del Commercio del governo Prodi, Augusto Fantozzi . Sono tutti insegnanti di Diritto Tributario. Le misure sono scattate a seguito della decisione del gip Angelo Antonino Pezzuti su richiesta dei pm fiorentini Luca Turco e Paolo Barlucchi. Per altri 22 professori è scattata la misura dell’interdizione: non potranno insegnare per i prossimi 12 mesi.
L’inchiesta, che vede indagate 59 persone, è partita dalla denuncia di un candidato all’ultimo concorso per l’abilitazione all’insegnamento di Diritto Tributario. Secondo quanto ha raccontato il candidato, alcuni professori lo avrebbero contattato facendogli pressioni perché ritirasse la propria domanda. L’obiettivo sarebbe stato quello di favorire un altro ricercatore con un curriculum inferiore. I docenti avrebbero promesso al candidato contattato di fargli ottenere l’abilitazione nella tornata successiva. Il ricercatore si è però ribellato e ha sporto denuncia.
Le indagini, spiega una nota della Finanza, avrebbero consentito di accertare «sistematici accordi corruttivi tra numerosi professori di diritto tributario», - alcuni dei quali pubblici ufficiali poiché componenti di diverse commissioni nazionali nominate dal Miur -, finalizzati a rilasciare abilitazioni «secondo logiche di spartizione territoriale e di reciproci scambi di favori», per soddisfare «interessi personali, professionali o associativi».
Questa mattina i finanzieri hanno eseguito oltre 150 perquisizioni domiciliari in uffici pubblici, abitazioni private e studi professionali. Per 7 docenti che figurano tra gli indagati il gip Antonio Pezzuti si è riservato la valutazione circa la misura interdittiva dalla professione all’esito dell’interrogatorio.
La ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli è intervenuta sulla vicenda dichiarando: «Voglio andare fino in fondo» e aggiungendo che entro ottobre arriverà una sorta di codice di comportamento sull’università sul quale il Miur da mesi sta lavorando insieme all’Anac nell’ambito delle iniziative anticorruzione.