la Repubblica, 23 settembre 2017
La Casaleggio e i guasti di Rousseau. Così l’azienda-movimento ha fatto flop
ROMA Con la democrazia digitale, un problema tecnico è anche un problema politico. Non poter votare per un attacco hacker o un sito rallentato non è come non poter mettere un “mi piace” su Facebook. Rousseau, la piattaforma web utilizzata per le primarie online, è un seggio elettorale online e non può permettersi défaillance. Che invece ci sono state, tra persone che non sono riuscite a collegarsi e le incursioni esterne denunciate da Grillo. E i numeri non sono buoni: non è stato sfondato il traguardo dei 100mila votanti, il conto si ferma a 80mila. Il portale è una creazione della Casaleggio Associati, azienda di strategie digitali fondata da Gianroberto Casaleggio e ora presieduta dal figlio Davide. Una “company” da sempre spina dorsale del M5S, negli ultimi tempi diventata anche l’asset tecnologico del Movimento proprio con la creazione della piattaforma, un unicum in Italia, attraverso cui gli iscritti possono discutere proposte di legge, collaborare e votare. Ma i malfunzionamenti hanno mostrato ancora una volta come la piattaforma più che la fortezza Bastiani del M5S su Internet, che avrebbe dovuto resistere facilmente all’ondata degli elettori e invece l’ha a malapena contenuta, sia in realtà una struttura ancora misteriosa. Si occupa di democrazia digitale, ma parte dalla consulenza aziendale sul digitale. Con un possibile conflitto di interessi.
Lo spiega a Repubblica Marco Canestrari, ex collaboratore della Casaleggio e autore del libro Supernova: come hanno distrutto il 5Stelle, con Davide Biondi: «Magari un’azienda è più interessata a una consulenza della Casaleggio rispetto ad una che non ha accesso a dati di profilazione di migliaia di iscritti. E la politica è un loro interesse prioritario».
E poi ci sono la comunicazione e lo storytelling. Non è un caso che Rousseau nasca da uno strumento di pubblicazione e gestione di community adattato a portale politico: si chiama Movable Type, i “caratteri mobili” di Gutenberg, l’essenza della comunicazione. Così, il ruolo della Casaleggio è sin dall’inizio non ben definito. È la stanza dei bottoni delle Cinque Stelle, è il cuore politico del partito? E se così è, com’è è possibile che Rousseau non sia all’altezza del compito? «Gestire questi processi ha un costo: o non ci sono i fondi, o non sanno gestirli» dice Canestrari. «Quelli che arrivano dai finanziamenti, 400 mila euro, vanno via presto tra personale specializzato e strutture adeguate. Ma l’errore che rende meglio l’idea dei problemi della gestione non è tecnico: è stato il trattamento riservato all’hacker “buono” che aveva segnalato i buchi ad agosto: uno così ti salva e loro l’hanno messo alla berlina».
Ufficialmente, quello della Casaleggio Associati per il Movimento è un “supporto gratuito” e Davide “non ha cariche elettive”, così ha risposto lo stesso Casaleggio jr. a un giornalista spagnolo che gli chiedeva chi l’avesse eletto, visto che parlava a nome del M5S. Ma la stessa Casaleggio Associati è cambiata molto negli ultimi anni. Casaleggio sembra sinonimo di Rousseau, ma in realtà il portale è gestito dall’apposita associazione, «una sorta di ramo d’azienda, presieduta sempre da Davide, con lo stesso indirizzo fisico. E infatti nei messaggi di errore delle primarie compariva il nome di Casaleggio. «Una cosa è certa, grazie alla separazione delle attività, Casaleggio Associati si è liberata di alcuni costi», spiega ancora Canestrari.
Il fronte economico è ovviamente prioritario per un’azienda, che sembra quindi non cercare la piena trasformazione in soggetto politico. Rimane a cavallo dei due mondi, con un piede in ognuno. Appare illuminante un paragone fatto dallo stesso Davide: «Nella politica di oggi noi siamo Netflix, i vecchi partiti sono Blockbuster», citando il gigante del videonoleggio abbattuto dallo streaming. E Netflix crea i suoi contenuti esclusivi così come il M5S tesse la sua narrazione unica. Con i suoi mantra e non senza proteste, verso la trasformazione da movimento “grassroot”, dal basso, a possibile partito di governo. Al momento e forse anche poi, ancora a rischio hacker.