Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  settembre 23 Sabato calendario

I bolidi a batteria. A 240 all’ora senza benzina con le super auto elettriche

Sfrecciano a oltre 240 chilometri orari, in tre secondi toccano i cento chilometri orari ma non consumano una goccia di carburante e non emettono gas nocivi nell’ambiente. Sono le monoposto elettriche del campionato mondiale di «Formula E» che, sabato 14 aprile 2018, gareggeranno fra le strade dell’Eur di Roma in un circuito di 2,8 chilometri che verrà svelato il 19 ottobre.
«È un sogno, iniziato 4 anni fa, che diventa realtà – spiega Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile club d’Italia, che collabora all’organizzazione dell’ePrix di Roma – anche grazie all’impegno del ministro Lotti e del Comune. Pone la capitale al pari delle più grandi metropoli del mondo che hanno capito il valore sportivo e simbolico di questo campionato». Infatti, dopo l’esordio a Hong Kong il 2 dicembre, questo quinto campionato, toccherà alcune delle città più grandi del pianeta come Città del Messico e San Paolo per arrivare nella città eterna, prima tappa europea. Poi sarà la volta di Parigi e New York. Tra l’altro non è stata solo Roma a ottenere di ospitare quest’anno un ePrix: si correrà pure a Zurigo che ha ottenuto una deroga perché, in Svizzera, dal 1955 le gare automobilistiche erano vietate.
«È un segnale molto importante per educare anche il mondo del motorsport alla cultura del rispetto dell’ambiente – prosegue Sticchi Damiani – e per dimostrare che le monoposto a emissioni zero sono performanti». I conti sono presto fatti. Per gli organizzatori, lo scorso anno, gli ePrix sono stati visti in media da 20 milioni di telespettatori e hanno avuto 33 mila spettatori paganti. «Correre nei centri storici è stata una carta vincente – argomenta il presidente di Aci – perché avvicina il grande pubblico all’auto elettrica e il ritorno che avrà Roma sarà enorme per via delle tv di tutto il mondo che inquadreranno le sue bellezze ma sarà un divertimento per chi potrà assistere dalla finestra di casa».
Eppure, quando fu presentata la Formula E, in molti si erano dati di gomito scommettendo sul fallimento. Un motore che non romba, dicevano, non può avere un futuro nelle corse. Chiacchere che si sono infrante contro la determinazione e l’abilità dello spagnolo Alejandro Agag, patron del circus elettrico. Oggi pochi continuano a scherzare. Lo dimostra il fatto che sulla griglia di partenza a Roma ci saranno monoposto di Citroën (con il marchio Ds), Jaguar, Mahindra, Renault e Audi. Presto arriveranno anche Bmw, Mercedes, Nissan e Porsche.
«Tra l’altro il Comune non spenderà un cent – conclude Sticchi Damiani – perché i 10 milioni saranno autofinanziati e speriamo che sia il grimaldello definitivo per far capire l’importanza della mobilità sostenibile che sconta alcuni ritardi infrastrutturali come la non capillare presenza di colonnine di ricarica o l’autonomia limitata delle batterie».
Un’analisi condivisa dagli esperti di mercato. «Nel 2013 nell’Ue si vendevano 55.144 auto elettriche mentre nel 2016 si è saliti a 155.273 – spiega Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor – sono ancora poche ma l’interesse di grandi aziende nella Formula E dimostra che vogliono investire nel settore “verde” e, magari, potranno trovare soluzioni tecnologiche inedite che, poi, potranno essere adottate sulle auto di produzione rendendole valide alternative per i guidatori».