La Stampa, 24 settembre 2017
Di Maio leader M5S, ma l’hacker dice di aver votato decine di volte: «Ormai sono la Casaleggio assonnati»
Questi non sono la Casaleggio associati, sono la Casaleggio assonnati», dice l’hacker R0gue_0, ormai lo spauracchio della srl milanese, in un messaggio diretto su Twitter in cui risponde a La Stampa. Nonostante le rassicurazioni della Casaleggio sul blog di Grillo («smentiamo categoricamente le dichiarazioni dell’hacker riprese dai giornali. In seguito alle verifiche possiamo affermare che la votazione si è svolta in regolarità e nessun voto è stato manomesso. Sono in corso indagini per acquisire le tracce di tutti i tentativi di attacco che sono stati respinti»), dal pomeriggio di ieri l’hacker ha ripreso a postare tracce che dimostrano che è dentro Rousseau tuttora.
Ieri la discussione che si è accesa tra informatici riguardava sostanzialmente un altro punto: se cioè questa volta R0gue_0 abbia scelto di hackerare il M5S in maniera più lieve, dimostrativa, cioè sia entrato e abbia votato dentro Rousseau più volte, sì, ma come user, utente, e non come admin, amministratore del sistema. Dalla notte di venerdì ha iniziato questo suo hackeraggio-trollaggio annunciando: «Beppe Grillo e Casaleggio, tranquilli, Di Maio ha già vinto, ve lo assicurano decine di miei voti certificati».
Nel pomeriggio poi ha iniziato a postare su Twitter alcune beffe a Davide Casaleggio: ha aperto dentro Rousseau gruppi di discussioni dal titolo «Propongo me, Massimo Ferrari, come admin», oppure «Propongo Rousseau come gioco diseducativo per i bambini», usando un altro profilo: in sostanza dimostrando di poter modificare i dati della piattaforma. In nottata aveva già esposto il profilo di un iscritto, Davide Gatto, che risulta essere un campano, che figura tra gli amici di Facebook di Luigi Di Maio. Come se R0gue_0 si stesse divertendo a mandare anche dei messaggi. Lui nega: «Non c’è nulla di speciale in Gatto, per me uno vale uno, e posso dimostrarlo». Di questo Gatto ha postato anche il cellulare, mostrando di avere accesso ai dati della piattaforma. Nel pomeriggio ha mostrato poi di potersi loggare dentro Rousseau con le credenziali di Giancarlo Cancelleri, facendo capire che in sostanza la password era una data di nascita invertita. Marco Canestrari ex dipendente della Casaleggio, ha fatto notare la gravità, anche simbolica, della cosa.
La Casaleggio ha detto di aver affidato la garanzia del voto a due notai, a cui hanno depositato i risultati prima di comunicarli. Ma Matteo Flora, hacker e esperto in cyber security, constata: «I notai non sono parte dell’audit, sono solo i custodi a posteriori dei risultati. Mi sembra una cosa estremamente buffa chiamarli in causa». Del resto, come domanda Canestrari, «quale azienda terza certificherebbe il voto, dopo tutti questi episodi di intrusioni?» Anche Fabrizio Carimati, hacker che si occupa di sicurezza e net neutrality, spiega: «Dovrebbero iniziare con un bug bounty, ma finché trattano a pesci in faccia anche i white hat (gli hacker buoni), peggio per loro». E peggio per chi ha affidato loro i dati, e il futuro di quel che resta del Movimento cinque stelle.