24 settembre 2017
APPUNTI PER GAZZETTA - RISULTATI DEL VOTO TEDESCOcorriere.it«Non ci gireremo attorno, avremmo voluto naturalmente un risultato migliore
APPUNTI PER GAZZETTA - RISULTATI DEL VOTO TEDESCO
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«Non ci gireremo attorno, avremmo voluto naturalmente un risultato migliore. Siamo però la forza maggiore del Paese, e contro di noi non può essere formato alcun governo»: così la Cancelliera Angela Merkel, nel suo discorso subito dopo il voto in Germania che ha confermato la vittoria della Cdu. Anche se il risultato è decisamente inferiore alle aspettative: l’Unione cristiano democratica di Merkel è al 33,3% rispetto al 2013, quando prese il 41,5%. Finiscono all’opposizione i socialdemocratici di Martin Schulz, con un 20% di preferenze. Con il 13,2% i populisti di Alternative fuer Deutschland invece entrano in Parlamento: nel 2013, anno di nascita, la destra oltranzista prese il 4,7% e mancò di un soffio la soglia di ingresso del 5, mentre oggi si afferma come terzo partito, rappresentando la vera novità di quest’elezione. «Siamo nel parlamento tedesco e cambieremo questo paese. Combatteremo contro Merkel o chiunque sarà alla guida del governo», ha detto il candidato di punta di Afd, Alexander Gauland. «Milioni di elettori ci hanno affidato il compito di portare avanti un lavoro costruttivo di opposizione in Parlamento», ha aggiunto la numero due dei populisti di Afd Alice Weidel. A cui la Cancelliera ha immediatamente teso una mano: «C’è nuovo compito, con l’Afd nel Bundestag, vogliamo che i loro elettori tornino a noi». E per dare subito un segnale chiaro ha promesso di «combattere contro l’immigrazione illegale». L’affermazione della destra oltranzista ha sollevato proteste negli ambienti di sinistra in Germania ma anche il plauso dei partiti di destra europei. «Chapeau ai i nostri alleati dell’AfD per il suo successo storico! Questo è un nuovo sintomo del risveglio dei popoli europei». Così la leader dell’estrema destra francese (Front National), Marine Le Pen, ha commentato l’esito del voto in Germania.
L’ipotesi «coalizione Giamaica»
Per quanto riguarda gli altri partiti, i liberali della Fdp rientrano dopo una legislatura di assenza: si attestano al 10,1%. «La scorsa legislatura è stata la prima in cui i Liberali non sono stati presenti in Parlamento, e sarà anche l’ultima», ha detto il leader dei Liberali Chrstian Lindner. La sinistra radicale di Die Linke è all’8,9% e i Verdi al 9,2%. In base a questi risultati, e considerando che i socialdemocratici hanno già annunciato che staranno all’opposizione, Merkel potrebbe governare con una cosiddetta Coalizione Giamaica insieme a liberali e Verdi. Ma la strada sarà probabilmente in salita. «Ci saranno colloqui difficili, faremo soltanto quello in cui crediamo», ha anticipato la candidata di spicco dei Verdi, Catrin Goering-Eckardt. «Non potete costringere i Verdi e noi a fare una coalizione solo perché la Spd si tira indietro», ha aggiunto Wolfgang Kubicki, vice leader dei liberali della Fdp in Germania.
Il crollo dei socialdemocratici tedeschi
La Spd guidata da Martin Schulz ha registrato il suo peggior risultato fermandosi
Schulz parla della sconfitta (Afp)al 20,8%, in forte calo rispetto al voto di 4 anni fa. «È una pesante sconfitta per l’SPD, oggi finisce per noi la grande coalizione», ha detto Manuela Schwesig, una delle esponenti di spicco dell’SDP, alla ZDF.«L’Spd andrà all’opposizione», ha aggiunto dopo aver visto le prime proiezioni. Schwesig ha aggiunto che non è in dubbio il fatto che il leader del partito resterà Martin Schulz, che ha annunciato: «Con questa percentuale continueremo a batterci per i nostri principi», per poi ammettere: «L’obiettivo delle elezioni è fallito, oggi è un giorno amaro per l’Spd. Abbiamo perso, siamo meno di quanto avessimo pensato. Finisce qui il nostro comune lavoro con la Cdu e la Csu».«Come partito, non siamo riusciti a essere un baluardo» contro l’estrema destra, ma «l’Spd combatterà ancora per la tolleranza e il rispetto di uomini e donne. Questo successo dell’estrema destra lo combatteremo con tutta la nostra forza», ha assicurato Schulz.
I seggi
Avranno 87 seggi in Parlamento, stando alle prime proiezioni, i populisti tedeschi di Afd, diventando così il terzo partito al Bundestag. La Cdu-Csu avrà la maggioranza dei seggi, e cioè 220, e i socialdemocratici (Spd) di Schulz 137. «Terremoto urne» è il titolo della Bild on line, che scrive che con il «32,9% la Cdu ha il risultato peggiore dal 1949», «l’SPD col 20,2 ha il peggiore risultato di tutti i tempi» mentre l’AFD con il 13,3% è la terza forza del Paese.
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Trionfo della destra populista dell’Alternative für Deutschland (AfD) alle elezioni federali tedesche. La formazione anti-islamica ed euroscettica fondata appena cinque anni fa, ha raggiunto - secondo i primi exit poll diramati subito dopo la chiusura dei seggi alle ore 18 dalla prima rete televisiva Ard, - ben il 13,2 % dei consensi. Il Partito di Alice Weidel e Alexander Gauland ha così ottenuto ancora più voti di quanto previsto nei sondaggi degli ultimi giorni e conquisterebbe ben 89 seggi nel nuovo Bundestag, la Camera bassa del parlamento tedesco. Un risultato che – se dovesse confermarsi anche dopo lo scrutinio di tutte le schede elettorali - rappresenterebbe una drammatica stesura nella storia della Germania del dopoguerra, portando per la prima volta in modo così massiccio una formazione di estrema destra con forti venature neonaziste e revisioniste, al Bundestag.
Come da previsioni, a vincere le elezioni è l’Unione cristiano-democratica (Cdu) di Angela Merkel, che assieme al partito alleato bavarese dei Cristiano-sociali (Csu) ha ottenuto il 33,2% dei voti. Una flessione di 8 punti rispetto alle ultime consultazioni del 2013, ma quanto basta a garantire ad Angela Merkel un quarto mandato in veste di cancelliera. «Speravo in un risultato migliore - ha commentato la cancelliera riconfermata - Ma dopo 12 anni di governo la vittoria non era scontata, non dobbiamo dimenticare che dietro di noi c’è stato un periodo importante e di sfida. Abbiamo comunque raggiunto gli obiettivi strategici, siamo il più forte partito come Cdu/Csu e noi dovremo formare un governo».
Il vantaggio del suo partito sui socialdemocratici di Martin Schulz è del resto molto ampio. Dopo quattro anni nella veste di alleato di minoranza all’interno della Grande coalizione, l’Spd ottiene solo più il 20,8 % delle preferenze ed incassa uno dei suoi peggior risultati della storia. «Un giorno difficile e amaro per la socialdemocrazia - ha commentato il principale rivale Schulz - Abbiamo mancato l’obiettivo. Ma con questa percentuale continueremo a batterci per i nostri principi. L’ingresso dell’Afd nel Bundestag può essere minacciosa, può rappresentare un pericolo. Nessun democratico può guardare altrove di fronte a una cosa del genere nel nostro Paese».
(Fonte: Infratest dimap)
Situazione di sostanziale pareggio invece per i cosiddetti partiti minori. Gli exit poll vedono i Verdi al 9,2%, i Liberali della FdP al 10% e i postcomunisti della Die Linke al 9%. Stando a questi primi dati la formazione di una nuova maggioranza di governo appare complicata. Due le opzioni possibili: una riedizione della Grosse Koalition fra Cdu/Csu ed Spd, oppure una cosiddetta “alleanza giamaicana“ (che prende il suo nome dai colori nero, giallo verde dei rispettivi partiti) formata da Cristiano-democratici, Liberali e Verdi.
Il vero nodo ora è quello per la governabilità. E il primo commento della candidata di spicco dei Verdi, Catrin Goering-Eckardt, ne è la prova: «Ci saranno colloqui difficili, faremo soltanto quello in cui crediamo»