Corriere della Sera, 22 settembre 2017
Papa Francesco: «Non grazierò i colpevoli di pedofilia»
Il testo scritto conferma la «tolleranza zero» contro la pedofilia nel clero come principio «irrevocabile a tutti i livelli e senza eccezioni». Ma Francesco, mentre si rivolge alla pontificia com-missione per la tutela dei minori, parla a braccio e dice molto di più: ringrazia la commissione per il lavoro «controcorrente», ammette che «la Chiesa è arrivata in ritardo» nell’affrontare i crimini pedofili e spiega che lui, il Papa, non grazierà «mai» un condannato anche se le richieste arrivano, «io non ho mai firmato una di queste e mai firmerò». E ancora, novità importante, non ci saranno più ricorsi in appello: «Anche un solo abuso su minori, se provato, è sufficiente per ricevere la con-danna senza appello. Se ci sono le prove è definitiva». Francesco si riferisce alla commissione che nell’ex Sant’Uffizio esamina i ricorsi, «c’è la tentazione degli avvocati di abbassare la pena». Così, «per bilanciare un po’», oltre a canonisti ne faranno parte «vescovi diocesani che conoscono i problemi» e non ci saranno appelli né sconti: «Perché una persona che fa questo, uomo o donna, è malata. Oggi si pente, noi lo perdoniamo, e dopo due anni ricade. Dobbiamo metterci in testa che è una malattia». Il Papa ammette d’aver commesso un errore, all’inizio, quando nel caso di «un sacerdote di Crema» scelse la soluzione più clemente, senza spretarlo subito: «La sentenza del vescovo era prudente, toglieva tutti i ministeri ma non lo stato clericale. Io ero nuovo, non capivo bene queste cose, e davanti alle due ho scelto la più benevola, ma dopo due anni lui è ricaduto: è stata l’unica volta che l’ho fatto, non lo farò mai più». L’ex Sant’Uffizio continuerà a occuparsi di abusi (con più personale, per i casi che «non vanno avanti»), perché «in questo momento il problema è grave» ed «è grave che alcuni non ne abbiano preso coscienza». Ecco: «Forse l’antica pratica di spostare la gente e non affrontare il problema ha addormentato un po’ le coscienze» e così la «coscienza della Chiesa» è «arrivata tardi» contro questa «rovina terribile per tutta l’umanità». Il Papa ha ringraziato Marie Collins, che fu vittima di abusi e dieci giorni fa, nonostante si sia dimessa dalla commissione, ha accettato di intervenire a un corso per i nuovi vescovi.