Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  settembre 21 Giovedì calendario

Di cosa si parla a Istanbul. Il cacciatore di rane

C’é un uomo nella provincia di Edirne, Turchia nord occidentale, nella Tracia vicina alla Grecia, che da 15 anni vive cacciando le rane. È diventato il suo lavoro. Addirittura lo chiamano “Guerra alle rane” perché è implacabile. Lui risponde che non ci trova niente di strano e che così ha potuto tirare su i suoi figli e aiutare la moglie malata. I quotidiani di Istanbul scrivono che l’uomo è solo uno degli almeno 50 cacciatori professionisti di rane iscritti a un ente, l’Associazione di solidarietà e fratellanza sulle rane e i serpenti. L’uomo, Nihat Savas (Guerra) Uzunlardan, dice che non fa altro che continuare il lavoro che gli ha insegnato il padre, e svela i suoi segreti: in inverno preferisce andare a caccia all’alba, mentre d’estate di notte. Si arma di stivali, spada e una lanterna. Le foto lo mostrano in azione mentre con la luminaria in mano tiene fra le dita una bestiola. Poi vende le rane al mercato. Le sceglie secondo il peso, ma dice di lasciare i piccoli nell’acqua. Ogni giorno va a caccia per 5 ore e vende un chilo di rane per 10 lire turche, circa 2 euro e mezzo. In una giornata buona riesce a raggiungere i 40 chilogrammi. «Ma d’estate – si è lamentato con l’agenzia Anadolu – i prezzi vanno giù perché la popolazione delle rane aumenta». Il commercio pare floridissimo e la Turchia è diventato un grande esportatore del prodotto in Europa.