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 2017  settembre 21 Giovedì calendario

Il banchiere fa causa: licenziato per sessismo

Londra Donne discriminate sul lavoro? Giovani vessati? Ma quando mai! Sono i maschi anziani a subire l’onta della marginalizzazione: o almeno questo è quanto proverà a dimostrare in tribunale un banchiere inglese sessantenne, che accusa i suoi datori di lavoro di averlo fatto fuori solo per favorire una donna quarantenne.
Il caso è arrivato davanti al Tribunale del lavoro di Londra, cui si è rivolto John Marshall, responsabile fino all’anno scorso della divisione finanza e operazioni negli uffici inglesi della Commonwealth Bank of Australia: il banchiere, che ha lavorato per l’istituto per ben 27 anni, ha fatto causa per discriminazione basata su ragioni di genere, età e nazionalità.
A suo dire, la decisione di sostituirlo con la 47enne Debbie Lotz è stata motivata principalmente da sessismo: «Mi era chiaro che Debbie fosse stata selezionata non perché fosse più adatta di me a quel ruolo – ha dichiarato Marshall di fronte al giudice —. La differenza più ovvia era la nostra età, ma ero anche preoccupato che Debbie potesse essere stata preferita perché è una donna, o perché è australiana».
Marshall ha raccontato come il suo capo lo avesse convocato per dirgli: «John, il tuo problema è che sei troppo abbarbicato al tuo ruolo e noi vogliamo una persona nuova». Al che lui aveva provato a replicare che era «una decisione completamente illogica, che Debbie non era qualificata per quel ruolo». Ma non c’era stato nulla da fare.
Debbie Lotz ha la doppia cittadinanza britannica e australiana e ha lavorato in Australia dal 2006 al 2015 alla Commonwealth Bank e alla Royal Bank of Scotland prima di trasferirsi a Londra. Marshall l’ha anche accusata di aver fatto comunella alle sue spalle con i membri più giovani del suo staff, in particolare quelli australiani. Al che il giudice ha chiosato: «Che ha fatto, si è messa a calpestare il suo territorio con le sue scarpe numero 43?».
Il banchiere però, saputo dell’imminente licenziamento, ha evidentemente perso la bussola. E ha dovuto ammettere che con la scusa di un controllo di sicurezza è andato a rovistare nei cassetti della scrivania di Debbie: dove ha trovato un organigramma da cui emergeva che l’avvicendamento era stato deciso già mesi prima. «Sono rimasto ferito a scoprire che era un piano di lungo termine», ha detto.
La banca si difende dicendo che si è trattato di un esubero deciso correttamente. Ma sicuramente la decisione che il giudice prenderà su questo caso farà scuola: anche perché comincia a diffondersi la sensazione che in diversi ambienti si preferisca puntare sui volti femminili, percepiti come più accattivanti. La politica britannica è ormai dominata dalle donne, al vertice a Londra, in Scozia e in Ulster: e nel partito laburista pare ormai assodato che a succedere a Jeremy Corbyn dovrà essere una donna quarantenne.
Anche nel campo dell’educazione le donne hanno sorpassato gli uomini, con una presenza maggiore nelle università e con risultati scolastici migliori. Ciò non toglie che in molte istituzioni continuino a subire il peso di discriminazioni incrostate nel tempo: come alla Bbc, dove prima dell’estate era emerso che le giornaliste e presentatrici sono clamorosamente sottopagate rispetto ai colleghi maschi, pur ricoprendo gli stessi ruoli. Le donne della Bbc hanno avviato un’azione pubblica. Il banchiere John Marshall rema contro.